È sicuramente la meno famosa delle Baleari. A torto e a ragione: a torto perché si tratta di un’isola selvaggia e affascinante, a ragione perché non è per tutti. Non è per coloro che cercano il divertimento sfrenato, anche se non mancano i locali; non è per chi non ama i luoghi in cui predomina la natura; non è, infine, per coloro che desiderano avere sempre mille cose da fare tutto il giorno.
Intendiamoci: a Minorca non manca nulla. Né i musei né gli eventi o i paesi da visitare, ma è sconsigliata agli animi inquieti. Lo ammettono anche gli italiani che si sono trasferiti sull’isola da tempo: chi non ha un carattere tranquillo, dopo un po’, scappa.
Anche se in questo articolo sono presenti le cosiddette «cose-da-fare-e-da-vedere», è all’atmosfera che bisogna prestare attenzione: leggere tra le righe non è mai stato tanto utile. Perché ci sono luoghi che gridano la loro bellezza e altri che sussurrano, bisognosi di orecchie adatte al loro tono di voce.
Se vi chiedete quale sia la stagione ideale, non aspettatevi come risposta l’estate: è in primavera o anche alle porte dell’autunno che Minorca dà il meglio di sé, liberandosi della maggior parte degli orpelli turistici.
Il suggerimento è di alloggiare dalle parti di Mahón (Maó in catalano, lingua ufficiale dell’isola): oltre a essere una bella città, è sicuramente meno affollata e turistica di Ciutadella, solitamente preferita dai turisti. Quanto agli spostamenti, Minorca è ben servita dai mezzi pubblici, ma è preferibile noleggiare un’auto per girare l’isola in libertà. Tra l’altro, i costi sono minori che altrove (Gold Car, per esempio, è una compagnia molto conveniente).
Cosa vedere a Minorca: Mahón
È il capoluogo, ma la città è nota soprattutto per essere il porto naturale più grande al mondo dopo quello di Pearl Harbour. Lo si nota affacciandosi dal Mirador Del Pont Des Castell, ma anche facendo un giro in barca o semplicemente passeggiando sul lungomare puntellato da yacht di lusso, che non a caso attraccano qui.
Una visita al capoluogo non può che partire da Plaça de la Constitució, dominata dall’Iglesia de Santa Maria, famosa per il suo incredibile organo, famoso in tutta Europa. Notevole anche la Iglesia de Nostra Senyora del Carme, in Plaça del Príncep 2, dove si trova anche l’ottimo mercato del pesce. Se si vogliono assaggiare delle prelibatezze a base di pesce e non solo, questo è sicuramente il posto giusto: si entra, si guarda cosa offrono i diversi stand, si ordina e si porta il tutto al proprio tavolo su un vassoio.
Bellissima anche la Fortezza de la Mola, fuori dalla città, che date le dimensioni richiede un paio di ore per essere visitata. Meritatissime.
Il Monte Toro
È il punto più alto dell’isola e da qui si può godere di un panorama magnifico, a dire il vero in parte rovinato dalle molte antenne visibili da ogni dove. Da vedere il piccolo Santuario de la Virgen del Toro, dagli esterni rivestiti completamente di bianco.
Le spiagge
Minorca è famosa anche per le sue spiagge, caratterizzate da un mare pulito e trasparente. Sine qua non sono sicuramente Macarella, Macarelleta, Cala Turqueta e Cala Pregonda (quest’ultima dalle parti del bellissimo Faro Cap de Cavalleria), ma nessuna spiaggia riesce davvero a essere deludente.
A Es Fornells si trova la spiaggia di Cala Tirant, più defilata rispetto alle più famose, ma altrettanto meritevole, non foss’altro che per la vicinanza al delizioso borgo.
Meritano una menzione speciale anche Es Grau – parte della bellissima riserva naturale S’Albufera d’Es Grau – e Cala Galdana, un vero e proprio colpo d’occhio se osservata dall’alto, oltre che perfetta per le famiglie, vista la sua ampiezza e i servizi.
Altrettanto belle sono Son Bou, con i resti della basilica paleocristiana a ridosso della spiaggia, e Son Saura, circondata da una bella e refrigerante pineta.
Villaggi e città
Quanto alle città, oltre alla già citata Mahón, meritano una visita anche Ciutadella e Alaior. La prima è l’ex capitale dell’isola, ricca di ascendenze arabe, francesi e britanniche; la seconda, invece, è una cittadina a vocazione rurale, ma con preziosità architettoniche, come la rinascimentale chiesa di Sant’Eulàlia.
Tra i villaggi, da non perdere Binibeca Vell, costruito su un ex insediamento di pescatori. Nonostante la sua “artificialità”, il borgo spicca con il suo biancore e le sue casette da sogno, dove sono affissi cartelli che invitano i turisti a non disturbare gli abitanti.
Insediamenti preistorici
Infine gli insediamenti preistorici, o meglio talaiotici, caratterizzati da taulas (tavole di pietra incastrate a T) e talaiots, ossia costruzioni a forma di torre. Sono disseminati per tutta l’isola ed emanano un fascino senza tempo.
Un esempio: Torralba d’en Salort, per visitare il quale occorrono solo 4 euro.
Dove dormire
- Boutique Hotel Sant Roc & Spa, Mahón: hotel elegante in pieno centro.
- Grupotel Macarella Suites & Spa, Son Xoriguer: a 150 metri dalla spiaggia di Cala'n Bosch, ha anche una piscina.
Dove mangiare
- Clorofil·la Cuina Vegetariana, Mahón: piatti curati e golosità locali come le chips di melanzane;
- La Guitarra, Ciutadella: ottime la posizione e la paella;
- Ca Na Marga, Ses Salines: ottimi i piatti a base di carne.



