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Scontro in tv: i sinceri democratici e i bulli grilloleghisti

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Preferirei evitare di affrontare questioni che mi riguardano personalmente sulle pagine (cartacee e Web) della Verità. Tuttavia questa volta mi permetto di fare un'eccezione.

Vorrei raccontare una vicenda di cui, mio malgrado, sono stato protagonista ieri mattina su La7, nel corso della trasmissione Coffee break condotta dal bravo Andrea Pancani. Credo che quanto accaduto sia molto indicativo dell'atteggiamento di una larga parte della sinistra italiana, specie ora che assistiamo alla nascita di un nuovo governo a trazione Lega-5 stelle. Sui giornali stiamo leggendo articoli che accusano l'esecutivo guidato da Giuseppe Conte di essere fascista, omofobo, razzista, intollerante, pericoloso eccetera. Ci sono addirittura esponenti politici – per lo più di area Pd – che intendono creare un Fronte repubblicano per difendere il Paese dall'assalto dei barbari. Ecco, a proposito di barbari, vorrei mostrare come si è comportato un sincero democratico che guarda, mi pare, con simpatia a questo Fronte repubblicano. Sto parlando di Peppino Caldarola, un nome storico della sinistra italiana. Già deputato di Ds e Pd, ex direttore dell'Unità, firma di Lettera 43, attuale direttore della celebre rivista dalemiana Italianieuropei, già consulente nell'area comunicazione di Finmeccanica, per cui ha curato la rivista Finmeccanica magazine.

Nel video postato trovate alcuni momenti della trasmissione Coffee break.

Questo è il commento che Caldarola ha pubblicato su Facebook.

«Vado spesso in tv e mai perdo la calma. Questa mattina l'ho persa di fronte a due personaggi: il collega Borgonovo di La Verità e il prof. Rinaldi portavoce del prof. Savona. L'occasione è stata banale. Mentre dicevo che la sinistra dovrà fare una opposizione occidentale, cioè ferma e impostata sui fatti, il Borgonovo si è messo a ridere contestandomi il termine occidentale. Rinaldi gli ha dato manforte. Due momenti di bullismo grilloleghista. Credo di aver sbagliato a reagire, la vecchia regola della sinistra è non accettare provocazione. Non si ripeterà. Cercano la rissa. Bisogna contrapporgli argomenti e pazienza di Giobbe. D'ora in poi non accadrà. Come non accadrà che io gli conceda di criticare i governi del centro-sinistra. Io li criticherò solo quando siamo fra di noi. Con loro mai. Qualunque errore di Renzi and company conta meno delle cose che la coppia lego-grillina farà. Questo vale anche per quelli di sinistra che hanno votato o sostengono la nuova maggioranza. Ho detto tutto».

Caldarola accusa me e il professor Rinaldi di essere bulli grilloleghisti. Sostiene che lo abbiamo appositamente provocato, e che cerchiamo la rissa. Per quanto mi riguarda, mi sono limitato a notare che il termine «occidentale» e il concetto di «Occidente» sono stati rifiutati e pesantemente criticati per anni dalla sinistra italiana (lo stesso Caldarola, in qualche articolo, ha parlato di <demonizzazione del mondo occidentale> da parte di certa cultura progressista). Così come i concetti di patria, confini, sovranità eccetera. Che ora il Fronte repubblicano voglia difendere la patria e l'Occidente (per altro schierandosi su posizioni di quasi totale sudditanza verso i burocrati Ue) mi fa sorridere. Mi è scappata una risata durante la trasmissione di La7, e il democratico Caldarola mi ha detto di smettere di «bere la mattina». In pratica, mi ha dato dell'ubriacone. E poi il bullo «grilloleghista» sarei io.

