I due fondatori della Smemoranda e amministratori del gruppo fallito si sono inseriti fra i creditori attraverso una loro società. L’ex fedelissima: « Azienda ingiusta e sessista. La colpa del crac non è della pandemia».
Il gruppo della storica agenda e del marchio Zelig sull’orlo del fallimento: investimenti errati, stipendi d’oro e spese pazze hanno spolpato l’azienda. I debiti della creatura di Gino e Michele ammontano a 40 milioni. Dipendenti rimasti senza contributi.