L’autore di «Invisibili» torna a documentare gli errori della pandemia con «Non è andato tutto bene»: «Il film tira le somme su quanto accaduto, dai lockdown fino agli effetti avversi. Impossibile vederlo sui media mainstream, troppi gli interessi economici in ballo».
Marco Bellocchio, l’artista reduce dal Festival di Cannes con il suo «Rapito»: «Racconto la storia di un bimbo ebreo battezzato di nascosto e cresciuto cristianamente per volere di Pio IX, ma il mio non è un film contro il Papa. Sono ostile alla Chiesa per via della mia educazione».
Il regista di 84 anni: «Nel mio ultimo film un attore ci va a pregare dopo una brutta notizia. Per una scena simile dobbiamo tornare a “Don Camillo”. I premi David? Per certa gente non esisto. Ma non mi fermo: essere emarginato da coloro che non stimo dà forza».
Il regista Renzo Martinelli: «La versione dominante della dinamica di via Fani è falsa, però serve a coprire i veri mandanti. Ed è l’assicurazione sulla vita di Moretti».