2023-03-29
Nel 2020 prodotte 2.000 tonnellate di cocaina in tutto il mondo
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Il nuovo report delle Nazioni Unite sulla situazione globale del traffico di cocaina mostra livelli di produzione record in America Latina e il costante aumento della purezza della cocaina in Europa, oltre al colossale aumento nei sequestri di droga in Africa.Il Global Cocaine Report 2023, redatto dall'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC), ha concluso che il commercio di cocaina ha superato i livelli del 2019, raggiungendo il suo massimo storico.Il documento approfondisce anche i rapporti e gli accordi stretti tra gruppi criminali transnazionali, le attività dei trafficanti di cocaina brasiliani, le fortune delle loro controparti nigeriane e le nuove forme di contrabbando di droga in tutto il mondo. Il rapporto rende merito alle autorità di tutto il mondo: «Anche le intercettazioni da parte delle Forze dell'ordine sono aumentate, superando la produzione, il che ha contribuito a ridurre la quantità di cocaina disponibile per il consumo». Ma si tratta di una sfida titanica ben lungi dall’essere vinta.Secondo i dati del rapporto l’emergenza pandemica legata al COVID-19 non ha fermato la produzione di cocaina nel mondo, che ha raggiunto le 2.000 tonnellate nel 2020 ed è la più alta finora. Un aumento di 2.000 tonnellate rispetto all'anno precedente la pandemia (2019) e il doppio rispetto al 2014, quando la produzione ha iniziato la sua inarrestabile ascesa. Nel 2022, il più grande produttore di cocaina al mondo, la Colombia, ha registrato una crescita del 43% delle foglie piantate, circa 204.000 ettari, oltre ad una maggiore efficienza nell'estrazione delle foglie di coca, ed in particolare nelle aree di produzione chiave. Allo stesso modo, i sequestri di cocaina sono aumentati nel paese fino a raggiungere 671 tonnellate, come scritto nel Balance of Cocaine Seizures di InSight Crime. Questi dati erano già stati segnalati nel rapporto del 2022 del Sistema integrato di monitoraggio delle colture illecite (SIMCI) dell'UNODC . I livelli di purezza della cocaina in Europa sono alla pari con quelli degli Stati Uniti. La purezza della cocaina è in costante aumento in entrambi i mercati dal 2012. Ma la cocaina con una purezza superiore al 60% viene regolarmente venduta in entrambe le regioni e i livelli sono ora più stabili sia Europa che negli Stati Uniti. Nell’European Drug Report del 2022 si legge che «nella metà dei paesi presi in esame la cocaina ha una purezza media compresa tra il 53% e il 68%, con risultati fino all'80%. I risultati negli Stati Uniti vanno dal 40% al 60%». Per quale motivo? Sono diversi i fattori che contribuiscono a questo stato di cose, prima di tutto c’è il fatto che il Vecchio Continente ha superato gli Stati Uniti come destinazione più ambita dai trafficanti di cocaina, sia in termini di domanda che di prezzi; poi c'è una maggiore possibilità che la cocaina venga tagliata con altri ingredienti per aumentare la massa durante il viaggio verso gli Stati Uniti. Le spedizioni transitano attraverso l'America Centrale e il Messico e passano di mano più volte, aumentando la probabilità di contaminazione. Secondo Keegan Hamilton, giornalista di Vice e autore di numerose inchieste sul traffico internazionale di stupefacenti, «la spedizione di cocaina in Europa che avviene attraverso il Brasile e il Venezuela riduce il numero di collegamenti e porta a una maggiore purezza». Infine, sia la 'Ndrangheta che la criminalità organizzata albanese, hanno da tempo stabilito rapporti privilegiati e relative rotte per il trasporto della cocaina con i narcos nei paesi produttori. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/2020-2000-tonnellate-cocaina-mondo-2659673805.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="i-narcos-in-sudamerica" data-post-id="2659673805" data-published-at="1680101214" data-use-pagination="False"> I narcos in Sudamerica In tal senso è evidente che avere degli uomini che vivono stabilmente in Sud America, e che talvolta si sposano con le figlie dei narcos, permetta anche di eliminare gli intermediari nella catena di approvvigionamento, aumentando ulteriormente i collegamenti diretti della cocaina con l'Europa. Gli affari dei narcos colombiani vanno a gonfie vele sia in Colombia che in Europa mentre i trafficanti brasiliani secondo il report, sia durante che dopo la pandemia, hanno iniziato a vedere una contrazione dei loro affari anche a causa della distanza che la cocaina deve percorrere per raggiungere il Brasile e poi attraversare il paese fino ai suoi porti. Per ovviare alle difficoltà i trafficanti brasiliani