2023-01-12
Scholz vuole un fondo Ue contro i sussidi Usa
Olaf Scholz (Sean Gallup/Getty Images)
Il cancelliere spinge per la riforma delle norme dell’Unione sugli aiuti di Stato, ma la coalizione di governo è divisa. L’obiettivo è la creazione di un piano comune europeo in risposta alle sovvenzioni alle imprese americane decise dalla Casa Bianca.Olaf Scholz lancia l’assist a Ursula von der Leyen sul fondo Ue anti Ira, l’Inflaction Reduction Act con cui gli Usa hanno lanciato 370 miliardi di dollari di sussidi per le loro imprese. Secondo quanto riportato ieri dall’agenzia Bloomberg citando un documento Spd, infatti, i socialdemocratici di Scholz vogliono vedere una riforma delle attuali regole sugli aiuti di Stato dell’Unione europea e più fondi per corrispondere alla spinta degli aiuti verdi degli Stati Uniti. Gli strumenti finanziari in questione non sono specificati, tuttavia il segnale è chiaro. Il documento rifletterebbe anche l’opinione del cancelliere tedesco Scholz che, con il sostegno della maggioranza di governo, proporrà all’Unione europea di rispondere con «nuovi strumenti finanziari comuni» ai sussidi del Climate Act, con cui la presidenza di Joe Biden intende finanziare le imprese di fronte alla transizione climatica.Il tema è ormai maturo a livello europeo e la stessa coalizione di governo tedesca non ha una posizione comune: ancora recentemente il ministro delle finanze Christian Lindner (liberale) ha confermato la sua opposizione a nuove iniziative comuni sul modello di Next Generation Eu (il fondo che finanzia i piani nazionali di resilienza con emissione di bond comuni). Il documento socialdemocratico indica che «strumenti addizionali comuni dovrebbero essere esaminati in modo costruttivo», indica sempre Bloomberg. Non è spiegato in ogni caso se tali strumenti comprenderebbero nuovi prestiti comuni dell’Unione europea. Si tratta di un aspetto determinante della risposta europea all’Ira, la legge americana che discrimina le produzioni auto Ue. La novità è data dal riconoscimento che l’azione degli Stati a sostegno delle imprese non è sufficiente.La mossa arriva tra il crescente scetticismo a Bruxelles e in altre capitali europee sul fatto che l’amministrazione Biden apporterà modifiche significative al suo piano di investimenti green. Il blocco afferma che la legge discrimina ingiustamente le aziende europee e minaccia di attirare le industrie verdi attraverso l’Atlantico. «Abbiamo bisogno di un’iniziativa di investimento industriale europeo con un’attenzione particolare alle tecnologie del futuro, all’espansione delle energie rinnovabili e alla promozione dell’innovazione industriale», sottolinea il partito nel documento rivelato da Bloomberg e che dovrebbe essere pubblicato questa settimana. A tal fine, Bruxelles dovrebbe riassegnare le risorse inutilizzati dal fondo per la ripresa post-pandemia e rafforzare il suo programma di investimenti energetici. Inoltre, l’Spd vuole che gli Stati membri utilizzino l’imminente revisione del bilancio della Ue per dare priorità ai progetti di investimento per la trasformazione verde. «Anche ulteriori strumenti di finanziamento congiunto dovrebbero essere esaminati in modo costruttivo», afferma la bozza del documento strategico senza però specificare se ciò implicherebbe anche un prestito congiunto della Ue, una questione controversa per molti tedeschi, che temono di essere agganciati dalla spesa incontrollata di altri Paesi.Bloomberg ricorda anche che Scholz era ministro delle Finanze sotto il suo predecessore, Angela Merkel, nel 2020, quando i leader siglarono un accordo storico per emettere debito congiunto per finanziare prestiti e sovvenzioni per il fondo di ripresa. L’Spd ha lasciato intendere che questa volta i prestiti garantiti congiuntamente emessi dalla Banca europea per gli investimenti potrebbero essere un’opzione per gli Stati membri con budget nazionali limitati. «La Bei deve essere ampiamente rafforzata dal punto di vista organizzativo e dotata anche di strumenti aggiuntivi», riporta il documento. L’Spd vuole che l’Ue estenda il suo programma di sovvenzioni per importanti progetti tecnologici europei. I progetti esistenti nelle aree della produzione di batterie e dell’idrogeno verde dovrebbero essere approfonditi e ricevere maggiori finanziamenti, mentre quelli nuovi in altre aree dovrebbero essere avviati molto più velocemente e con meno burocrazia.I leader dell’Unione si incontreranno a Bruxelles il mese prossimo per discutere la risposta alla legge Usa, con alcuni che propongono un Buy European Act per aiutare a sostenere le società nazionali. Resta la domanda: lanciare un fondo anti Ira può essere una risposta efficace? Bilanciare la forza degli Stati Uniti affinché la legge americana non porti a una concorrenza commerciale sleale può servire a contrastare il monopolio di Pechino sul fronte delle materie prime. Ma ci sono comunque alcuni svantaggi che non vanno sottovalutati. Per esempio, in Italia c’è il rischio che, una volta versato l’obolo per il nuovo fondo europeo, poi a gestire i progetti - come infrastrutture e rigassificatori - siano altri fuori dal Paese.