Omotransfobia Ddl Zan, Pro Vita e Famiglia: «E adesso pensano di chiudere anche la bocca agli italiani?»

Omotransfobia Ddl Zan, Pro Vita e Famiglia: «E adesso pensano di chiudere anche la bocca agli italiani?»
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«Il Ddl Zan non è urgente. Sono queste le emergenze del Paese? Temi che tra l'altro il premier Mario Draghi non ha toccato in nessuno dei due discorsi programmatici, né al Senato né alla Camera? Sono ben altre le priorità del Paese. Esprimiamo la nostra contrarietà e la contrarietà delle famiglie italiane già vittime di una crisi senza precedenti. Esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento o persecutorio come bene aveva rilevato la Cei, la legge c'è e basta applicarla». Così Toni Brandi, presidente di Pro Vita e Famiglia onlus, alla notizia che oggi la capigruppo di maggioranza della commissione giustizia del Senato sia stata chiamata a calendarizzare il Ddl Zan sull'omotransfobia.

«La deriva liberticida, in un'Italia già allo stremo e sottoposta a continue restrizioni e limitazioni a causa del Covid, appare più che colpevole, una vera e propria violenza che chiuderebbe definitivamente anche la bocca dei cittadini introducendo de facto il reato di opinione. Tra l'altro non si segnala alcuna modifica significativa nella formulazione del testo modificato alla Camera e ora proposto al Senato. E' lampante il rischio di indottrinamento per i nostri bambini mediante le teorie del Gender propagandate da questa legge» ha continuato il vice presidente della onlus, Jacopo Coghe.

«È bene che chi sta in Parlamento sappia che con #restiamoliberi siamo pronti a scendere nuovamente in migliaia in tutte le piazze d'Italia. Via i bavagli e viva la libertà» ha concluso la nota di PVeF.

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