2022-01-21
Pnrr italiano: tante parole pochi fatti. Prendiamo esempio da quello di BoJo
Per dare un contentino a tutti si è finito per rendere irrilevanti i contributi alle varie attività o progetti. Niente a che vedere con il pragmatismo britannico o con il gigantismo Usa da 2.000 miliardi di dollari.A volte i numeri dicono molto più delle parole. Ci riferiamo a quelli che potremmo chiamare i tre Recovery fund adottati dall’Italia (il famoso Pnrr da 235 miliardi), quello adottato dagli Stati Uniti d’America (il Build back better Usa, che è il grande piano di rilancio statunitense peraltro non gradito dal Congresso), e quello adottato dal Regno Unito (Build back better Uk, che è il piano di crescita e sviluppo presentato da Boris Johnson e che è stato approvato). Ebbene, il primo, il Pnrr italiano, è di 789 pagine con mediamente 500 parole a pagina per un totale di 394.500 parole. Quello americano è di 2.468 pagine ma in ogni pagina ci sono mediamente 75 parole per un totale di 185.100 parole a fronte di quasi 2.000 miliardi di dollari. Quello inglese è di 35 pagine per un totale di 23.998 parole ed un ammontare di 290 miliardi di sterline e un orizzonte temporale un po’ più lungo.La differenza è molto chiara. Quello italiano è il classico Zibaldone, una mescolanza di cose diverse nelle quali è difficile rintracciare un ordine sistematico e pragmatico. Si fa difficoltà, molta difficoltà - e ne sanno qualcosa i Comuni -, non solo a rintracciare una logica (che non sia quella imposta dall’Europa a favore di alcuni Paesi come la Germania, e non certo a favore del nostro), ma si rivela un documento di notevolmente difficile applicazione. Ci dispiace aver dovuto usare la parola Zibaldone perché non vorremmo mai offendere lo Zibaldone di Giacomo Leopardi che certo contiene riflessioni, estratti di letture, schemi e abbozzi ma attraverso il quale si può, con estrema piacevolezza, seguire l’evoluzione del suo pensiero. Chiediamo venia al poeta, filosofo, scrittore e filologo di Recanati nella speranza che ce la conceda. Quello italiano è uno Zibaldone che più che scritto da Leopardi sembra scritto da conigli, cioè animali non proprio noti per la loro audacia. E così è stato per il Pnrr italiano: per dare un contentino a tutti si è finito per rendere irrilevanti i contributi dati alle varie attività o progetti. Basterebbe vedere lo scandalo vero e proprio che ha suscitato l’indignazione dei sindaci del Nord per cui i progetti di rigenerazione urbana non sono stati scelti in base alla loro validità ma in base ad un indice di vulnerabilità delle città interessate, cioè non sono stati premiati i progetti migliori - come si sarebbe dovuto fare in relazione alla rigenerazione urbana -, ma si sono premiati i progetti spesso ridicoli e indipendentemente dalla loro validità e con un indice di vulnerabilità costruito in qualche stanza di qualche ministero con una logica che francamente ci sfugge. Torniamo a bomba, il piano americano (2.000 miliardi di dollari a fronte di 230 miliardi di euro) somma un po’ meno della metà delle parole: 185.100, lo ricordiamo. Non c’è dubbio che sia un po’ zibaldonesco anche il piano americano ma certamente è più facile rintracciare alcune idee guida e, soprattutto, risulta complessivamente applicabile con uno sforzo burocratico molto minore di quello italiano. Joe Biden ha avuto grossi problemi con il Congresso e molte delle critiche sono state proprio indirizzate alla zibaldonaggine del documento. Ma veniamo al documento inglese: 35 pagine per un totale di 23.998 parole, per uno stanziamento, lo ricordiamo, di 290 miliardi di sterline, corrispondenti a 350 miliardi di euro. Qual è la differenza fondamentale fra il piano inglese e gli altri due, particolarmente tra quello inglese e quello italiano? Semplice: il primo contiene un discorso coerente, argomentato, di facile applicazione, gli altri due contengono molte cose, ovviamente anche buone, ma che sono affastellate così come si affastellano in un vecchio baule giocattoli, vestiti e quant’altro. Voi capite bene che tra un piano coerente, argomentato e facile da applicare e un baule la differenza è piuttosto considerevole. Il grande illuminista francese Voltaire scriveva in un suo notissimo aforisma: «Vi scrivo una lettera lunga perché non ho tempo di scriverne una breve» capite la finezza? Per essere chiari e concisi occorre più tempo che per sbrodolare idee confuse in un testo lungo. Così è andata in Italia: si è raccattato tutto ciò che c’era a disposizione nei diversi ministeri e lo si è messo insieme fottendosene contemporaneamente, nientepopodimeno che di Leopardi ridotto a coniglio e di Voltaire ridotto a voltagabbana. Per oggi ci pare sufficiente. Alla prossima.
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