Balzo dal 2013 a oggi: si vendono sempre meno veicoli, ma aumentano i guadagni per le aziende. In prima linea i gruppi tedeschi. E con l’Euro7 i listini saliranno ancora, come ha spiegato l’associazione dei produttori. Così la macchina torna un bene di lusso.
Frans Timmermans (Ansa)
Bruxelles rilancia sulla data del 2035 per mettere al bando motori a diesel e benzina. Senza però preoccuparsi del boom dei costi dell’energia e del comparto delle batterie in mano ai cinesi. Solo nel nostro Paese a rischio oltre 100.000 lavoratori.
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A causa del conflitto, il settore teme perdite per quasi 43 milioni al mese. Problemi soprattutto a reperire i chip e i materiali per produrre le marmitte e gli pneumatici.
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Triplicato l’utile netto. Il gruppo, che godrà degli incentivi per l’auto, ora deve mantenere le promesse sulla gigafactory.
Acea, l'associazione europea dei costruttori, ha comunicato dati da brivido: nei mercati relativi alle nazioni dell'Ue più il Regno Unito e i paesi dell'Efta (Islanda, Liechtenstein, Svizzera e Norvegia), il volume rispetto all'anno scorso è precipitato a -17,5%. La frenata maggiore la segnano Germania con -31,7%, Italia con -24,6% e Spagna -12,3%.