2021-12-15
Riesce il blitz per tenerci in gabbia. Stato d’emergenza fino a fine marzo
Francesco Paolo Figliuolo (Getty images)
Il Cdm prolunga i poteri speciali oltre il limite di due anni, fissato dalla norma sulla Protezione civile. Dai dem agli azzurri, esulta chi non vuole Mario Draghi al Colle. Protesta Giorgia Meloni: «Ormai c’è un problema di democrazia»Il Consiglio dei ministri ieri pomeriggio è durato poco più di mezz’ora. Tanto è servito per approvare il decreto in cui è inserita anche la proroga al 31 marzo dello stato d’emergenza «in considerazione del rischio sanitario connesso al protrarsi della diffusione degli agenti virali da Covid-19». In attesa di leggere il testo definitivo, le motivazioni della proroga e di tutte le misure connesse emergono dalle bozze circolate in serata.«L’attuale contesto di rischio impone la prosecuzione delle iniziative di carattere straordinario e urgente intraprese al fine di fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività», si legge nella bozza del dl. Si ritiene dunque che «la predetta situazione emergenziale persiste e che pertanto ricorrono i presupposti per la proroga dello stato emergenza», sottolineando «la straordinaria necessità e urgenza di adeguare i termini relativi al quadro delle vigenti misure di contenimento della diffusione del predetto virus». Il decreto entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge. Nel dettaglio, fino al 31 marzo 2022 sono prorogati i congedi parentali al 50% per i genitori con figli in quarantena causa Covid ed è prorogata anche la possibilità di smart working per i lavoratori fragili. Con decreto ministeriale, «da adottare entro 30 giorni, sono individuate le patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, in presenza delle quali, fino al 31 marzo 2022, la prestazione lavorativa è normalmente svolta in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione, e specifiche attività di formazione professionale sono svolte da remoto», si legge sempre nelle bozze. Sul fronte della logistica della campagna vaccinale, inoltre, «al fine di assicurare il potenziamento delle infrastrutture strategiche per fronteggiare le esigenze connesse all’epidemia e garantire una capacità per eventuali emergenze sanitarie future, è autorizzata, per l’anno 2022, la spesa di 6 milioni per la realizzazione e l’allestimento, da parte del ministero della Difesa, di una infrastruttura presso un sito militare», che - viene aggiunto - dovrà essere «idoneo a consentire lo stoccaggio e la conservazione delle dosi vaccinali per le esigenze nazionali». Dovrebbe quindi prendere il posto dell’attuale hub centralizzato a Pratica di Mare, i cui spazi probabilmente torneranno nella piena disponibilità dell’Aeronautica. Altro capitolo importante è quello che riguarda le funzioni di Francesco Paolo Figliuolo: il generale è stato nominato alla guida del Comando operativo di vertice interforze (Covi), ma resta commissario straordinario all’emergenza e il decreto approvato ieri proroga anche i suoi poteri, a cominciare da quelli di ordinanza. Al termine del Cdm di ieri è subito partito l’applauso dei supporters dell’emergenza, con un occhio anche ai prossimi capitoli del «romanzo Quirinale». Dagli spalti della politica, arriva l’entusiasmo del Pd («sono molto soddisfatto, è una scelta utile e positiva, mi avrebbe stupito l’opposto», ha dichiarato il segretario Enrico Letta), Forza Italia («La scelta del governo è ineccepibile e inevitabile», afferma in una nota la presidente dei senatori azzurri, Anna Maria Bernini), e 5 stelle («La proroga ci consentirà di tenere in piedi strutture e strumenti che hanno consentito di rispondere celermente alle sfide che la pandemia ci ha messo davanti», scrivono i deputati M5s in commissione Affari sociali). Per ora, silenzio dalla Lega. Nettamente contraria, invece la leader di Fdi, Giorgia Meloni: «Se lo stato di emergenza dura più di due anni è un controsenso logico e linguistico. Credo che il governo oggi debba riuscire a combattere l’epidemia ripristinando i diritti. Comincia a crearsi un problema per la democrazia. Gli unici a difendere la Costituzione siamo rimasti noi di Fdi», ha detto al Corriere.it. Al team «bisogna tenere la guardia alta», quello dell’«ancora non ne siamo fuori» e i tremendisti dell’«arriva la quarta ondata e poi c’è Omicron», si sono aggiunti ieri anche quelli che «lo stato d’emergenza serve a preparare l’uscita dallo stato d’emergenza». Una giustificazione circolare che piace, ad esempio, al primario della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti: «In Italia per fare cose normali c’è bisogno dello stato di emergenza. Il problema non è se siamo noi in emergenza, la situazione in Italia sinceramente non mi sembra tale, ma per poter avere ad esempio la Protezione civile con alcuni poteri in Italia c’è bisogno dello stato di emergenza», ha detto ieri in tv. In realtà, così non si proroga l’emergenza per tenere in piedi la struttura emergenziale, ma viceversa. I più perplessi restano, intanto, i giuristi. Nella bozza del decreto approvato ieri non si cita la legge sullo stato di emergenza (dlgs 1/2018), cioè quella che ne detta presupposti, fine e limiti. Qual è la legge che lo disciplina, dato che non è quella che lo prevede?