2021-09-03
Su Salvini il premier snobba il Pd
Ridimensionate le liti in maggioranza: «Andiamo avanti». Altro che «Lega fuori», come chiede Enrico Letta, che cerca la rissa sul certificato. Ok all'incontro tra Matteo e Luciana Lamorgese.Mario Draghi risponde alle polemiche di Enrico Letta contro Matteo Salvini, ma in serata sull'obbligo vaccinale esplode una nuova guerra tra Pd e Lega, stavolta sull'obbligo vaccinale. Letta, l'altro ieri, commentando il voto contrario al green pass dei leghisti in commissione Affari sociali alla Camera, ha fatto il bulletto: «Chiedo», ha dichiarato, «un chiarimento politico su questo punto, perché la Lega oggi di fatto si mette contro e fuori dalla maggioranza». Bene, anzi malissimo (per Letta): la risposta alle sue farneticazioni arriva direttamente da Draghi, che risponde in maniera lapidaria alla richiesta del segretario pro tempore del Partito democratico: «Il chiarimento politico», dice il presidente del Consiglio, rispondendo a una domanda sull'argomento, «lo fanno le forze politiche, è chiaro che è auspicabile una maggiore convergenza e una stagione di disciplina. Il governo va avanti». Gioco, partita, incontro: Mario Draghi non ha la minima intenzione, e c'è da comprenderlo, di andare appresso alle sparate di Letta, che cerca di ritagliarsi uno spazio sui media polemizzando ogni santo giorno con Matteo Salvini, senza riuscire a formulare una proposta che sia una. Draghi, al giornalista che gli chiede un commento sulle diverse posizioni nel Carroccio, risponde in maniera tagliente: «Il capo della Lega è Salvini e basta».Sulle critiche da parte della Lega al ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, nel mirino del Carroccio per la gestione a dir poco lacunosa dell'emergenza immigrazione, Draghi assume l'unica posizione possibile, ovvero difende il titolare del Viminale ma lo esorta a un incontro chiarificatore con Salvini: «La Lamorgese lavora molto bene», sottolinea Draghi, «il problema dell'immigrazione è molto difficile: io non ho trovato qualcuno con la bacchetta magica e i numeri non sono spaventosi. Credo che faccia il suo dovere e lo faccia bene», aggiunge il premier, «un incontro con Salvini potrebbe essere un chiarimento interessante. Lamorgese e Salvini potrebbero dire i loro punti di vista, cos'è che non va, soprattutto se quel che non va è raffrontabile a quel che non andava quattro anni fa, cinque anni fa, tre anni fa, ovviamente non nell'anno della pandemia, perché lì si è fermato tutto, anche i migranti. Se la Lamorgese lo vorrà si farà volentieri», aggiunge Draghi, che conclude sorridendo «non in televisione o in streaming».Dalla Lega arriva l'ok all'incontro: «Il ministro Lamorgese?», sottolineano fonti del Carroccio, «lasciamo parlare i numeri. Tralasciando rave party abusivi, baby gang e violenze diffuse, un incontro con lei e il presidente Draghi è urgente e necessario. Ricordiamo i numeri, gli sbarchi del 2021 (39.410), del 2020 (19.339), del 2019 quando Salvini era al Viminale (5.135) e del 2018 (20.077)».In sostanza, se Letta sperava che Draghi gli offrisse una sponda, gli è piovuta addosso una bella doccia fredda, anzi gelida, come le parole del presidente del Consiglio. Sul green pass, insiste in serata Enrico Letta, «chiediamo alla Lega un chiarimento. Non si può stare con le parole di Draghi di oggi e allo stesso tempo votare contro il green pass in Parlamento. Le due cose sono incompatibili. La Lega», aggiunge Letta, «dica se la linea sul green pass è quella alla Borghi». Le parole di Draghi sull'obbligo vaccinale riaccendono la polemica tra Carroccio e dem. «Più di 38 milioni di italiani», fanno sapere fonti della Lega, «hanno già liberamente scelto e completato il ciclo vaccinale, oltre il 70% della popolazione sopra i 12 anni, a cui si aggiungono 5 milioni di cittadini guariti. La Lega era e rimane contro obblighi, multe e discriminazioni, ricordando che in nessun Paese europeo esiste l'obbligo vaccinale per la popolazione. Insistiamo invece, e porteremo la proposta al voto anche in Parlamento, perché lo Stato garantisca tamponi gratuiti, salivari e rapidi, per tutti coloro che ne abbiano necessità». Immediato l'attacco di Letta: «Sono molto d'accordo», commenta il segretario del Pd, «con la linea che sta portando avanti Draghi, che è una linea di sicurezza, che è la condizione per la libertà. Va bene per noi andare avanti ed estendere l'obbligo vaccinale e il green pass. Per noi è la condizione essenziale per poter andare avanti. Ecco perché», attacca Letta, «nella maggioranza di governo chi è contro il green pass è contro la libertà e contro la sicurezza».