Pechino, 24 ore dopo la decisione di Bruxelles di imporre nuove tariffe sui veicoli elettrici, apre un’inchiesta sui prodotti caseari europei, accusati di ricevere aiuti di Stato. Per l’export italiano danno da 300 milioni.
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- Anzi sono molti di più, tra Dop, Igp, Pat e senza denominazioni d’origine. E in cucina non si utilizzano solo come «fine pasto». Magri o grassi, mangiati due-tre volte a settimana fanno pure bene all’umore.
- Matteo Grattone, produttore del formaggio Montebore: «La sua forma a torre gli dà un sapore speciale. Per farlo mischiamo insieme latte di mucca, pecora e capra».
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(IStock)
- Sarà forse perché all’alta qualità siamo abituati, ma solo un ristorante su dieci precisa nel menu che i suoi prodotti sono certificati. Eppure vantiamo il primato mondiale delle etichette di pregio.
- Il presidente Afidop Antonio Auricchio: «Nei supermercati vorrei scaffali dedicati. Il Nutriscore va combattuto: all’estero non ci amano e cercano di boicottarci con iniziative come il bollino rosso sul Parmigiano o sul Pecorino».
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- Gli animali, vestiti di fiori e nastri colorati, scendono dalle montagne. E sfilano nei paesi, che accolgono i malgari dopo i mesi passati al pascolo. Un’occasione per provare i prodotti tipici, tra feste e sagre.
- Finita l’estate, inizia la bella stagione dell’enoturismo. Le escursioni, a piedio in bicicletta, e le visite guidate alle cantine seguono il tempo lento dell’uva.
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È il «figlio» in movimento delle vacche in transumanza, «strache» (stanche) perché esauste. A crearlo sono stati i «bergamini» diventati, da pastori erranti delle valli orobiche nel Trecento, veri e propri imprenditori e maestri dell’arte casearia d’alta quota.