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Parole Testarde | Il populismo non esiste

Prima che si parlasse di populismo con i toni da fine del mondo, prima cioè della Brexit e di Trump; prima che il termine passasse a codificare come impresentabile un’intera offerta politica, accomunando anche partiti, movimenti e idee che non c’entravano nulla l’uno con l’altro; prima di tutto questo le istanze alla base del cosiddetto «populismo» erano state perfettamente descritte e indagate da un grandissimo storico, Christopher Lasch. Il suo «La ribellione delle élite», pubblicato in America nel 1995, è un condensato di acume profetico che non squalifica con etichette ma indaga le ragioni profonde del malessere delle nostre democrazie. L’America degli anni Novanta assomiglia molto da vicino a tanti Paesi europei degli anni Dieci: impoverimento del ceto medio, disagio esistenziale, calo di benessere e sicurezza, senso di distanza dai centri di potere reale (le «élite», appunto), crisi delle comunità e dei corpi intermedi, insicurezza diffusa. Oggi l’epiteto «populista» è già passato di moda: paradossalmente, molti dei temi così etichettati sono passati sotto le insegne di partiti «di sistema», complici anche gli anni del Covid: proprio per questo rileggere Lasch permette di tornare alla radice dei problemi e non alla loro superficiale negazione. E di interrogarsi sul ruolo dello stato, delle comunità, sui limiti della democrazia, delle istituzioni sovranazionali e del liberalismo: non per improbabili istinti di ripulsa, ma per capire che, in fondo, il populismo non esiste. E, con ogni probabilità, non è mai esistito.

La Agnelli che non si occupò di Fiat
Maria Sole Agnelli (Getty)
È morta oggi a 100 anni Maria Sole Agnelli, sorella dell’Avvocato. Donna defilata, ha condotto una vita al di fuori dei vertici industriali della dinastia, prediligendo i cavalli e la cultura.

C’era una volta la dinastia Agnelli, quella che ha dominato l’Italia per decenni. E poi c’era Maria Sole Agnelli, la più defilata, la più elegante, la meno interessata ai bulloni del potere industriale. Quella che, potendo sedersi al tavolo dove si decideva il destino della Fiat, preferì sempre un altro tavolo: quello della vita, della cultura, dei cavalli, dei comuni di Provincia, delle scuole da rimettere a posto. È morta ieri, a 100 anni compiuti, chiudendo in silenzio un capitolo laterale ma indispensabile della saga Agnelli.

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Bansky e la Street Art in mostra a Conegliano
MR. BRAINWASH, Banksy thrower, opera unica su carta, 2022

È Palazzo Sarcinelli a Conegliano a ospitare (sino al 22 marzo 2026) una mostra ricca di 80 opere dedicata a Bansky e al movimento della street art, dalle sue origini underground alla sua attuale consacrazione nel mondo dell'arte.

È una mostra di quelle che lasciano il segno l’esposizione allestita nelle sale di Palazzo Sarcinelli, un viaggio emozionale nel mondo della street art raccontato attraverso le opere di quegli artisti che hanno saputo trasformare un linguaggio espressivo marginale (e spesso illegale…) in una forma d’arte globale e universalmente riconosciuta.

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Operazione «Wintergewitter», l'ultima offensiva dell'Asse in Italia
Da sx in alto: americani della 92ª Divisione, alpini della Divisione «Monterosa», paracadutisti tedeschi e la frazione di Sommocolonia oggi. Garfagnana, 26 dicembre 1944

La notte del 26 dicembre 1944 in Garfagnana i tedeschi e gli alpini della Divisione «Monterosa» colsero di sorpresa i «Buffalo Soldiers», gli afroamericani della 92ª Divisione di fanteria.

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«The Lowdown», il crime di Ethan Hawke tra indagini e famiglia

The Lowdown, in arrivo su Disney+ il 26 dicembre, unisce il genere crime alla dimensione familiare. Ethan Hawke interpreta Lee Raybon, libraio e aspirante investigatore, che insieme alla figlia indaga su segreti e scandali nella potente famiglia Washberg di Tulsa.

Un omaggio, ben fatto e ben scritto, al genere crime, con i suoi racconti e personaggi cardine. The Lowdown, al debutto su Disney+ venerdì 26 dicembre, nel pieno delle festività natalizie, è qualcosa più di piacevole, qualcosa che potrebbe portarlo vicino alla definizione di bello. E il merito è da dividersi equamente fra Sterlin Hajro, suo creatore, ed Ethan Hawke, interprete dello stralunato protagonista, i capelli senza forma, un po' pazzi, e le camicie a quadri.

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