L'Uzbekistan, a metà strada tra Mosca e Pechino, affida la sua diplomazia all'hockey

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L'Uzbekistan, a metà strada tra Mosca e Pechino, affida la sua diplomazia all'hockey
  • La repubblica caucasica sta cercando di promuovere il suo brand attraverso lo sport. Per riuscirci a Tashkent è stato costruito un palazzetto del ghiaccio da 12.500 posti con l'obiettivo di riallacciare i fili con la storia e tornare competitivi nelle discipline invernali, come ai tempi dell'Unione sovietica.
  • Il ruolo dell'ex Stato sovietico nel progetto della nuova Via della seta: un'irripetibile opportunità per sviluppare le proprie infrastrutture e favorire quel processo di inserimento nell'economia globale; ma anche un rischio di dipendenza da Pechino.
  • Le ricchezze della capitale uzbeka: da una parte la città vecchia di epoca persiana che sopravvive nella parte orientale, dall'altra quella ricostruita in pieno stile sovietico sulle macerie lasciate dal forte terremoto del 1966.

Lo speciale contiene tre articoli e due fotogallery.

Arte e fascismo: al MART di Rovereto in mostra le tendenze artistiche del Ventennio
Olmedo Mezzoli, In palestra, 1940, Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e RoveretoCollezione VAF-Stiftung

Da Depero a Wildt, dalle avanguardie futuriste all’architettura razionalista, con un’esposizione ricca di oltre 400 pezzi (aperta al pubblico sino al 1° settembre 2024) il Mart di Rovereto torna a indagare l’arte del Ventennio, interrogandosi su come il regime fascista influì sulla produzione figurativa italiana dei primi decenni del Novecento.

Da cibo poverissimo a farina per chef. Verso la riscoperta del «grano arso»
iStock
Nell’Ottocento era quel che rimaneva dopo l’incendio del campo. Oggi viene appositamente tostato per dargli un gusto affumicato.
Basta dire «sindaca» o «avvocata». La Lega vuol multare chi lo fa
Mateo Salvini (Ansa)
Disegno di legge per la tutela della lingua italiana: previste sanzioni fino a 5.000 euro.
«I giudici sportivi usano l’antidoping come arma politica»
Sandro Donati (Ansa)
L’allenatore di Alex Schwazer, Sandro Donati: «Non era la prima volta che colpivano miei atleti con finte accuse. Chi vuole trasparenza è boicottato».
Le Firme

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