Siccità, quanti buchi nell'acqua. Tubi colabrodo e veti ecologisti: i nostri errori

Siccità, quanti buchi nell'acqua. Tubi colabrodo e veti ecologisti: i nostri errori
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  • Non è solo responsabilità dei cambiamenti climatici se la grande sete ci flagella. Metà delle risorse idriche non arriva a destinazione, i serbatoi perdono, tante dighe sono incompiute, solo l’11% delle piogge è recuperato. Un quarto degli acquedotti ha oltre 50 anni. Dal 1860 si parla di sfruttare il fiume Enza: i lavori partirono nel 1988 ma gli animalisti fermarono tutto. Preferiscono tutelare le nutrie.
  • «I soldi del Pnrr? Sono insufficienti. E preparatevi: le tariffe aumentano». Il direttore di Utilitalia Giordano Colarullo: «Decenni di scarsi investimenti perché ritenuti secondari. Ora arrivano 3,5 miliardi ma ne servono 11».
  • «Invasi pieni, ma si irriga con il contagocce». Il presidente dei coltivatori di Catania Andrea Passanisi: ortaggi a rischio per mancata manutenzione.
  • «Non escludo che qualcuno lucri sulle condutture che perdono». Il direttore Anbi Massimo Gargano: «La capacità dei bacini è ridotta perché nessuno pulisce i fondali».

Lo speciale comprende quattro articoli.

Dal campo alla busta. L’insalata pronta (se ben conservata) ci semplifica la vita
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Dietro la comodità delle confezioni in vendita al supermercato ci sono processi industriali rigorosi e controllati. In frigo teniamole nei piani alti.
Una cerimonia a Roma per celebrare i 77 anni di Israele
L'ambasciatore israeliano a Roma, Jonathan Peled, insieme al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel loro incontro dello scorso anno (Ansa)

Si è tenuta oggi a Roma la cerimonia per il settantasettesimo anniversario dello Stato di Israele. L’evento si è aperto con la gioia per la liberazione dell’ostaggio americano-israeliano Edan Alexander. Sono seguiti interventi del senatore Lucio Malan e del deputato Paolo Formentini. Ha quindi preso la parola l’ambasciatore israeliano in Italia, Jonathan Peled.

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«Il doppiaggio artificiale mi fa paura»
Francesco Prando (Ansa)
La voce dello 007 di Daniel Craig e di altri divi, Francesco Prando: «Mi chiesero di vendere il mio parlato a una macchina. Ho detto di no, le emozioni non si possono riprodurre. L’attore che mi piace più interpretare? Matthew McConaughey».
«Smettiamola di lamentarci. Il ciclismo italiano ha futuro»
Ivan Basso (Ansa)
L’ex campione, ora dirigente Ivan Basso: «Il talento c’è, ma va aspettato. Nonostante le assenze di quest’anno, il Giro sta diventando sempre più una corsa che i grandi vogliono vincere».
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