2022-02-08
A Torino gli africani assaltano i poliziotti
Torino: la manifestazione degli studenti e nel riquadro l'assalto alla volante della Polizia (Ansa)
Gruppo di senegalesi su di giri per la vittoria della loro nazionale in Coppa d’Africa circonda e mette in fuga una volante. È la stessa città delle manganellate agli studenti: la Lamorgese tace. A Milano altri due egiziani arrestati per gli stupri in piazza.Non è un Paese per giovani, ma dipende. A Torino non fanno a tempo a placarsi le polemiche per le proteste dei liceali, che hanno manifestato contro l’alternanza scuola-lavoro e si sono beccati qualche manganellata di troppo dalla polizia, che subito arriva una notte di follia in Barriera di Milano. Qui, domenica, un gruppo di ragazzi senegalesi ha accerchiato e preso a calci una volante, con i poliziotti costretti alla fuga. I giovani africani non volevano vendicare gli studenti del liceo Gioberti, ma festeggiare a modo loro la vittoria della nazionale di calcio in Coppa d’Africa. Nelle stesse ore, a Milano, la polizia eseguiva altri due mandati d’arresto per le violenze sessuali e le rapine avvenute la notte di Capodanno in piazza Duomo e dintorni. Si tratta di due egiziani di 16 e 17 anni, ritenuti responsabili delle violenze commesse ai danni di due turiste tedesche, riprese in un video e che hanno fatto il giro di Internet. Insomma, ogni giorno ha la sua pena per il ministro degli Interni Luciana Lamorgese, alle prese dalla scorsa estate con rave party, immigrazione illegale fuori controllo e violenze urbane assortite. Sarà di certo una sfortunata coincidenza, ma sembra che le uniche occasioni in cui i dispositivi di sicurezza del Viminale funzionano bene (a volte anche un po’ troppo) siano quelle in cui la Celere si trova davanti no vax, commercianti brizzolati e studenti dei licei. Come quelli che, sempre a Torino, la scorsa settimana hanno sfilato in un corteo non autorizzato per ricordare la morte di Lorenzo Parelli, il ragazzo di 18 anni ucciso a Udine da una trave d’acciaio mentre faceva l’alternanza scuola-lavoro. La questura sostiene che ci fossero degli infiltrati (ancora «in via di identificazione»), ma la violenza con cui sono stati respinti gli studenti ha suscitato polemiche e le fotografie di una ragazza colpita alla testa annullano tanti sforzi d’immagine costruiti negli anni su spot e di fiction varie. Venerdì scorso, sempre a Torino, c’è stata una mezza riappacificazione pubblica e i ragazzi hanno potuto sfilare per la città ricorrendo a un trucchetto semantico, ovvero una semplice «passeggiata consapevole». Neppure il tempo di rifiatare, per le autorità cittadine, ed ecco l’ennesimo episodio di violenza in Barriera. Nella notte di domenica, la vittoria ai rigori del Senegal sull’Egitto scatena una festa poco festosa. Una volante della polizia si trova a passare nel momento sbagliato in corso Palermo e la sua presenza viene vista come un affronto. La macchina viene circondata e presa a calci da un gruppo di giovani africani che, almeno dalle immagini girate da un telefonino (e subito finite in Rete) non sembrano esattamente dei latinisti. Gli agenti scappano e solo dopo un po’, con adeguati rinforzi, la polizia ristabilisce un minimo di ordine nella zona. Ieri, il sindaco del Pd, Stefano Lorusso, è stato investito dalle critiche delle opposizioni, con la Lega e Fratelli d’Italia che parlano di «guerriglia urbana continua» e di «periferie fuori controllo. «Continuare a rappresentare Torino come una città fuori controllo, addirittura come una banlieue parigina, non aiuta il lavoro delle forze dell’ordine che si impegnano quotidianamente», ha risposto il sindaco in Consiglio comunale, quasi che il suo problema fosse non di sostanza, ma di immagine, per una città che ormai fattura quasi più con i film e le fiction che con l’auto. «Non credo che continuare a ripetere che questa è una città fuori controllo sia utile», ha continuato il geologo Lorusso. Di sicuro, questa sera non gli toccherà un compito facile, perché dovrà recarsi a un incontro organizzato da tempo con i parroci (preoccupatissimi) della periferia Nord di Torino, dove nel 2018 l’elettorato voltò in massa le spalle al centrosinistra. E i primi a condannare l’aggressione di domenica notte sono stati gli stessi sindacati di polizia, con buona pace del sindaco «negazionista». Racconta Pietro Di Lorenzo, segretario provinciale del sindacato autonomo Sap: «Negli stessi minuti, in corso Novara un altro nutrito gruppo di persone era intento a lanciare bottiglie e oggetti contro mezzi pubblici e auto in transito. L’immagine di una volante costretta a fuggire è la rappresentazione plastica di una situazione ormai fuori controllo». Insomma, par di capire che l’idea dello «psicologo di strada» lanciata nei giorni scorsi dal sindaco piddino sia un po’ prematura, anche nell’interesse degli psicologi stessi. E pattuglioni misti di poliziotti e psicologi minorili servirebbero forse anche nella Milano del sindaco Giuseppe Sala, che in questi giorni chiede «gentilmente» ai cittadini di parcheggiare meglio i monopattini. La polizia ha arrestato due minorenni egiziani per le violenze di Capodanno su due ragazze tedesche e non solo. Uno di loro ha il permesso di soggiorno e l’altro invece è burocraticamente definito «minore straniero non accompagnato». Insomma, non doveva stare lì. Gli episodi di violenza sarebbero cinque con undici vittime in totale. Ci sono già una ventina di indagati e altri due giovani, il 12 gennaio, sono finiti in carcere: Abdallah Bouguedra (21 anni) di Torino, e l’egiziano Mahmoud Ibrahim (18). Si spera che fossero almeno in regola con il green pass.