distopia

Distopie d’autore
(Netflix)
  • Libri e serie tv presentano futuri alternativi sempre più opprimenti. Forse perché in realtà parlano del presente. E del lato oscuro del progresso.
  • L’ultimo «sogno» femminista: coprifuoco per soli maschi. In Curfew agli uomini, trattati tutti da potenziali molestatori, è vietato uscire di notte. Le attiviste si esaltano. Ignorando ancora che il pericolo arriva soprattutto dai migranti.

Lo speciale comprende due articoli

La distopia dei libri anni Ottanta è diventata la realtà in cui viviamo
David Bowie sul set del film«L’Uomo che cadde sulla terra», basato sull’omonimo romanzo di Walter Tevis (nel riquadro) (Getty)
Walter Tevis aveva anticipato il mondo di oggi basato su droghe e rifiuto del dolore e della sofferenza, cosa che ci rende schiavi.
Nel mondo preda del pensiero unico i non allineati finiscono «marchiati»
Nel riquadro, la scrittrice islandese Frida Isberg (IStock)
Il romanzo dell’islandese Frida Isberg descrive una società lobotomizzata, dove un test al cervello certifica il grado di conformismo dei cittadini. Chi ne difetta, è isolato e rieducato. Una distopia che richiama i diktat pandemici.
Il cibo in provetta è solo l’antipasto del mondo distopico che ci aspetta
iStock
Riccardo Ruggeri intervista sé stesso sulla carne sintetica: un altro tassello della società disegnata da ideologia woke e Ceo capitalism, in cui alla «plebe» non sarà più concesso neanche mangiare prodotti naturali.
La Variante Omega fa pulizia e resta un mondo solo di persone perbene
iStock
A metà tra la distopia e l’utopia, si snoda il racconto della «notte dei sopravvissuti», quando la pestilenza lascia al mondo il 10% della popolazione. Spazzati via élite e potentati, vegetano i «buoni». Ma sarà vita?

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