2025-10-24
Dietro lo scandalo scommesse nell’Nba un’inchiesta legata alla mafia italo-americana
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Terry Rozier (Getty Images)
L’operazione Royal Flush dell’Fbi coinvolge due nomi eccellenti: la guardia dei Miami Heat Terry Rozier e il coach dei Portland Trail Blazers Chauncey Billups, accusati di frode e riciclaggio in un vasto giro di scommesse truccate e poker illegale gestito dalle storiche famiglie mafiose.
L’operazione Royal Flush dell’Fbi coinvolge due nomi eccellenti: la guardia dei Miami Heat Terry Rozier e il coach dei Portland Trail Blazers Chauncey Billups, accusati di frode e riciclaggio in un vasto giro di scommesse truccate e poker illegale gestito dalle storiche famiglie mafiose.Uno scandalo da film, ma senza eroi. Giovedì l’Fbi ha arrestato due nomi pesanti dell’Nba – Terry Rozier, guardia dei Miami Heat, e Chauncey Billups, allenatore dei Portland Trail Blazers – nell’ambito di un’inchiesta federale che intreccia basket, gioco d’azzardo e mafia italo-americana. L’indagine, battezzata Royal Flush, ha portato all’arresto di oltre 30 persone e ha svelato un sistema di scommesse truccate e partite di poker manipolate in undici Stati americani, con la regia delle storiche famiglie Bonanno, Gambino, Lucchese e Genovese.Rozier, dieci anni di carriera e un patrimonio da 160 milioni di dollari, è accusato di aver usato informazioni riservate per scommettere sulle partite, comprese alcune in cui era in campo. Secondo gli investigatori, avrebbe comunicato ai complici notizie su infortuni o uscite anticipate di giocatori, permettendo vincite da centinaia di migliaia di dollari. In una di quelle gare, nel marzo 2023, quando indossava la casacca dei Charlotte Hornets, le puntate sospette avevano già fatto scattare un’indagine interna della Lega, poi archiviata. Ora l’ombra è diventata un’accusa formale: associazione a delinquere per frode e riciclaggio.Billups, ex campione Nba e oggi coach, è invece indagato per aver preso parte a un giro di poker truccato. Un circuito clandestino gestito come un casinò parallelo, con mazzi «intelligenti» capaci di leggere le carte, telecamere nascoste e vincite pilotate. Le famiglie mafiose, secondo la procura, riscuotevano percentuali e usavano metodi di intimidazione «classici» per recuperare i debiti.«È lo scandalo dell’insider trading dell’Nba», ha detto l’agente dell’Fbi Ricky Patel. «Una rete che ricorda un film di Hollywood». Ma non c’è fiction, solo realtà: quattro anni di indagini, milioni di dollari truffati, un sistema criminale che mescolava sport d’élite e Cosa Nostra, come non si vedeva dai tempi dei casinò clandestini di Manhattan.Il procuratore Joseph Nocella Jr., che ha annunciato l’operazione, ha parlato di «una delle più vaste reti di scommesse illegali mai smantellate negli Stati Uniti». Secondo l’Fbi, il giro avrebbe movimentato almeno 7 milioni di dollari in vincite illecite, distribuite tra prestanome e intermediari in vari Stati.Il colpo arriva nel momento più delicato per la lega di basket: la stagione è appena iniziata e la Nba sta negoziando i nuovi diritti televisivi da 76 miliardi di dollari. «Prendiamo queste accuse con la massima serietà», ha dichiarato la Lega, annunciando la sospensione immediata dei due coinvolti.Il caso scuote anche il nuovo volto del gioco d’azzardo americano. Legalizzate solo nel 2018, le scommesse sportive sono diventate un colosso da 500 miliardi di dollari. Ma sotto la superficie del business legale, Royal Flush ha svelato un lato oscuro fatto di insider, criminalità organizzata e partite vendute. E se l’Nba ora teme per la sua credibilità, a New York qualcuno sorride: le vecchie famiglie, quelle che contavano ai tempi di Lucky Luciano, sono tornate a far sentire la loro voce. Sul tavolo, ancora una volta, gira una scala reale truccata.
Roberto Cingolani, ad di Leonardo (Getty Images)
Palazzo Justus Lipsius a Bruxelles, sede del Consiglio europeo (Ansa)
Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa (Ansa)