2023-10-09
Pure da imputato Galli dà lezioncine. «È tutta l’università che è malata»
Il prof, accusato di concorsi truccati, ripropone il metodo Covid: sparare sui colleghi.Continuiamo a ripeterlo ogni volta, e insisteremo a ripeterlo in futuro: ci auguriamo con tutto il cuore che il professor Massimo Galli sia innocente. Speriamo che non abbia turbato i quattro concorsi dell’Università Statale di Milano e che esca pulito dalla vicenda che qualche giorno fa gli è costata il rinvio a giudizio, e in cui potrebbe essere tirato in mezzo anche per turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Per sua fortuna, benché sotto accusa, il noto infettivologo continua a godere di buonissima stampa: anche ieri Repubblica gli ha dedicato una bella paginata di intervista. «Ho servito lo Stato per molti anni e non mi metto certo ora a portare sugli organi di stampa un dibattito che, per correttezza, deve restare nelle sedi istituzionali», ha detto il professore al cronista che lo sfrucugliava. «La voglia di trovare sfogo alla rabbia che mi suscita una vicenda che ritengo grottesca sarebbe tanta, mi limito ad affermare di essere certo di non aver commesso nulla di scorretto». E sarà pure che non intende trascinare fuori dalle sedi istituzionali il suo caso, intanto però parla e si dichiara innocente, e non a tutti gli accusati è data la stessa possibilità. Non solo. L’ottimo Galli, dopo aver dichiarato di essere nel giusto, si sente anche in dovere di pontificare e di annunciare al mondo che «il sistema universitario è malato». Sembra di sentire i politici inquisiti che se la prendono con il sistema e ribadiscono «così fan tutti». I concorsi universitari truccati, dice il professore, «sono una patologia, sì, che non riguarda solo i concorsi universitari e che, comunque non ha interessato il bando per cui sono imputato». A suo dire bisognerebbe modificare il sistema e comportarsi come negli Stati Uniti dove ogni luminare sceglie direttamente i collaboratori ed è responsabile dei soldi che spende. «Lo credo da tempo, anche se la cosa non è così semplice da attuare», spiega. «In parte, però, è già così. Un direttore di dipartimento è direttamente responsabile degli eventuali errori amministrativi. I nostri salari, tra l’altro, non sono certo paragonabili a quelli di un’università americana». Tutto molto interessante: a un barone che va a processo per concorsi truccati si chiedono profonde analisi sul sistema universitario italiano. A dirla tutta ricorda un po’ il metodo Covid: agli esperti che hanno sbagliato tutto e mentito si continuano a chiedere pareri sulla situazione sanitaria, gli si consente di impancarsi e dare lezioni. Accade anche allo stesso Galli, uno che sul Covid ha detto tutto e il suo contrario ma ancora insiste con il terrorismo e le lezioncine supponenti. Per l’editore Raffaello Cortina ha appena pubblicato un librone intitolato Una banale influenza?, che sembra una bacchettata feroce ad alcuni suoi colleghi, cioè quei pochi che hanno evitato di alimentare la psicosi. Nel tomo Galli si lamenta dei sanitari che non si vaccinano abbastanza, ribadisce (probabilmente al di là della evidenza scientifica) l’utilità di mascherine e restrizioni, ringhia contro quanti sottovalutano le epidemie. A un certo punto sostiene persino che l’Italia non faccia abbastanza per la prevenzione, ma ovviamente dimentica di citare la fastidiosa faccenda del piano pandemico non aggiornato con cui siamo andati incontro al Covid. Certo, rammentarla significherebbe andare in contrasto con la «linea Speranza» che Galli sembra ancora sostenere. E magari pure con qualche vecchio amico, compreso l’ottimo ex dirigente del ministero Giovanni Rezza, che firma la prefazione al volume. Ma che volete farci, Galli è fatto così. Se lo accusano di turbare i concorsi, lui ostinatamente nega e si mette a spiegare come riformare il sistema universitario. Se sbaglia sul Covid, non lo ammette e anzi rilancia dicendo che servono più severità e più restrizioni. Insomma, lui è perfetto, ha sempre ragione e ci tiene a farcelo sapere. Dopo essere stato per decenni nel sistema universitario con ruoli di primo piano ci spiega come riformare quel sistema. Dopo aver partecipato in prima linea al fallimento Covid ci spiega come evitare altri fallimenti. Per questo noi continuiamo ad augurarci che sia innocente: almeno quello.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.