2023-07-31
Matteo Piantedosi: «Gli incendi? Dolosi. E contro gli sbarchi chiudere i porti non basta più»
Matteo Piantedosi (Imagoeconomica)
Il ministro dell’Interno: «La piaga dei roghi è molto radicata e in alcuni territori ha origini criminali. Gli sbarchi? L’accordo con la Tunisia è fondamentale per ridurli, intanto controlliamo di più le stazioni».Ministro Piantedosi, da giorni sentiamo parlare di emergenza climatica, di incendi e maltempo. Lei che idea si è fatto? Il sospetto che in certe zone, più del cambiamento climatico, pesino le azioni dolose è molto forte...«La stragrande maggioranza degli incendi è di origine dolosa. Dunque, la responsabilità dell’uomo è evidente. La piaga dei roghi è molto antica ed è radicata in particolare in alcune regioni dove non di rado si riscontrano intenti criminali. Sono azioni che talvolta si avvantaggiano della scarsa manutenzione del territorio. Di certo, siamo tutti chiamati a rispettare l’ambiente e a lasciare ai nostri figli un mondo migliore di quello che abbiamo ereditato. Penso che la principale sfida sia proprio quella di coniugare la salvaguardia dell’ecosistema con lo sviluppo economico e sociale, senza ideologismi».In generale come crede che vadano affrontati gli eventi meteorologici estremi?«Come sempre una adeguata azione di prevenzione consente di limitare gli effetti negativi anche degli eventi più gravi. La manutenzione dei boschi e dei corsi d’acqua è fondamentale così come una corretta gestione del suolo. Ognuno deve fare la sua parte, dallo Stato ad ogni singolo cittadino. Lo Stato può contare su strutture di eccellenza - penso alla protezione civile e ai Vigili del fuoco - ma ovviamente sarebbe meglio non dover mai essere chiamati a intervenire per far fronte a simili catastrofi, per quanto la risposta sia sempre professionale e tempestiva». A proposito. Di fronte all’emergenza di questi giorni i Vigili del fuoco hanno dimostrato ancora una volta di essere una eccellenza. Non sarebbe il caso di investire di più per il soccorso pubblico?«I Vigili del fuoco hanno dimostrato anche in questa gravissima emergenza la loro professionalità e il loro grandissimo spirito di sacrificio, operando senza sosta per arginare la forza del fuoco e mettere in sicurezza le persone. Nell’ambito del Pnrr abbiamo già destinato risorse specifiche all’ammodernamento dei mezzi dei Vigili del fuoco anche in chiave di sostenibilità ambientale. Ora dobbiamo cercare di reperire risorse ulteriori per adeguare la loro capacità operativa ai nuovi scenari di rischio».Andiamo su un altro argomento rovente. Siamo vicini ai 90.000 ingressi di migranti sul territorio italiano. Molti di più rispetto ai 38.000 circa di un anno fa. Per gli elettori di destra sono numeri difficili da digerire. «Questo governo si è trovato ad affrontare una pressione migratoria straordinaria legata ad una grave crisi socio-economica dei Paesi da cui si originano i flussi. Rispetto a questo scenario, abbiamo portato il tema migratorio al centro del dibattito internazionale, invertendo così il trend di una Italia lasciata sola a gestire il fenomeno. Il lavoro che stiamo compiendo richiede tempo per ottenere risultati stabili e duraturi. Nel frattempo stiamo gestendo questo eccezionale afflusso con azioni finalizzate a ridurre l’impatto sul territorio». Ma chiudere i porti, come si diceva ai tempi di Salvini, non avrebbe pagato? Oppure non si può fare per altri motivi?«Analogamente a quanto è stato fatto in passato abbiamo regolamentato le attività in mare delle navi private. In questa fase si sono moltiplicati gli sbarchi autonomi organizzati sovente dai trafficanti senza scrupoli, che mettono in pericolo la vita dei migranti. La collaborazione con i Paesi da cui si registrano le partenze verso le nostre coste è proprio diretta a smantellare queste reti criminali». E il tanto annunciato blocco navale? Lei non mi è mai parso un grande fan di questa idea. Ma che fine ha fatto?«I due principali Paesi da cui arrivano le imbarcazioni stanno collaborando proficuamente. Quest’anno hanno già intercettato oltre 40.000 partenze e lo stanno facendo in virtù del rafforzamento dell’attività di controllo lungo le loro coste per contrastare la tratta di esseri umani. Si può fare di più ovviamente. E in tale direzione il Governo sta ulteriormente potenziando la collaborazione con loro. Stiamo fornendo varie forme di supporto anche logistico e continueremo a farlo per migliorare la loro capacità operativa. Peraltro, tutto questo sta avvenendo in una cornice europea e grazie all’intenso lavoro diplomatico, attuato insieme ai colleghi di governo». L'accordo con la Tunisia basterà a ridurre i flussi?