2023-12-28
Da dove vengono i soldi di villa Soumahoro?
Aboubakar Soumahoro (Imagoeconomica)
Con la presentazione di una dichiarazione dei redditi di appena 9.000 euro, il deputato di sinistra dovrebbe spiegare come ha fatto a permettersi l’acquisto dell’immobile. Di certo i fondi non arrivano dal suo libro. Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni non hanno nulla da dire?I Bibì e Bibò del radicalismo rossoverde, al secolo Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, ne hanno escogitata un’altra delle loro. Mentre gli italiani sono preoccupati di far quadrare i conti di fine anno, i dioscuri del micropartitino che si colloca a sinistra del Pd, hanno presentato una serie di emendamenti alla Finanziaria. Fin qui niente di strano, ma quando si leggono le proposte di modifica della legge di bilancio c’è da mettersi le mani nei capelli, per la follia delle idee. Oltre all’istituzione di un «reddito di base universale», da finanziare con una patrimoniale ad aliquota crescente (non bastano le tasse più alte d’Europa e neppure il disastro del reddito di cittadinanza a sconsigliarli da intraprendere simili iniziative), i due compagni di professione si sono inventati il monopolio della cannabis. Invece di limitarsi a vendere sigarette, l’Italia dovrebbe mettersi a spacciare marijuana. L’articolo 63-bis dei Gianni e Pinotto della sinistra, prevede infatti che «la coltivazione, la lavorazione, l’introduzione, l’importazione e la vendita della cannabis e dei suoi derivati siano soggette a monopolio di Stato in tutto il territorio della Repubblica». Fatta eccezione per le provviste personali. Come possano coesistere lo spaccio fatto in casa e quello in tabaccheria non è dato sapere e sebbene esperienze simili, come negli Stati Uniti, sconsiglino di rendere istituzionale lo smercio di droga, gli ineffabili Fratoianni e Bonelli sembrano davvero intenzionati a fare delle canne un’attività statale.Del resto, non c’è da stupirsi. La coppia è la stessa che ci ha portato in parlamento Aboubakar Soumahoro e che spalleggia Luca Casarini. Su quest’ultimo non c’è nulla da aggiungere, perché a definirlo bastano le carte dell’inchiesta di Ragusa che, in assoluta solitudine, La Verità sta pubblicando da un paio di settimane. Quanto all’onorevole ivoriano che, in un momento di follia avevano perfino immaginato di trasformare nel papa nero della sinistra, il deposito della sua dichiarazione dei redditi getta nuova luce sugli affari finanziari suoi e della moglie. La signora Lilliane è appena stata rinviata a giudizio con accuse pesanti per la gestione della cooperativa di accoglienza dei migranti. Insieme con la madre e il fratello, avrebbe usato con molta disinvoltura i fondi che la Prefettura di Latina metteva a disposizione per aiutare e ospitare i richiedenti asilo. L’inchiesta ha dimostrato che i soldi venivano spesi in una vita di lusso, fra ristoranti e hotel e sedute dall’estetista. Centinaia di migliaia di euro che sono stati impiegati per acquisti che nulla avevano a che fare con l’assistenza ai profughi. Quando vennero pubblicate le fotografie della moglie in pelliccia e con borse di Vuitton, Soumahoro si giustificò rivendicando il diritto al lusso della consorte. Il problema è che i magistrati non la pensano allo stesso modo e dunque la donna che ostentava gioielli e scarpe dovrà fornire presto qualche giustificazione. Di spiegazioni sarebbe il caso che ne presentasse anche l’onorevole con gli stivali infangati, il quale, quando scoppiò lo scandalo dei soldi della cooperativa di «famiglia», a chi si chiedeva come lui e signora avessero potuto comprarsi una villetta, spiegò che per quanto lo riguardava aveva investito i proventi dei diritti d’autore derivanti dalle vendite del suo libro. Ora, si dà il caso che il volume abbia venduto poche migliaia di copie e il ricavato non dev’essere molto lontano da poche migliaia di euro. Dunque, torniamo a chiederci come abbia fatto il parlamentare a comprar casa, anche perché con la presentazione della dichiarazione dei redditi dell’anno precedente, si scopre che prima di entrare in Parlamento ha percepito un compenso lordo di 9.000 euro. Dunque, visto che solo alla fine dello scorso anno, Soumahoro ha potuto incassare l’assegno di Montecitorio, come ha fatto a permettersi l’investimento immobiliare? Ovviamente la domanda non è rivolta solo a lui e alla moglie, ma anche a Fratoianni e Bonelli, i quali - immaginiamo - prima di candidarlo si saranno informati su chi fosse questo sindacalista dei migranti. O forse no, non hanno voluto sapere chi fosse: a loro bastava esibire l’immaginetta di un profugo che ce l’ha fatta e ora lotta insieme a noi. O meglio: a loro.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)