Il 16 luglio 2019 il Parlamento di Strasburgo ha eletto Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea [...]. Nel discorso di insediamento, la nuova presidente ha presentato un programma molto ambizioso, [...] individuando un architrave ben preciso, la questione ambientale. [...]
A me sembra che sia in atto, da parte di una consistente parte delle élite che governano l'Europa, il tentativo di dare un «supplemento d'anima» […] al progetto di unificazione. […]
Un vero spartiacque per l'Europa fu sicuramente il 1989. […] Fu a questo punto che, non in modo del tutto casuale o inconsapevole, le «élite globaliste» cominciarono a concepire il disegno di dare una grossa sterzata non solo al progetto europeo ma in generale alla governance mondiale. […] Paradossalmente, la caduta del Muro di Berlino e la successiva riunificazione tedesca (3 ottobre 1990) crearono le condizioni per la rinascita della politica in Europa. Forse, le élite intuirono questo pericolo e cercarono proprio perciò di giocare di anticipo innestando quel processo culturale, oltre e prima che geopolitico, che fu chiamato «globalizzazione» […]. Da una parte, si accelerò l'introduzione della moneta unica, dall'altra si elaborò un progetto di Costituzione creando una Commissione presieduta da Valery Giscard d'Estaing. [...] Si rinunciò a scrivere nel preambolo che le radici dell'Europa erano «cristiane» e ci si precluse, in questo modo, di tener conto dell'unico elemento storicamente unificatore di popoli e nazioni così diversi. […] La Costituzione che ne venne fuori risultò esangue, prolissa, iperbolica: non era certo fatta per appassionare, né per creare consenso. Era «senza anima». […]
Ma il problema che ora ci interessa è un altro, e concerne la crisi economica e finanziaria che prende avvio negli Stati Uniti e colpisce i mercati finanziari di tutto il mondo a partire dal 2008. […] Oggi, dopo tanti anni, gli effetti della crisi, che ha generato povertà soprattutto fra le classi medie, sono stati solo parzialmente riassorbiti, e in modo diseguale nei diversi Paesi europei. […] È in questo clima sociale che hanno preso corpo e spinta propulsiva quei movimenti e partiti politici che sono stati variamente definiti come «populisti» e «sovranisti». […] Lungi dall'essere antipolitici, essi segnalavano con la loro presenza, spesso «barbara» e «incivile», la necessità di ritornare a fare politica e di dare una visione o un'anima all'Unione europea. Ed è qui che si colloca, come tentativo in atto, quello di individuare nella questione ambientale, assunta nei suoi termini più controversi e persino «catastrofisti», il cemento spirituale che manca all'Europa. […]
È sicuramente un fatto che la consapevolezza su questi temi sia molto aumentata, [ma] tale consapevolezza è più spontanea (come può esserlo un movimento di consumatori che emerge dal basso) o più indotta (come può esserlo una persuasione occulta o una manipolazione messa in moto da centrali culturali, politiche, economiche)? E, se è vera questa seconda ipotesi, chi è o chi sono gli autori di questa «manipolazione»? […] È in quest'ottica, a mio avviso, che va perciò inserito il progetto ambientalista assunto da ultimo dalle élite, cioè in sostanza dalle vecchie classi dirigenti che in questo modo vogliono preservare il potere rinnovandosi. […] Credo che molto del favore con cui la «svolta ambientalisa» è stata accolta presso la comunità economica (gli industriali) e finanziaria (i creatori e possessori di fondi di investimento etico e sostenibile) sia dovuto a questo motivo. […] Una religione con i suoi miti (cioè idee non «scientificamente» dimostrate), i suoi riti, i suoi missionari come Greta Thunberg .[…]
In conclusione, […] il progetto europeo, passato a un certo punto da fondamenti ideologici in vario senso cristiani ad altri proceduralistico-razionalizzatori, cerca ora, in una terza fase, di assumere un'anima usando l'ambientalismo come strumento. Dove tutto questo processo porterà non è dato ovviamente saperlo. Il fatto che però l'operazione avvenga ancora una volta «a tavolino», e che il sentimento europeo non nasca dal basso, fa essere molto scettici sul futuro di una Unione che politicamente mostra sempre più visibili i segni del logoramento.