«Sono convinto che la collaborazione con questo Paese sia fondamentale e che darà i suoi frutti. Come detto la Tunisia sta già facendo molto. E se ne sosterremo il processo di sviluppo economico e sociale riusciremo anche a fermare le partenze illegali». Avete utilizzato un approccio diciamo morbido, diplomatico. Ma da sinistra e da molte Ong vi accusano di essere scesi a patti con un dittatore... «Sarebbe impensabile non collaborare con un Paese per noi strategico, non solo sui temi migratori. Più in generale, vogliamo realizzare un’ampia azione di sostegno alla crescita dei Paesi di transito e di partenza dei flussi. In questo modo chi aspira a condizioni di vita migliori potrà farlo senza dover necessariamente emigrare». Lei ha introdotto una grande novità: le navi non sbarcano più nei soliti porti del Sud, ma anche al centro e altrove. Continuerete su questa linea? «Lampedusa in particolare, la Sicilia e la Calabria sono sottoposte a una forte pressione migratoria. Mi sembra ovvia quindi una gestione degli arrivi sulle nostre coste che, in un quadro di solidarietà nazionale, coinvolga anche le altre regioni. Si tratta, in ogni caso, della gestione di sbarchi con numeri non paragonabili a quelli che si registrano nella regioni più esposte. Non vedo il problema se non per la necessità di alimentare polemiche pretestuose». Il governo ha deciso di aumentare anche il numero di ingressi legali. Ampliata la platea del decreto flussi, poi la possibilità per chi ha lavorato per aziende italiane all’estero di entrare grazie a un emendamento di Fratelli d'Italia. Crede che così caleranno gli ingressi irregolari?«L’obiettivo che si è dato il Governo, con soluzioni stabili e durature, è quello di sostituire con canali di ingresso regolari gli attuali sbarchi che sono gestiti dai trafficanti. Tutto questo testimonia un approccio non ideologico sul tema da parte del nostro governo, consapevole delle esigenze della nostra economia e dei limiti di sostenibilità di una effettiva integrazione. Il problema è rappresentato da chi entra illegalmente non da chi viene qui per lavorare».Mesi fa avete aumentato la sorveglianza nei dintorni delle stazioni. In effetti, almeno a Milano, la situazione è migliorata. Avete in programma ulteriori azioni?«Per quanto riguarda le operazioni ad alto impatto che stiamo realizzando nelle maggiori città italiane parlano i risultati: sono state controllate più di 290.000 persone, di cui 106.000 stranieri, 659 persone arrestate e 758 stranieri espulsi. Quasi 32.000 sono stati gli operatori impiegati, di cui 2.700 agenti di polizia municipale. Un impegno straordinario nelle zone cittadine più esposte ai fenomeni criminali che stiamo proseguendo. Secondo precise evidenze statistiche, le condizioni generali di sicurezza sono già migliorate ma occorre fare altro e rassicurare i cittadini. L’obiettivo è aumentare la presenza delle Forze di polizia nei luoghi a più alta frequentazione come stazioni, ospedali, centri commerciali, zone della movida. Con il ministro Salvini e con i sindaci stiamo condividendo una serie di progetti finalizzati al miglioramento della situazione nelle aree delle stazioni anche per eliminare il degrado che inevitabilmente favorisce l’insicurezza».Volete aumentare i presidi anche negli ospedali?«Anche su questo fronte parlano i dati. Dall’inizio dell’anno abbiamo aperto o rafforzato 179 presidi polizia negli ospedali maggiori e in quelli più esposti. Parallelamente è aumentato il personale destinato a questi servizi ed è stato esteso l’orario di apertura di questi presidi oltre quello precedentemente previsto. Sono stati previsti poi interventi per implementare la videosorveglianza e migliorare le misure strutturali di difesa passiva. Garantire la sicurezza dei lavoratori del settore sanitario è un preciso e prioritario obiettivo del Governo. Lo dobbiamo a una categoria di lavoratori che svolge una funzione di fondamentale importanza per i cittadini».Il Governo ha rimodulato il Pnrr tagliando 16 miliardi di euro, di cui 13 miliardi destinati agli enti locali che ora sono sul piede di guerra. Come la mettiamo?«Dei progetti avviati dai Comuni non si perderà nulla. La decisione del Governo è stata dettata dalla necessità di rimodulare il Pnrr verso progetti che possano essere realizzati secondo le regole europee. Tutti gli investimenti per gli enti locali verranno salvaguardati utilizzando altre fonti di finanziamento e le risorse liberate verranno comunque riutilizzate per ulteriori progetti a beneficio dei territori».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.