Omofobia, Pro Vita & Famiglia: «Il caso Erika e Martina? Al solito, due pesi e due misure»

Omofobia, Pro Vita & Famiglia: «Il caso Erika e Martina? Al solito, due pesi e due misure»

«Due pesi e due misure. Se le due ragazze bloccate da Instagram e poi 'riattivate' le chiamano le paladine della lotta all'omofobia dopo una settimana di blackout dal social, a noi di Pro Vita & Famiglia, da sempre bloccati, insultati o bannati su Facebook e altre piattaforme come dovrebbero chiamarci? Sentinelle della lotta contro l'aborto, la transfobia, il gender e tutti i temi prolife? Non sia mai, noi siamo meritevoli di ulteriori 'elogi' invece, quali trogloditi, medievali, bigotti, cattolici contro cui bestemmiare» hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di PVF onlus dopo la notizia del ripristino del profilo Instagram di due ragazze attiviste Lgbt.

«Sugli insulti, le minacce, che riceviamo giornalmente noi, i media e la stampa non spendono né due minuti né una riga, mentre "Le perle degli omofobi" di Martina e Erika con gli screenshot delle frasi più pesanti a loro rivolte sono una notizia da mettere in risalto» hanno proseguito. «Ma ci rendiamo conto che ora che potrebbe diventare legge il ddl Zan sulla omotransfobia la nostra libertà di pensiero sarà ancora più minata? Altro che sospensione da Instagram di Martina e Erika: non sarà più legittimo affermare che un bambino ha bisogno di un padre e di una madre e se vorremo criticare lo stile di vita gender rischieremo la galera in violazione dell'art. 21 della Costituzione, pietra angolare della nostra democrazia. Non occorre una norma ulteriore rispetto a quelle già esistenti nel codice penale da applicare per le fattispecie inerenti ai reati d'odio che vanno giustamente sanzionati. Questa legge è un escamotage per zittire per sempre associazioni come la nostra» hanno concluso Brandi e Coghe.

«Sono troppo maschilisti»: via gli orinatoi
In Svizzera vengono tolti i «pissoir». L’obiettivo dei progressisti è quello di creare dei bagni gender free nelle scuole pubbliche. Nella provincia autonoma di Bolzano, pubblicato un vademecum inclusivo: non si potrà più dire cuoco, ma solamente chef.

La mozione non poteva che arrivare dai Verdi, sempre meno occupati a difendere l’ambiente (e quest’ultimo ringrazia) e sempre più impegnati in battaglie superflue. Sono stati loro a proporre al comune svizzero di Burgdorf, nel Canton Berna, di eliminare gli orinatoi dalle scuole. Per questioni igieniche, ovviamente, anche se i bidelli hanno spiegato che questo tipo di servizi richiede minor manutenzione e lavoro di pulizia. Ma anche perché giudicati troppo «maschilisti». Quella porcellana appesa al muro, con quei ragazzi a gambe aperte per i propri bisogni, faceva davvero rabbrividire la sinistra svizzera. Secondo la rappresentante dei Verdi, Vicky Müller, i bagni senza orinatoi sarebbero più puliti, anche se un’indagine (sì il Comune svizzero ha fatto anche questo) diceva il contrario.

Minorenni stranieri aggrediscono autista: «A Tunisi ti avremmo tagliato la testa»
iStock
L’episodio è avvenuto a Lucca: la donna alla guida del bus è stata malmenata da baby ubriachi: «Temo la vendetta di quelle belve».

Città sempre più in balia delle bande di stranieri. È la cronaca delle ultime ore a confermare quello che ormai è sotto gli occhi di tutti: non sono solamente le grandi metropoli a dover fare i conti con l’ondata di insicurezza provocata da maranza e soci. Il terrore causato dalle bande di giovanissimi delinquenti di origine straniera ormai è di casa anche nei centri medio-piccoli.

Quanto accaduto a Lucca ne è un esempio: due minorenni di origine straniera hanno aggredito la conducente di un autobus di linea di Autolinee toscane. I due malviventi sono sì naturalizzati italiani ma in passato erano già diventati tristemente noti per essere stati fermati come autori di un accoltellamento sempre nella città toscana. Mica male come spottone per la politica di accoglienza sfrenata propagandata a destra e a manca da certa sinistra.

Con la vittoria dell’icona Mamdani la sinistra rimarrà una minoranza
Zohran Mamdani (Ansa)
Le battaglie ideologiche fondamentali per spostare i voti alle elezioni. Green e woke usati per arruolare i giovani, che puntano a vivere le loro esistenze in vacanza nelle metropoli. Ma il sistema non può reggere.

Uno degli aspetti più evidenti dell’instaurazione dei due mondi sta nella polarizzazione elettorale tra le metropoli e le aree suburbane, tra quelle che in Italia si definiscono «città» e «provincia». Questa riflessione è ben chiara agli specialisti da anni, rappresenta un fattore determinante per impostare ogni campagna elettorale almeno negli ultimi vent’anni, ed è indice di una divisione sociale, culturale ed antropologica realmente decisiva.

Il fatto che a New York abbia vinto le elezioni per la carica di sindaco un musulmano nato in Uganda, di origini iraniane, marxista dichiarato, che qualche mese fa ha fatto comizi nei quali auspicava il «superamento della proprietà privata» e sosteneva che la violenza in sé non esista ma sia sempre un «costrutto sociale», così come il genere sessuale, ha aperto un dibattito interno alla Sinistra.

«In cella per un video sui migranti a zonzo»
Jean-Eudes Gannat
L’attivista francese Jean-Eudes Gannat: «È bastato documentare lo scempio della mia città, con gli afghani che chiedono l’elemosina. La polizia mi ha trattenuto, mia moglie è stata interrogata. Dietro la denuncia ci sono i servizi sociali. Il procuratore? Odia la destra».

Jean-Eudes Gannat è un attivista e giornalista francese piuttosto noto in patria. Nei giorni scorsi è stato fermato dalla polizia e tenuto per 48 ore in custodia. E per aver fatto che cosa? Per aver pubblicato un video su TikTok in cui filmava alcuni immigrati fuori da un supermercato della sua città.

«Quello che mi è successo è piuttosto sorprendente, direi persino incredibile», ci racconta. «Martedì sera ho fatto un video in cui passavo davanti a un gruppo di migranti afghani che si trovano nella città dove sono cresciuto. Sono lì da alcuni anni, e ogni sera, vestiti in abiti tradizionali, stanno per strada a chiedere l’elemosina; non si capisce bene cosa facciano.

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