hanno cominciato a usare piccoli aerei per portare la droga fino ai porti ma già nel 2020 il livello di cocaina destinata all'esportazione è diminuito in città come San Paolo e Rio de Janeiro. Secondo InSight Crime «il bilancio dei sequestri di cocaina in Brasile sono rimasti sostanzialmente stagnanti durante il 2021 e il 2022, con circa 96 tonnellate sequestrate in entrambi gli anni. Ciò può essere attribuito in parte alla rimozione di una rete particolarmente ampia guidata da Sergio Roberto de Carvalho, noto come il Pablo Escobar brasiliano». Dal suo arresto nel giugno 2022 è stato rivelato che Carvalho e i suoi soci hanno esportato decine di tonnellate di droga attraverso molti dei porti atlantici del Brasile, grandi e piccoli. A causa di questi problemi logistici, le riserve di cocaina sono aumentate negli stati interni come Amazonas, Mato Grosso e Goiás e l'UNODC ha rilevato «che ciò ha probabilmente portato a un aumento dei decessi correlati alla cocaina in Brasile».Il rapporto UNODC si concentra anche su come le comunità in America Latina che si trovano sulle principali rotte commerciali stiano affrontando sfide crescenti. Nonostante il traffico di droga e la violenza siano andati di pari passo oltre i confini nazionali per decenni, il rapporto rileva che le popolazioni storicamente povere e vulnerabili stanno soffrendo più che mai. Ad esempio il confine dell'Ecuador con la Colombia, una delle aree con il più alto traffico di cocaina nella regione, ha circa 70 attraversamenti illegali. Questo comporta che il flusso di cocaina, di carburante, di precursori chimici, e di armi e munizioni tra i due paesi e la violenza tra i gruppi ecuadoriani e colombiani sia in costante aumento. Nel 2022 gli omicidi in Ecuador sono aumentati dell'82%, uno dei livelli di violenza tra più alti dell'America Latina, quindi non sorprende affatto che le province di Esmeraldas e Sucumbíos, nel nord del Paese, siano state tra le più colpite. Spostandoci a sud il confine tra Cile e Bolivia, una zona dove avvengono traffici di ogni genere, è diventata un punto di transito cruciale per cocaina e migranti. Qui operano gruppi criminali come il Tren de Aragua del Venezuela che si è sviluppato grazie a lunghi periodi di impunità favoriti dal governo di Nicolás Maduro. Tren de Aragua che contribuito ai livelli allarmanti di omicidi a Tarapacá, nel nord del Cile, per gran parte del 2022, costringe molti migranti a trasportare cocaina attraverso i confini <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/2020-2000-tonnellate-cocaina-mondo-2659673805.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="l-ascesa-dei-narcos-nigeriani" data-post-id="2659673805" data-published-at="1680101214" data-use-pagination="False"> L'ascesa dei narcos nigeriani Uno dei dati più preoccupanti del rapporto UNODC è l'aumento del 400% dei sequestri di cocaina in Africa nel 2021, rispetto alla media dei cinque anni precedenti. Le rotte di transito della droga ora passano attraversano il continente, rifornendo i mercati locali del Sudafrica e dell'Angola o attraversando l'Africa occidentale e settentrionale per raggiungere l'Europa. Dal 2019, si legge nel il rapporto, «il ruolo dell'Africa come area di transito per la cocaina in viaggio verso mercati di destinazione come l'Europa si è notevolmente ampliato». E i gruppi criminali nigeriani sembrano aver approfittato di questa tendenza. Il rapporto rileva che «dominano il traffico di droga e il contrabbando nell'Africa occidentale e settentrionale, mentre fanno affidamento su una diaspora globale e su una rete di corrieri della droga per rifornirsi». Le prove dall'America Latina lo confermano. Ogni anno dal 2018 i cittadini nigeriani sono stati la nazionalità arrestata più di frequente nel tentativo di contrabbandare cocaina a bordo di aerei verso il Brasile. E in Venezuela, diversi nigeriani sono stati arrestati nel 2021 anche accusati di reclutare gente del posto per contrabbandare droga in Europa attraverso Brasile, Suriname e Guyana francese. I trafficanti di droga secondo il report sempre piu’ spesso utilizzano i servizi postali internazionali per fornire droga ai loro clienti. A questo proposito in Inghilterra (per citarne uno) c'è stato un «aumento significativo» dei sequestri di cocaina spedita con la «modalità pacco veloce». Infine, preoccupa il vorticoso aumento del consumo di crack in diversi Paesi dell'Europa occidentale, tra i quali ci sono il Regno Unito, Belgio, Francia e Spagna.
Ecco #DimmiLaVerità dell'11 settembre 2025. Il deputato di Azione Ettore Rosato ci parla della dine del bipolarismo italiano e del destino del centrosinistra. Per lui, «il leader è Conte, non la Schlein».