Ps. A proposito di alcolici, è stato il Times di Londra a scrivere che Jean Claude Juncker è noto per essere un forte bevitore. È lo stesso Juncker che insulta l'Italia e che ha proposto di creare un fronte unico contro l'avanzata dei populisti. In pratica, la stessa cosa che vuole fare una parte del Pd, quella schierata con Bruxelles senza se e senza ma. Prosit.

Bignami: «La condanna di Roggero? I giudici applicano male la legge»
Galeazzo Bignami (Ansa)
Il deputato di Fdi: «Questa norma è valida, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, cioè la magistratura. Il gioielliere non poteva sapere se la rapina fosse finita. Comunque se i delinquenti fossero stati a casa loro...».

Viviamo in un Paese in cui chi aggredisce ha quasi più tutele di chi viene aggredito. In Italia la legittima difesa viene ancora vista con sospetto. Se reagisci a una rapina, per paura o per difendere te o la tua famiglia, non si sa come andrà a finire. Di sicuro la legge non ti darà ragione. Come è accaduto al gioielliere di Grinzane Cavour (Cuneo), Mario Roggero, 72 anni, che da quasi 5 anni vive le pene dell’inferno per essersi difeso dall’ennesima aggressione. Una sentenza che stravolge la realtà, perché il commerciante diventa il colpevole e il bandito la vittima.

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Uccise il vicino che l’attaccò in ruspa: assolto
Ansa
Niente carcere per Sandro Mugnai, l’uomo che nell’Epifania del 2023 reagì sparando all’aggressione di un conoscente albanese che tentava di buttargli giù la casa per delle banali ruggini. Fortunatamente, ogni tanto i magistrati scelgono il buon senso.

Nel gennaio 2023 fu costretto a sparare quattro colpi di fucile perché il vicino di casa albanese, Gezim Dodoli, dopo aver ammassato le auto dei suoi familiari in un angolo del piazzale, con la benna di una ruspa tentava di abbattere il casolare di campagna che aveva appena ristrutturato sui colli di Arezzo. Dopo i primi scossoni, mentre i muri cominciavano a sgretolarsi, temette di restare sotto le macerie con i suoi cari e tirò il grilletto, freddando l’aggressore.

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I «pacifisti» della Cgil picchiano i lavoratori
Maurizio Landini (Ansa)
Dietro l’imbarazzo tutti i problemi in Regione: la sigla è egemonizzata da estremisti. Tra i dirigenti volano i coltelli: insulti e attacchi in una chat della Filcams finiscono a carte bollate. E c’è pure chi si inventa attentati.

Botte e insulti (con condanne in Tribunale) tra sindacalisti. Succede anche a questo a Genova, in un periodo in cui la città fibrilla per il rischio chiusura dell’acciaieria ex Ilva di Cornigliano. Il segretario generale della Uilm Luigi Pinasco e tre colleghi, ieri, sono stati presi a calci e pugni da una ventina di persone con la felpa rosso-nera della Fiom. È successo a Genova, di mattina presto. Una scena che ricorda una delle tante cronache di giornata sui maranza o sugli ultrà. Non quelle che riguardano chi dovrebbe tutelare i diritti dei lavoratori. Due persone sono finite in ospedale. Perché? Per la mancata adesione della Uilm allo sciopero generale dei metalmeccanici genovesi sulla vertenza ex Ilva. I colpevoli sono i «militanti di Lotta comunista che vogliono avere l’egemonia all’interno della Fiom», accusa il segretario generale della Uil Liguria, Riccardo Serri, in una conferenza stampa nel pomeriggio.

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Non Sparate sul Pianista | Mattioli: «Alla Scala Una Lady Macbeth capace di far paura a Stalin»

Carlo Melato continua a dialogare con il critico musicale Alberto Mattioli, aspettando la Prima del 7 dicembre del teatro alla Scala di Milano. Tra i misteri più affascinanti del capolavoro di Shostakovich c’è sicuramente il motivo profondo per il quale il dittatore comunista fece sparire questo titolo dai cartelloni dell’Unione sovietica dopo due anni di incredibili successi.

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