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A Torino la radio pro Askatasuna usa spazi pubblici a canone agevolato
La sede di Radio Blackout a Torino (Ansa)
Radio Blackout paga meno della metà del prezzo (6.965 euro).

Se c’è una cosa a cui il Partito democratico e la sinistra istituzionale si sono dimostrati allergici in questi anni è il dissenso. Tra richieste di censura, commissioni di sorveglianza e demonizzazioni feroci nei riguardi di presunti razzisti, no vax e putiniani assortiti, hanno condotto una battaglia senza quartiere contro la libertà di espressione. Curiosamente, tuttavia, in qualche occasione i sinceri democratici si riscoprono tolleranti e inclusivi, e si ergono addirittura a baluardo delle posizioni dissenzienti. Emblematico in tal senso è il caso della torinese Radio Blackout, emittente dell’antagonismo piemontese, che si è distinta negli ultimi tempi per il grande sostegno offerto ad Askatasuna, con cui condivide per lo meno la cultura politica e forse pure qualche militante. Piccolo esempio. Una delle voci di Radio Blackout, Cibele, ha concesso il 3 dicembre una intervista a Radio Onda d’urto per commentare il noto attacco alla sede della Stampa. Ha sostenuto che l’azione fosse «formalmente non violenta» e che «si è parlato molto impropriamente di un assalto squadrista». Sono opinioni personali e persino legittime pure queste, per carità, ma fanno capire quale sia l’ambiente e quale l’ideologia.

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Caro Lo Russo, i suoi amici teppisti l’apprezzano
Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo (Imagoeconomica)

Caro Stefano Lo Russo, caro sindaco di Torino, le scrivo questa cartolina per farle i complimenti: lei gli amici non li molla. E se gli amici sono dei teppisti delinquenti, che importa? La coerenza prima di tutto. «Il Patto con Askatasuna non si tocca», aveva detto subito dopo il loro assalto alla Stampa. «Il Patto con Askatasuna va avanti», ripete ora. Ha solo avuto un momento di debolezza nel momento dello sgombero, proprio mentre le forze dell’ordine entravano nel palazzo occupato trovando palesi violazioni degli accordi. «Il Patto è finito», ha detto allora sconsolato.

Ma è stato solo un momento. Sono bastate poche ore di riflessione, e qualche tirata d’orecchie dei suoi alleati della sinistra radicale, per tornare sui suoi passi: «Il Patto non è finito», ha ribadito infatti l’altro giorno con voltafaccia immediato. Si capisce, caro sindaco: vorrà mica abbandonare i violenti solo perché sono violenti? Ci dorma su ancora un paio di notti e vedrà che le verrà qualche altra proposta brillante. Magari Askatasuna Nobel per la pace. E i suoi militanti educatori alla scuola d’infanzia.

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«Aska» dà ragione a chi la sgombera. A Torino botte e insulti agli agenti
Ansa
Violenti tafferugli durante il corteo degli antagonisti in seguito alla chiusura del centro sociale. Un gruppo di incappucciati lancia bottiglie sulle forze dell’ordine, che impiegano gli idranti. Nove poliziotti feriti.

Nel centro di Torino, trasformato dalla protesta per lo sgombero del centro sociale Askatasuna in una zona attraversabile solo a colpi di slogan e bandiere rosse, quando sono comparsi i volti coperti dai passamontagna e le prime file sono arrivate a contatto con la polizia, è scoppiata la guerriglia. Cassonetti in fiamme, lancio di sassi e di fuochi d’artificio contro i reparti mobili. La risposta dello Stato: cariche, idranti e lacrimogeni. Quasi un’ora di battaglia in corso Regina Margherita, all’angolo con via Vanchiglia. Città paralizzata, piazza Vittorio e ponti blindati, agenti colpiti mentre tenevano la linea: in nove, colpiti con oggetti contundenti, sono rimasti feriti. Pochi istanti prima, dal corteo pro Askatasuna, annunciato, atteso e temuto, quello che avanzava come un lungo serpentone di famiglie, studenti e volti noti del centro sociale, proprio come era stato previsto, è emersa la falange di facinorosi.

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Xmas Comics & Games, il racconto pop che passa dal fumetto al palco

All’Oval del Lingotto due giorni dedicati alla cultura pop tra autori di fumetti, cosplay, musica e gioco. L’undicesima edizione di Xmas Comics & Games conferma Torino come spazio di incontro tra linguaggi, generazioni e immaginari diversi.

Torino si è trasformata per due giorni in un crocevia di creatività e passioni. L’undicesima edizione di Xmas Comics & Games, svoltasi il 13 e 14 dicembre all’Oval – Lingotto Fiere, ha confermato il suo ruolo di appuntamento culturale invernale per gli amanti del fumetto, dei videogiochi, del cosplay e della musica. Un festival che non si limita a intrattenere, ma racconta la cultura pop contemporanea attraverso molteplici linguaggi.

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Città ormai invivibili. Ma i sindaci dem vivono sulla Luna
Beppe Sala, Matteo Lepore e Stefano Lo Russo (Ansa)
Torino ostaggio dei centri sociali, Milano preda dei maranza, Bologna razziata dai pro Pal: per i primi cittadini è tutto ok.

Mi viene in mente quel che mi diceva la mia mamma quando non sapeva più cosa fare data la mia esuberanza: «’un so più da che parte prenditi». Questo rappresentava il massimo della disperazione. Non sapeva più cosa fare con me e di me. Ecco, mi viene da dire la stessa cosa sulle dichiarazioni e sulle prese di posizione di alcuni sindaci di sinistra riguardo a gruppi di ragazzine e ragazzini che rapinano i coetanei, baby gang e affini.

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