2021-06-26
Vaccinazioni a rischio stop a luglio
Massimiliano Fedriga (Ansa)
Le Regioni lamentano scarsità di dosi e prevedono un rallentamento. I dati sulle future forniture tuttavia non sono allarmanti. Il calo di inoculazioni però c'è: in molti le saltano.All'allarme sulle varianti si aggiunge quello lanciato dalle Regioni sulle forniture. Minacciando anche di stoppare le prenotazioni, e quindi di frenare la campagna, se non arriveranno più dosi. La sensazione, però, è che a mancare non siano i vaccini, ma i vaccinandi. E che si stia faticando molto, sia a livello centrale sia sul territorio, a intercettare le «diserzioni». Non a caso, se si guardano gli ultimi dati aggiornati sul contatore del ministero della Salute si vede che la somministrazione del primo shot di vaccini si sta fermando in tutta Italia.Ma partiamo dal coro dei governatori che si è levato ieri. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha detto che arrivano poche dosi di vaccino e il rischio è di «sospendere le prenotazioni» e rallentare le immunizzazioni. «Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto dei messaggi non molto positivi, nel mese di luglio verrà ridotto in maniera abbastanza consistente il numero dei vaccini che ci deve essere trasferito, fatto questo che ci impedirà di concludere secondo quelle che erano le nostre previsioni. Siamo arrivati a inoculare 120mila somministrazioni al giorno, ma saremmo potuti arrivare anche a 150-160mila. Ora quindi ci vediamo costretti a dover rallentare, quando con la presenza di varianti gli esperti suggeriscono invece la necessità di accelerare con le somministrazioni. Speriamo che arrivino presto notizie rassicuranti», ha aggiunto. Stessa linea nel Lazio dove l'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato, ha chiesto «100mila dosi di Pfizer» entro luglio, «altrimenti dovremo spostare le prenotazioni delle prime somministrazioni con Pfizer del periodo dall'11 al 15 luglio di una settimana». Anche il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga ha sottolineato che a livello nazionale «dovremmo riprogrammare alcune prime dosi per spostarle più avanti». I toni più accesi sono, come sempre , stati quelli usati dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca: «A luglio ci sarà una riduzione pesantissima nelle consegne di vaccini alle regioni che non potranno quasi più fare le prime dosi, dovranno concentrarsi sui richiami. In questo momento il governo e il commissario al Covid continuano a minimizzare o occultare la realtà». Poi, però, il presidente campano è costretto ad ammettere il vero problema: ovvero che mancano i vaccinandi. «Nel territorio della Asl Napoli 1 tra i tanti cittadini convocati per la seconda dose o anche la prima si sono presentati un numero limitatissimo, ad oggi per quanto riguarda la Asl Napoli 1 centro su 839mila cittadini residenti e vaccinabili vi sono 317mila mancate adesioni, è un dato non sostenibile», ha detto ieri nella sua diretta Facebook. Del resto, a rassicurare le regioni nei giorni scorsi è stato un comunicato della struttura commissariale precisando che sono circa 13,2 milioni le dosi di Pfizer utilizzabili nel mese di giugno, a cui andranno aggiunte - nello stesso periodo - 2,1 milioni di Moderna, per un totale mensile di vaccini a Rna messaggero pari a 15,3 milioni. Per il mese di luglio, sempre con riferimento a Pfizer e Moderna, è prevista la disponibilità di un quantitativo di circa 14,5 milioni di dosi, rispettivamente 12,1 milioni di Pfizer e 2,4 di Moderna, che assicureranno anche le vaccinazioni eterologhe, per gli under 60 che hanno fatto come prima dose il vaccino AstraZeneca. Numeri che non pare giustifichino l'allarme totale sugli approvvigionamenti. Ma confermano le difficoltà nel rintracciare chi manca ancora all'appello.