2023-11-11
Ricatto Bce per estorcerci il «sì» alla riforma del Patto di stabilità
Christine Lagarde: «La mancanza di un accordo mi lascia molto a disagio». Secondo indiscrezioni, la francese avrebbe anche minacciato di non comprare più Btp se l’Italia non accetterà di dare il via libera.«Il fatto che non sia ancora stato trovato un accordo sulla riforma del Patto di stabilità e crescita mi lascia molto a disagio». Puntuale come un orologio svizzero - pardon, franco-tedesco -il presidente della Bce, Christine Lagarde, ha comunicato tutto il suo «disagio» al Financial Times. «Ieri sono stata leggermente rassicurata dai segnali ricevuti all’Ecofin dal fatto che Germania e Francia stanno lavorando insieme per arrivare a un accordo ma non ci sono solo due Paesi. È possibile, però, che se questi Paesi continuano a lavorare insieme che si arrivi a un accordo entro fine anno», ha aggiunto. Poi ha ricordato l’importanza di arrivare a un accordo sulle regole fiscali visto che l’Unione europea non è ancora dotata di un’unione fiscale e per questo sono cruciali regole comuni che gli Stati dell’Eurozona seguano nei loro piani nazionali. Insomma, il disagio di madame Lagarde è per i poveri Bruno Le Maire e Christian Lindner che stanno tentando di salvare la riforma del Patto di stabilità mentre quel monellaccio di Giancarlo Giorgetti punta i piedi. Il governo Meloni osa pensare di usare ricorrere a uno strumento normalissimo come il veto per fare gli interessi del proprio Paese e non quelli di Parigi e Berlino. How dare you?!, direbbe Greta Thunberg. Se non si trova un accordo entro Capodanno sarà tutta colpa della perfida Italia se le nuove regole che si stanno contrattando dovessero rivelarsi svantaggiose per gli italiani. Per uscire dal disagio, però, a Francoforte sono già passati alla moral suasion, che i più maligni chiamano più brutalmente ricatto. Secondo un’indiscrezione rilanciata ieri da Federico Fubini sul Corriere della Sera, infatti, all’ultimo vertice europeo Giorgia Meloni e Christine Lagarde si sono parlate e la Lagarde le ha passato un messaggio: se si crea una situazione in cui la Bce deve aiutare l’Italia sui mercati, farlo senza un chiaro quadro di regole è più difficile. Il cosiddetto «scudo» dell’Eurotower (il Transmission protection mechanism) è riservato ai Paesi già in linea con le regole europee o che lavorano per esserlo. E se tornasse il vecchio Patto di stabilità oggi sospeso, avrebbe sottolineato la francese, l’Italia faticherebbe non poco a essere in linea. Detto in altri termini, o ti fai andare bene il Patto o non ti compro i Btp. Ma a parte il pressing di Francoforte e il disagio della presidente della Bce, cosa succederà nelle prossime settimane? Come abbiamo scritto ieri, la riunione dell’Ecofin di giovedì si è conclusa con la decisione di convocare un nuovo incontro per fine novembre (probabilmente per il 23) in modo da arrivare con in mano una bozza di accordo da firmare alla riunione dell’8 dicembre. Prima, il 21 novembre, ci sarà il giudizio della Commissione europea sui documenti programmatici di bilancio. «Ci sono da definire tutti i dettagli e per questo è necessario iniziare a lavorare su un testo giuridico che manderemo nei prossimi giorni», ha detto Nadia Calvino, ministro delle Finanze della Spagna, Paese che riveste la presidenza di turno del Consiglio della Ue. La Calvino, che è anche in corsa per la presidenza della Bei, ha lodato l’impegno di Francia e Germania per trovare un’intesa. Ci sono però da chiarire i numeri e le salvaguardie. Ad esempio, i tedeschi premono affinché l’indebitamento debba restare ben al di sotto del massimo del 3%. Ecco perché la posizione assunta dal ministro dell’Economia italiano, Giorgetti, è che non sarà siglato un accordo a tutti i costi. Se le nuove regole dovessero essere svantaggiose allora meglio tornare alle vecchie, è il punto tenuto dal governo. In modo da non trasformare la cosiddetta landing zone (la zona di atterraggio) invocata dalla spagnola Calvino in uno schianto per i nostri conti.Il Mef deve intanto difendersi anche da nuovi attacchi in patria. Nella legge di bilancio, ha detto l’ex ministro Enrico Giovannini, oggi a capo dell’Asvis, in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla manovra, «abbiamo notato che c’è una contraddizione tra pensieri, strategie e azioni. Il governo, il 18 settembre, ha approvato la nuova strategia di sviluppo sostenibile. Peccato che di questa decisione non ci sia traccia all’interno della legge di bilancio. Inoltre, abbiamo mostrato nel rapporto come dei 17 obiettivi che dovremmo raggiungere entro il 2030, tra sette anni, abbiamo una situazione nel nostro Paese decisamente fuori linea», ha aggiunto Giovannini. Nel frattempo, ieri lo spread Btp/Bund ha archiviato la seduta poco mosso a 185 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,56%, in linea all’andamento dei titoli di Stato degli altri Paesi dell’Eurozona. Nessuno scossone, dunque, nell’attesa del giudizio di Fitch sul rating sovrano dell’Italia arrivato poi in tarda serata, quando questo giornale era già andato in stampa. Quasi tutti gli analisti ritengono il declassamento improbabile sia da parte di Fitch sia, il prossimo 17 novembre, dall’agenzia Moody’s.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.