2021-01-10
Processo farsa contro Salvini. I «sequestrati» sono spariti
Molti sbarcati dalla Open Arms sono clandestini, due in galera, gli altri coccolati perché «vittime» in quello che è un procedimento tutto politico. E mentre gli arrivi di irregolari in Europa calano, in Italia sono triplicati.Quella che si è vista ieri a Palermo è l'udienza preliminare di un processo che, se si celebrerà, sarà politico. Sul banco degli imputati infatti non finirà un bandito della 'ndrangheta o dell'Anonima sequestri e nemmeno un amante che abbia rapito e privato della libertà una donna. No, in tribunale con l'accusa di sequestro di persona finirebbe un ex ministro, che ha avuto il torto di aver tenuto fede alle promesse fatte agli elettori. Quando Matteo Salvini chiese il voto agli italiani lo fece assicurando che se avesse vinto avrebbe attuato ogni misura possibile per fermare gli sbarchi dei clandestini e una volta giunto al Viminale questo ha fatto. I provvedimenti per impedire che l'Italia divenisse il porto franco degli scafisti e dei trafficanti di uomini li prese alla luce del sole, con il conforto di tutto il governo. Del resto, a giugno del 2018, quando si presentò al Senato per chiedere la fiducia, Giuseppe Conte, che all'epoca si definiva orgogliosamente avvocato del popolo, annunciò che il suo esecutivo avrebbe messo fine al business dell'immigrazione. Dunque, non si capisce in che cosa differisca la posizione del capo della Lega da quella del capo dell'esecutivo. Non solo, in quei giorni diversi ministri rilasciarono dichiarazioni in cui, per calcolo o convenienza, si schierarono sulla linea di Salvini.È evidente dunque già da queste semplici considerazioni che se una responsabilità sia attribuibile a chi all'epoca era ministro dell'Interno, delle stesse accuse devono rispondere tutti gli esponenti del governo, con in prima fila non solo coloro che avevano qualche titolo per prendere decisioni, come il numero uno dei Trasporti e quello della Difesa (da loro dipendono sia la Guardia costiera che la Marina militare), ma lo stesso presidente del Consiglio.Inoltre, per comprendere che di altro non si tratti se non di un processo politico, sarebbe sufficiente dare uno sguardo alla lista di chi si è costituito parte civile. Tolti alcuni migranti, che intendono rivendicare di essere parte lesa in quanto lasciati al largo delle acque siciliane per qualche giorno, tra chi vuole rivalersi contro l'ex ministro ci sono i soliti esponenti politici mascherati da organizzazioni no profit. Tra questi, le Ong grazie alle quali ogni anno aumentano gli sbarchi e il braccio festaiolo della sinistra, ossia l'Arci, oltre alle varie associazioni dell'accoglienza. Sì, siccome alle elezioni non riescono ad averla vinta, i compagni sperano di recuperare in un'aula dove si dovrebbe amministrare la giustizia in nome del popolo italiano. Ma il popolo italiano si è già espresso e infatti, nonostante la gioiosa macchina da guerra schierata contro Salvini, la Lega rimane il primo partito d'Italia.Non sappiamo ancora se il giudice per le udienze preliminari deciderà di rinviare a giudizio il Capitano leghista: per ora ha deciso semplicemente di rinviare la decisione, aggiornando la sentenza ai prossimi mesi. Nel frattempo, forse si chiarirà che fine abbiano fatto le «vittime» dell'ex ministro dell'Interno. Già, perché una buona parte dei poveri immigrati ingiustamente trattenuti a bordo della bagnarola delle Ong per qualche giorno, una volta scesi a terra hanno fatto perdere le loro tracce. Un paio di loro sono finiti in galera, accusati di essere gli scafisti del gruppo. Oltre 40 si sono dati alla macchia, cioè sono finiti in clandestinità come c'era da immaginare. Degli altri compagni di viaggio, alcuni sarebbero emigrati in Germania, mentre il resto sarebbe in Italia, in gran parte nei vari centri, in attesa probabilmente di ottenere lo status di rifugiato o qualche cosa di simile che consenta loro di rimanere. Per dirla tutta, il numero di irregolari, cioè di coloro che a termini di legge, se in questo Paese esistesse una legge e ci fosse qualcuno che la facesse rispettare, dovrebbero essere rispediti a casa, è alto. Ma state tranquilli, nessuno sarà rimandato a casa, anche perché oggi hanno un motivo in più per rimanere a carico nostro: sono parte lesa in un processo all'ex ministro dell'Interno.Avete già capito: oltre a essere politico, questo processo è una farsa. Ma un'ultima annotazione è necessaria. Quando Salvini era al Viminale, gli sbarchi e dunque anche i naufragi si erano praticamente azzerati. Oggi gli sbarchi sono tornati ad aumentare. Nel 2020 gli arrivi illegali in Europa sono diminuiti del 13% ma sono triplicati quelli verso l'Italia. Chiedetevi perché. E soprattutto chiedetevi che cosa accadrà al nostro Paese se Salvini fosse processato e condannato.