Riccardo RuggeriMigrated6cb7fc3b3ccb143b1590bfcb308d6157
(Torino, 1935). Nato in una portineria che misurava 15 metri quadrati, dove i genitori convivevano con i nonni, è stato operaio a Mirafiori, poi dirigente del gruppo Fiat, sino a far nascere il colosso New Holland. Consulente internazionale, imprenditore, editore (Grantorino libri). Ha scritto per Italia Oggi. Gran tifoso del Torino. Ha accettato «di vivere negli interstizi del sistema». Sogna lettori «che vogliano informarsi, non certo seguire le mie idee o, peggio, rafforzare i loro pregiudizi».
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Credo sia giunto il momento di spogliarsi dei panni (caldi) dell'analista politico strutturato e di regime, che si tiene aperte diverse opzioni, ma al contempo spinge per quella gradita alla linea politica del giornale o della tv/radio, o del salotto di riferimento. Per fare esempi geograficamente lontani, affinché nessuno di noi si offenda, riferiamoci a Paul Krugman o a David Letterman che scrivevano o intervistavano secondo un copione preciso: tappettini verso i compagni di merenda, spietati bullmastiff verso i nemici dei compagni di merenda.