Ritratti | Paolo Baffi, il governatore liberale

Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande. Parto da questa citazione di Adriano Olivetti perché è stato forse il primo, più grande, rivoluzionario d’impresa italiano. In questo podcast abbiamo provato a disegnare i ritratti di altri uomini e donne, viventi e non, che hanno lasciato il segno sulle pagine delle storia economica di questo Paese. Alcuni esprimendo un potere di lunga durata, altri portando la direzione di un intero settore produttivo verso la modernità. Quasi tutti hanno avuto grandi maestri ma pochissimi allievi. Una generazione senza eredi, solisti spesso irripetibili. Hanno vissuto da dentro il succedersi dei principali fatti dell’industria e lo sviluppo delle tecnologie più avanzate che hanno caratterizzato la vita economica e sociale dell’Italia. Hanno gestito i successi e i grandi passi avanti compiuti ma hanno anche conosciuto le conseguenze della nostra debolezza strutturale in aree strategiche. Ritratti racconta le storie di personaggi visionari capaci di fare, di realizzare strategie, di convincere sé stessi prima degli altri, di giocarsi la scena per un’idea, di preoccuparsi del dopo e non del prima. Imprenditori, manager, banchieri. Italiani e italiane che, impiegando capitali propri o gestendo capitali pubblici, con metodi, risultati e principi diversi, hanno costruito nei quasi 80 anni della Repubblica un sistema industriale, che pur tra alti e bassi ha collocato l’Italia tra i dieci Paesi più ricchi del mondo. Perché se l’economia è il motore della storia, l’uomo è il motore di entrambe.

Patto fra Trump e Putin dietro la tregua in Iran
Sullo sfondo Vladimir Putin (Ansa). Nel riquadro il senior advisor della Fondazione Med-Or, Daniele Ruvinetti (Imagoeconomica)
Il presidente americano (che poi si infuria con Netanyahu e gli ayatollah per le fugaci violazioni) e quello russo hanno fatto pressioni sui rispettivi alleati. Daniele Ruvinetti di Med-Or: «Cosa ha ottenuto Mosca in cambio? Un intervento per congelare la linea del fronte in Ucraina e forse un via libera in Libia».
Facciamo come la Spagna: niente 5% in armi
Il premier spagnolo Pedro Sánchez (Ansa)
Madrid sta prendendo per i fondelli l’Alleanza atlantica: l’idea è quella di impegnarsi a raggiungere gli obiettivi del riarmo in modo del tutto generico, lasciando il cerino della promessa non mantenuta al prossimo governo. E se Roma la imitasse?
Spesa del 5% del Pil in armi: Rutte minimizza: «Nessuna deroga». Ma il caso Sánchez tiene banco
Il segretario generale della Nato, Mark Rutte (Ansa)
La Svezia: «Niente eccezioni nazionali». Trump critico: «Questo è un problema».
Italia decisiva: cade un pezzo di Green deal
Ursula von der Leyen (Ansa)
Il governo ha ordinato all’ambasciatore presso il Consiglio Ue di ritirare il sostegno alla norma europea sul «greenwashing», a cui così ora mancano i numeri. Anche la Commissione accantona la proposta. Gozi (Renew): «Colpa dell’asse Meloni-Von der Leyen».
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