2018-07-06
Un tribunale di Napoli ha abolito il padre
Riconosciuta per sentenza la stepchild adoption alla compagna di una madre biologica. Per le toghe «ella è il secondo genitore, l'unico possibile», e lo è «addirittura da prima del concepimento». Perché ha aiutato la sua partner a «pensare» quel bambino.Giusto ieri abbiamo spiegato come il Comune di Roma abbia calmato i bollenti spiriti riguardo la registrazione all'anagrafe dei bambini di coppie gay come figli «di due madri» o «due padri». Abbiamo raccontato di come la Procura abbia bloccato, a Gabicce (provincia di Pesaro e Urbino), la registrazione di un bimbo nato grazie all'utero in affitto. Sembrava, insomma, che in questo Paese fosse tornato un pizzico di buonsenso. Oggi, però, ci rendiamo conto che è bene frenare l'ottimismo. Il sito Web Articolo 29 ha diffuso una notizia immediatamente ripresa da tutti i principali media italiani. Il 4 luglio è stata depositata in cancelleria una sentenza della Corte di appello di Napoli, la quale ha accolto la richiesta di stepchild adoption avanzata dalla mamma non biologica di un bambino nato dalla sua compagna. La vicenda si è svolta più o meno così. Le due donne si sono unite civilmente. Una delle due ha deciso di ricorrere alla procreazione assistita cosiddetta «eterologa», ovvero si è servita «dei gameti di un donatore anonimo». Quando il bambino è nato, l'altra metà della coppia ha richiesto l'adozione (con l'approvazione della compagna e il supporto dell'associazione Famiglie arcobaleno). E ora, quando il bambino ormai frequenta la terza elementare, i giudici napoletani gliel'hanno concessa. Ma non si sono limitati a questo. Hanno anche spiegato che entrambe le donne sono madri fin dalla nascita del piccolo, compresa quella che non l'ha partorito. «La partner della madre biologica (siano le due o meno unite civilmente)», si legge nella sentenza, «non è una sorta di terzo genitore [...]. Ella è il secondo genitore, l'unico che il minore possa avere, e svolge tale ruolo, evidentemente, addirittura da un momento precedente al concepimento, avendo contribuito alla sua generazione». In sostanza, dato che le due donne hanno pienamente condiviso il progetto della maternità, sono entrambe madri del bimbo. Compresa quella che non lo ha messo al mondo. Da un lato, questa sentenza è un assist clamoroso ai Comuni «ribelli» che nei mesi scorsi hanno deciso di registrare i figli di due madri e due padri. Di fatto, i giudici hanno superato a sinistra la politica e hanno stabilito come ci si debba muovere in questi casi. Ma il tema vero, e più pregnante, è un altro. E riguarda proprio la definizione di genitore. Secondo la Corte, «la stessa determinazione del rapporto giuridico di filiazione è ormai divenuta estremamente complessa», per via «sia dell'evoluzione scientifica-tecnologica, sia di quella dei costumi e della cultura». Quindi «la rigida applicazione delle disposizioni codicistiche sulla procreazione naturale anche alle “nuove modalità" di procreazione è ormai, oltre che inadeguata, giuridicamente errata». In pratica, i giudici sostengono che i ruoli di padre e madre ormai vanno ridefiniti, e hanno poco a che fare con la biologia e la natura. Basta «il progetto» della maternità, la «condivisione». Come dicono alcuni attivisti Lgbt, i bambini ormai «si pensano». La compagna della madre biologica, dice la Corte, è l'«unico» secondo genitore che il bambino abbia a disposizione. Già, questo presuppone la cancellazione del donatore di seme (o della madre surrogata). Non conta chi ingravida chi, conta chi ha «pensato», «programmato», «deciso». Gioite, signore: da oggi, per essere madri, non avete più bisogno di portare un piccino in grembo per nove mesi. Vi basta il pensiero. Direte: anche una qualsiasi madre adottiva eterosessuale è effettivamente una madre. Certo. Ma nessuno pretende di cancellare completamente il ruolo dei genitori biologici, come se non fossero mai esistiti. Ma che volete farci, questo è il progresso, ci dicono i giudici napoletani. Il bimbo delle due donne, sostengono, è felice e soddisfatto. «Non sembra presentare alcun tipo di problemi a dire che “ho due mamme, non ho un papà, ma tanti amici e zii"». Le mamme «gli hanno spiegato amorevolmente che lui “è frutto di un semino di un signore gentile e generoso che è stato unito all'uovo nella pancia di mamma"». Rassegnatevi. Ormai il mondo è pieno di signori gentili che regalano semini, e di signore generose che regalano uova. Per essere madri non c'è bisogno di partorire un figlio, del padre si può tranquillamente fare a meno. E, già che ci siamo, si può fare a meno anche dei politici. Tanto ci sono già i giudici a decidere le sorti del Paese.
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
Continua a leggereRiduci
«The Traitors Italia» (Amazon Prime Video)