2024-03-24
«Ovs apre a New York e punta su sport e abiti premaman»
Stefano Beraldo (Imagoeconomica)
L’ad del gruppo Stefano Beraldo: «La linea sci è andata molto bene. L’obiettivo è raddoppiare il fatturato, oggi già superiore a 1 miliardo».Le idee sono chiare: «Raddoppiare il fatturato, oggi a oltre 1 miliardo». Chi parla è Stefano Beraldo, ad di Ovs che ha impresso una svolta alla storica azienda veneta che guida dal 2005, leader del mercato dell’abbigliamento italiano. Nel grande «contenitore» Ovs, compaiono i marchi Piombo, Ovs kids, Upim, Blukids, Stefanel, Croff. «Vieni in Ovs e trovi cose interessanti per i vari stili di vita».Una clientela vastissima.«E stiamo aprendo a clienti sempre più esigenti che ci chiedono di aumentare la qualità, domandando lino, cashmere, viscosa. Stiamo sperimentando il buon momento di mercato della nostra marca che attrae clientela nuova grazie soprattutto al lavoro di Massimo Piombo che sta creando un’alternativa in più rispetto a prima. Arrivano clienti che spendono di più con uno scontrino medio di 60 euro rispetto ai 40 del passato. Comperano più Piombo, che vivono come marca: prima non era conosciuto dalla nostra vasta popolazione, era un talento per pochi. Ma con una comunicazione mirata si è creato il meccanismo per cui oggi chi entra da Ovs trova vari brand». Quanto incide sul fatturato di Ovs la linea Piombo? «Supera i 100 milioni, il 10% del fatturato. Nuovi spazi, nuovi segmenti di prodotto dedicati. Abbiamo fatto una collezione completa che ha preso ispirazione dall’Oriente che si chiama Piombo selection che entra ora nei negozi, mentre la linea Contemporary, dove Piombo si è applicato su una collezione più classica ma contemporanea, c’è già». Nuovi negozi?«A New York, Parigi e Madrid. Obiettivo, entrare nei department store facendo capire quanto valga Piombo. A Parigi, alla Galeries Lafayette, e a Lione abbiamo due corner». Da quando Piombo è entrato nella famiglia Ovs?«Da sei anni e mezzo. Due anni e mezzo di rodaggio per poi diventare direttore creativo globale. Le personalità di chi guida un’azienda come me e che deve guardare anche i numeri e quella di chi si occupa della creatività devono proseguire insieme. È entrato con una sua linea che si chiamava Piombo, gli abbiamo aperto tre negozi uomo. Mi chiamò lui per proporsi con questa collezione su suggerimento di Franca Sozzani. Tutto si è incanalato nel modo giusto: un team di lavoro che ha saputo capire il valore aggiunto che avrebbe potuto dare e una squadra che Piombo ha apprezzato per il saper fare. Con il suo talento ma senza la squadra e senza quelle alchimie tra persone nulla sarebbe potuto accadere. Siamo partiti con l’uomo, poi dopo due, tre stagioni siamo passati alla donna, andata ancora meglio. Con Piombo abbiamo creato una marca all’interno di un’insegna. Le vetrine le segue tutte lui, ha fatto un passaggio epocale, sono spettacolari. Le amicizie non si regalano, le amicizie si conquistano. Penso d’aver conquistato una amicizia e forse anche lui». Non solo Piombo, però.«Ci sono altri creativi: un giovane ha creato Utopia, abbiamo trovato un talento all’interno, una ragazza bravissima che ha rilanciato la collezione lanciata con Elio Fiorucci anni fa che si chiamava Baby angels. È cambiato il nome: B.Angels con al centro un cuoricino nero. Abbiamo raddoppiato l’investimento in prodotto e raddoppiato le vendite. C'è una costruzione costante di progetti e idee». State studiando nuovi concept dei negozi?«Mi piace l’idea che un negozio possa evolvere ma senza essere il capostipite di una nuova serie. A Venezia inaugureremo a settembre un posto pazzesco in fondo al ponte di Rialto, da sette anni sfitto. Ci sarà uno spazio enorme dedicata al beauty, il più grande di Ovs, con marche che andiamo a scoprire oltre alle nostre. E arriva pure Cliomakeup. A Napoli, al Vomero, stessa cosa in un negozio molto importante. E anche Milano dove c’è una parte home con Croff». Altavia, la prima collezione da sci, com’è andata?«Ha avuto un grande successo. Deborah Compagnoni non solo ha aiutato la creazione della collezione ma ha anche comunicato il prodotto nella maniera giusta. Abbiamo offerto al cliente un prodotto che non era abituato a trovare in Ovs. Nel mondo dello sport il consumatore è molto attento alla performance, al prezzo e alla marca. La qualità nei capi di punta è alta. E a prezzi accessibili perché abbiamo potuto accorciare i vari passaggi non dovendo pagare il distributore, l’agente e il negoziante multimarca. Altavia ora è anche per l’hiking e il trekking. Poi ci sono Slazenger per chi ama tennis e padel e Urban riders, linea di cyclewear». Novità? «Il premaman con Nicol Caramel, un brand storico creato e disegnato da Livia Danieli. È già nei negozi, una collezione interessante, ancora piccola. E una partnership con Goldenpoint che conta su una rete di vendita di circa 380 negozi situati in location prestigiose nei maggiori centri storici e nei principali centri commerciali in Italia, e un fatturato di quasi 100 milioni di euro». Le vostre produzioni dove avvengono? «Nel mondo: Bangladesh, Cambogia, Africa, Cina, India. Dipende: pelletteria, perline, paglia, ricamo, molta India; capispalla imbottiti, molta Cina; cotoni Turchia e Pakistan. Ci sono i distretti mondiali dove, a seconda di quello che ti serve, trovi le migliori competenze produttive. Non è più un fatto di costo ma di distretto. Certe cose si fanno meglio in determinati posti e se vuoi stare in certi prezzi a una qualità accettabile devi per forza guardare a questi Paesi, sempre con una grande attenzione che fabbriche e fornitori siano in grado di superare i nostri test che sono micidiali dato che da tre anni di fila siamo considerati l’azienda più trasparente al mondo dal Fashion trasparency index».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.