
Gli esercenti non vogliono le multe per chi non usa il Pos
Gli esercenti alzano la voce sul tema Pos. Prima di un’eventuale “stretta sui Pos” bisognerebbe procedere al taglio sostanziale delle commissioni pagate dagli esercenti sulla moneta elettronica, più volte promesso ma realizzato solo in minima parte, ha detto ieri Confesercenti.
«Tra progetti di sanzioni, lotterie e obblighi vari, il rischio è sempre lo stesso: concentrare il peso della lotta all’evasione sulle spalle degli esercenti. E questo mentre le grandi piattaforme internazionali che operano sull’online godono ancora di un regime fiscale favorevole, che permette loro di pagare un quinto rispetto agli altri. Anche perché sui risultati di questo tipo di misure ci sembra lecito avanzare qualche dubbio», si legge in una nota dell’associazione. Il numero di Pos attivi è cresciuto enormemente negli ultimi anni: nel 2020 i Pos attivi sono stati 3,4 milioni, dai 2,4 milioni disponibili nel 2017. «Un aumento consistente - osserva Confesercenti - cui non è corrisposto un equivalente incremento dei proventi della lotta all’evasione. Anche gli obiettivi che si erano fissati con Cashback e Lotteria dello Scontrino sono stati clamorosamente disattesi». Sulla querelle interviene anche Forza Italia. «Da ormai due anni a questa parte, le attività commerciali non navigano certo in ottime acque: gravarle ulteriormente introducendo sanzioni in caso di mancato utilizzo del Pos è un errore. La lotta all’evasione non può essere condotta scaricandone il peso, e soprattutto i costi, sugli esercenti», ha detto il capogruppo degli azzurri in commissione Attività produttive Luca Squeri. «Molto prima di introdurre delle multe, è necessario intervenire seriamente, e in modo strutturale, sulle commissioni bancarie, fino ad azzerarle nel caso di micro pagamenti. Altrimenti si rischia solo di penalizzare chi lavora».
Assolutamente favorevole invece il Codacons al possibile anticipo a giugno dell’entrata in vigore delle multe a carico degli esercenti per la mancata accettazione di pagamenti effettuati attraverso carte di credito e di debito. «Si tratta di una battaglia storica del Codacons che da ben 8 anni chiedeva a Governo e Parlamento di prevedere sanzioni per quei negozianti che impediscono ai propri clienti di pagare con carte e bancomat - ha detto il presidente Carlo Rienzi - Già a partire dal 2014, grazie al decreto legge numero 179/2012 del Governo Monti, era stato introdotto in Italia l'obbligo per negozianti e professionisti di accettare i pagamenti con pos, misura poi confermata ed estesa a partire dall'1 luglio 2020 dal decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio (n. 124/2019).
Nessuna delle due norme, tuttavia, aveva introdotto sanzioni per gli esercenti che rifiutavano pagamenti con carte e bancomat. Questo ha portato ad una situazione paradossale in cui ancora oggi numerosi negozianti in tutta Italia, pur possedendo il pos, impediscono ai clienti di pagare con moneta elettronica, consapevoli che non andranno incontro ad alcuna multa». Conclude Rienzi: «Ora grazie alle sanzioni per chi rifiuterà i pagamenti digitali, sarà possibile rendere davvero efficace la misura che introduce l'obbligo per gli esercenti di accettare i pagamenti con pos. Condividiamo tuttavia le richieste dei commercianti di abbattere le commissioni sui pagamenti elettronici, per incentivare l'uso di carte e bancomat ed eliminare qualsiasi scusante verso chi ostacola il pos».