2020-07-29
«Non voglio quelli di Air Italy sotto al ministero». Catalfo beccata dalla hostess
Una dipendente del vettore, che rischia 1.500 licenziamenti, dichiara di aver incrociato in treno la titolare del Lavoro mentre, al telefono, usava toni sprezzanti sulla vertenza.Il destino, a volte, può essere davvero cinico e baro. Lo è stato sicuramente lo scorso sabato 25 luglio sul Frecciarossa 9658 che da Salerno porta al Nord, verso Milano. I protagonisti di questa vicenda sono (o, meglio, sarebbero) il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, e un'assistente alle operazioni di volo di Air Italy, Patrizia Speziali. Entrambe salite a Roma. Quest'ultima, che contattata dalla Verità ha preferito non rilasciare alcuna intervista sull'accaduto per non intaccare la vertenza in corso su Air Italy, ha scritto un lungo post su Facebook. Sui social, la donna afferma di aver sentito una persona parlare al telefonino citando proprio la vicenda del vettore aereo, società in grave crisi dopo che gli azionisti Alisarda e Qatar Airways hanno deciso di mettere in liquidazione l'azienda lasciando senza lavoro oltre 1.500 dipendenti (in realtà la procedura ufficiale di licenziamento potrà avvenire solo dopo la fine del blocco imposto con la pandemia). La persona in questione sarebbe stata proprio il ministro Catalfo e, secondo il racconto della dipendente Air Italy, la numero uno del ministero del Lavoro avrebbe affermato di non capire cosa i dipendenti della compagnia aerea vogliano da lei. Il suo desiderio, avrebbe detto, è quello di non averli «sotto casa sua», cioè sotto al ministero. Si tratta di un racconto su cui non ci sono conferme, ma che comunque non è stato ancora smentito dal ministero. «E poi arriva il pomeriggio di ieri (sabato 25 luglio, ndr), Roma Termini, sono in anticipo e riesco a prendere il treno prima. Salgo e mi siedo», scrive Speziali sul social network. «Treno deserto. Caldo. Sei stanca ma già sai che tornerai a Roma proprio mercoledì 29 perché con i tuoi colleghi Air Italy, tutti licenziati da febbraio, andrai a manifestare davanti al ministero del Lavoro per chiedere di non essere dimenticati da questa politica tutta concentrata su Alitalia», dice. «Insieme ai tuoi colleghi sai che andrai per chiedere che ci sia pari dignità fra i lavoratori e che non si possono dimenticare 1.500 famiglie. Poi capita che senti una voce in sottofondo che non conosci affatto ma senti parlare proprio della vertenza Air Italy. Ti affacci. Guardi chi sta parlando e riconosci che a parlare è il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. Non ci credi. Guardi ancora. Pensi non sia vero. È proprio lei. Le mascherine alterano i visi ma quello che sta dicendo al telefono mi lascerà senza parole», sottolinea. «Sentir dire a un ministro, il ministro, la ministra, colei che inseguiamo chiedendo proprio aiuto, che di 1.500 lavoratori della seconda compagnia aerea italiana che ha chiuso inviandoci una mail, lei non sa proprio nulla. Non si capacita di cosa vogliamo da lei, non vuole proprio vederci sotto casa sua mercoledì, così definisce il ministero. Chiede al suo interlocutore di convocare i sindacati proprio per lunedì (tre giorni fa si è in effetti tenuto un incontro con i sindacati, ndr) perché lei non vuole vederci a Roma, a casa sua, a disturbare la quiete e che, ribadisce, convoca i sindacati solo per ascoltare e respingere al mittente. Alterna voce ferma e risate di sicurezza in ciò che dice, mentre io ho le lacrime agli occhi… Il destino così assurdo ha voluto che ascoltassi quella conversazione dal vivo che mi ha sconvolto mentre continuo a guardare fuori dal finestrino di quel Frecciarossa 9658 che difficilmente dimenticherò».L'ex dipendente di Air Italy ha pubblicato persino una foto di una persona seduta in prima classe con una mascherina sul volto che pare proprio essere l'attuale inquilina del ministero del Lavoro.Intanto dal ministero tutto tace sulla vicenda. La Speziali, che ha confermato di aver scritto quel post, ci ha fatto sapere che «il ministro ha preso degli impegni e il 4 agosto ha riaggiornato la riunione con la promessa di portare risposte. Pertanto non vogliamo che ci possano essere rischi per la vertenza. In ballo la posta è di 1.500 dipendenti e famiglie e la situazione è delicata», ci ha scritto per motivare il suo no alla nostra richiesta di intervista.Al netto di questo retroscena, in effetti due giorni fa la Catalfo ha fatto sapere di essere «al lavoro per trovare una soluzione normativa che consenta ai lavoratori di accedere pienamente alle tutele previste dagli ammortizzatori sociali».La titolare del dicastero del Lavoro lo ha detto dopo l'incontro di lunedì scorso con i sindacati (Filt Cgil, Fit Cisl, Anpac, Anpav, Uil Trasporti, Ugl Trasporto Aereo, Usb, Cobas Lavoro Privato e Associazione Piloti). «Siamo disponibili ad avviare un'interlocuzione con i commissari», ha precisato dicendosi impegnata a lasciare aperto il tavolo di confronto, riconvocato per il 4 agosto, e chiedendo ai sindacati di ritirare la manifestazione di oggi mercoledì 29 luglio davanti al ministero, richiesta che confermerebbe quanto sentito dalla Speziali in treno.Ma a turbare i sindacati c'è anche la scarsa informazione in merito ad un eventuale interesse da parte della newco Alitalia per alcuni asset di Air Italy. Il problema è infatti che al momento non si sa ancora nulla sulle manifestazioni di interesse fatte recapitare ai liquidatori della compagnia.