Nel nuovo libro del grande pensatore francese, Alain de Benoist, la riflessione sul valore dell’identità. «La scuola ha rinunciato al ruolo formativo, oggi quel che conta è l’interesse privato».
Alla soglia degli 80 anni, l’intellettuale francese si confessa: «Ho rimpianti, non rimorsi “Libération” mi dà del “vecchio razzista di estrema destra”: ha azzeccato solo “vecchio”».
La filosofa volle lavorare nei campi come «garzone di fattoria» per sperimentare la miseria umana. Chiese addirittura di poter dormire all’aperto: nella sua umiltà si riteneva indegna di essere amata.