nutriscore francia

Offensiva di Bruxelles sull’etichetta a semaforo per il cibo: c’è in gioco la libertà di scelta dei consumatori. Il capo dei supermercati transalpini Michel Eduard Leclerc se la prende con l’Italia («lobby infernale») perché non favorisce le multinazionali contro le nostre eccellenze.
Le menzogne nascoste dietro il Nutriscore che ci impone l'Ue

La Verità ha fatto un viaggio all'interno delle corsie delle principali catene di supermercati francesi per capire come funziona il sistema di etichettatura degli alimenti. La nutrizionista Chiara Pigozzi: «Possiamo trovare cibi classificati con "A" o "B" perché hanno poche calorie, ma a livello di ingredienti hanno una lista lunga di additivi e sostanze che possono anche essere pericolose per la salute». Il paradosso: il Pecorino Romano venduto in certe catene di supermercati, ha ricevuto un brutto voto: una «E». È andata un po' meglio al Parmigiano Reggiano e al Grana Padano. Questi due prodotti hanno ottenuto una «D».

Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Preferenze Privacy