2020-06-24
Tra San Michele e il diavolo i campioni dell’antirazzismo fanno il tifo per il secondo
Per gli attivisti, Satana ricorda George Floyd e l'Arcangelo il poliziotto: l'immagine va messa al bando. E ora bisogna sfregiare le statue di Gesù Cristo bianco.Più volte, nel corso dei secoli, i teorici dell'anarchismo, del socialismo e del progressismo hanno fatto riferimento a Satana, descrivendolo come il «primo liberatore» dell'essere umano dalla «tirannia» divina. Il demonio, per l'anarchico Bakunin, era «l'eterno ribelle», l'«emancipatore di mondi». Ancora oggi, alcuni movimenti antagonisti si richiamano esplicitamente al satanismo, ma non perché adorino effettivamente il principe del male: con una certa superficialità ne fanno un simbolo di rivolta, di opposizione all'autorità. Sarebbe troppo gentile, tuttavia, attribuire agli attivisti di Black lives matter ragionamenti di questo tipo. Se costoro - come stanno facendo - tirano in ballo il diavolo è soltanto a causa di un'abissale ignoranza. Qualche giorno fa, sulla piattaforma Change.org, l'antirazzista (bianca) Tracy Reeve ha lanciato una petizione - sottoscritta subito da migliaia di persone - contro il Distintissimo Ordine di San Michele e San Giorgio, istituzione cavalleresca britannica creata nel 1818 dall'allora principe di Galles Giorgio (poi re Giorgio IV di Hannover).L'attivista si concentra in particolare sulla medaglia che viene attribuita ai membri di secondo livello dell'ordine (cavalieri commendatori e dame di commenda). L'immagine dell'Arcangelo Michele che compare su questa onorificenza, sostengono la Reeve e gli altri militanti, «è un angelo dalla pelle bianca in piedi sulla testa o sul collo di un diavolo dalla pelle nera. Questa», insistono gli antirazzisti, «è un'immagine altamente offensiva, ricorda anche il recente omicidio di George Floyd da parte del poliziotto bianco […]. Chiediamo che questa medaglia venga completamente ridisegnata in un modo più appropriato e che vengano presentate scuse ufficiali per l'offesa che ha procurato».Ci sarebbe da ridere di una follia del genere se non fosse che in Gran Bretagna è stata presa fin troppo sul serio. Bumi Thomas, attivista inglese di origini nigeriane, ha dato in escandescenze con il Guardian. La figura sottomessa da San Michele nella medaglia, dice Bumi, «non è un demone; è un uomo di colore in catene con una figura bianca dagli occhi blu in piedi sul collo. È letteralmente quello che è successo a George Floyd e quello che succede ai neri da secoli». La delirante campagna contro la medaglia ha ottenuto pure il sostegno di Sir Simon Woolley, militante nero che nel 2019 ha ricevuto un titolo nobiliare (barone Woolley di Woodford) per via dei suoi meriti nella lotta per l'eguaglianza. A suo dire, «l'immagine originale potrebbe essere stata quella di San Michele che uccide Satana, ma la figura non ha corna o coda ed è chiaramente un uomo di colore. È una rappresentazione scioccante».Basta dare un'occhiata alla famigerata medaglia per rendersi conto del livello di delirio a cui si è giunti. Il diavolo è sì scuro di pelle, ma è più tendente al grigio e in ogni caso ha una lunga coda coperta di squame e ali da drago. Non è un nero: è un mostro.San Michele Arcangelo e San Giorgio sono, nell'iconografia cristiana, figure guerriere, che portano la spada per combattere la loro «buona battaglia». Essi si oppongono al demonio, che viene appunto raffigurato in forma di drago, o di grosso serpente, e lo vincono schiacciandolo. Il diavolo (non soltanto dai cattolici) è spesso associato ad animali a sangue freddo, bestie che strisciano vicino alla terra per indicare appunto le potenze primordiali, telluriche e caotiche, legate al suolo e soprattutto alle sue oscure profondità. Al contrario, San Michele è una figura solare, ovviamente uranica. Nel suo nome sta la sua funzione. Michele, infatti, significa in ebraico «Chi è come Dio?», proprio così, in forma interrogativa, poiché l'Arcangelo guerriero ha il compito di combattere chi vuole sostituirsi al creatore. L'unico, blando, legame che Michele potrebbe avere con la vicenda di George Floyd è il fatto che sia il patrono della polizia di Stato italiana.A dirla tutta, l'idea che il demonio sottomesso dall'angelo con la spada sia simile a Floyd è piuttosto offensiva per la memoria dell'americano ucciso. Ed è stupefacente che, in nome di chissà quale «eguaglianza razziale» gli attivisti arrivino a contestare Michele prendendo le parti di Satana. Anzi, fanno perfino di peggio. Come il terribile demone del film L'esorcista di William Friedkin, brigano per abbattere le statue raffiguranti Cristo e la Madonna. A chiederlo esplicitamente è l'americano Shaun King, già nel giro di Harvard e schierato con Black lives matter. Secondo costui, «le statue che raffigurano Gesù come un europeo bianco devono essere abbattute, sono una forma di suprematismo e lo sono sempre state, nella Bibbia quando la famiglia di Gesù voleva nascondersi indovinate dove è andata? In Egitto, non in Danimarca, buttatele giù». E ancora: «Il cristianesimo bianco ha bisogno di un Gesù bianco, non si tratta di generosità o gentilezza, né di proteggere i deboli, ma del suprematismo bianco, attaccate il Gesù bianco e attaccherete la sua religione».È suggestivo notare che l'iconoclasta King è stato al centro, tempo fa, di un surreale dibattito sul colore della pelle. L'attivista è figlio di una coppia «mista», suo padre era nero ma lui ha la pelle piuttosto chiara, tanto che su un rapporto di polizia fu registrato come «bianco». Da quando questa storia sulle «sfumature di nero» è finita sui giornali, King ce la mette tutta per dimostrare di essere black al 100%. È una curiosità, certo, ma indicativa. L'ossessione per il pigmento esibita da Black lives matter, infatti, ha un brutto sapore: quello del razzismo.
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