2021-10-13
Niente corsa all’hub col pass obbligatorio: le persone vaccinate salite appena del 6%
La strategia del governo è un flop: la card non ha fatto decollare le iniezioni. La curva delle prime dosi si è anzi abbassata.«A livello nazionale si è verificato un incremento generalizzato delle prenotazioni di prime dosi tra il 20% e il 40% rispetto alla scorsa settimana. Inoltre, nella giornata odierna si è riscontrato un aumento del 35% di prime dosi rispetto alla stessa ora di sabato scorso». Recitava così il comunicato stampa diffuso dalla struttura commissariale lo scorso 18 settembre e anticipato in edicola, la mattina stessa, da articoli comparsi su alcuni dei principali quotidiani. «Crescono adesioni e vaccinazioni, l'effetto scossa sulla campagna», titolava il Corriere della Sera. «Corsa al vaccino», titolava La Stampa. Idem Il Giornale: «Boom di vaccinazioni dopo il pass esteso». Fuori dal coro, questo giornale che - facile profeta - in quei giorni annotava tre dettagli non irrilevanti. Primo: questa estate il ritmo delle vaccinazioni è fortemente rallentato con un calo fisiologico e assolutamente prevedibile, soprattutto sul fronte delle prime dosi che a un certo punto sono precipitate (intorno al 10 luglio le seconde dosi erano state otto volte le prime). Con il rientro dalle ferie, ed ecco il secondo dettaglio, erano tornate ad aumentare le prenotazioni ma non la media delle somministrazioni. E, terzo, era già difficile allora calcolare effettivamente quanti indecisi aveva smosso l'effetto green pass. E arriviamo a oggi, mancano due giorni al D-Day del certificato obbligatorio per i lavoratori pubblici e privati. E l'effetto green pass ha prodotto effetti assai modesti. Se qualcuno al ministero della Salute ha fatto ex ante un'analisi di impatto del provvedimento (ovvero se si sono valutati preventivamente gli effetti della misura in termini di costi e benefici), quell'analisi si è rivelata sbagliata. L'annuncio del green pass obbligatorio per i lavoratori ha aumentato solo del 6% i vaccinati. E non è nemmeno chiaro quanta parte di questo 6% si sarebbe vaccinato comunque, al netto dell'obbligatorietà. Sappiamo però che dal 9 aprile al 9 giugno le prime dosi somministrate erano aumentate del 31,5%, dal 10 giugno al 9 agosto del 20,5%, poi il 10 agosto - quando è scattato il primo green pass obbligatorio - al 9 ottobre la crescita è stata solo del 9,7 per cento. Guardiamo anche le curve: quella delle prime dosi si è abbassata, e dall'inizio di ottobre è tornata ai livelli di febbraio 2021, la prima fase della campagna vaccinale.Sullo sfondo ci sono ancora più di 8 milioni di italiani over 12 che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino. Di questi, oltre 6,2 milioni sono persone in età potenzialmente lavorativa. Secondo i dati Istat relativi al quarto trimestre 2020 il tasso di occupazione nella fascia 20-64 anni è del 62,9%: sarebbero dunque quasi 4 milioni i lavoratori non vaccinati, un numero per altro sottostimato dal sommerso e degli autonomi. Non solo. Sono 18.000 i poliziotti che non hanno potuto o voluto fare il vaccino anti-covid e che quindi dal 15 ottobre dovranno ottenere il green pass attraverso i tamponi. Cifre simili tra carabinieri e Guardia di finanza.Quanto ai vaccinati, secondo l'ultimo report pubblicato sul sito del governo e aggiornato alle 17.13 di ieri pomeriggio, il 73,26% della popolazione ha completato il ciclo di somministrazioni. Il 4,13% è in attesa di seconda dose. Complessivamente - contando anche il monodose e i pre-infettati che hanno ricevuto una dose - è almeno parzialmente protetto il 77,38% della popolazione italiana. Considerando solo gli over 12, oggetto della campagna vaccinale, rispetto alla platea individuata dal Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19, la percentuale di almeno parzialmente protetti è del 84,9% mentre l'80,37% è completamente vaccinato. Infine, il 4,87 % della popolazione (368.787 persone) ha ricevuto la terza dose (aggiuntiva/richiamo). Nelle singole fasce di età, a non aver ricevuto nemmeno la prima dose sono: il 29,9% dei 12-19enni, il 14,5% dei 20-29enni, il 19,6% dei 30-39enni, il 18,8% dei 40-49enni, il 14,5% dei 50-59enni, il 10,9% dei 60-69enni, il 7,9% dei 70-79enni e il 7,9% degli over 80.L'ultima media mobile a 7 giorni di «vaccinati» ogni giorno in Italia è di 66.769. Di questi, 62.502 hanno fatto la seconda dose, 499 il monodose, 3.768 sono «pregresse infezioni», ovvero persone che avendo avuto il covid concludono il ciclo vaccinale con una singola dose. L'80% della popolazione vaccinabile è stato raggiunto il 9 ottobre e per arrivare all'85%, a questo ritmo, ci vorrebbe un mese e sette giorni.Il generale Francesco Paolo Figliuolo ha fatto un grandissimo lavoro ma non è riuscito ancora a scalfire quello zoccolo duro di italiani senza vaccino che è compreso in cifra assoluta per lo più tra gli over 50, ma in percentuale nei 30-50. Forse anche perché quella che gli esperti di logistica chiamano modalità «push», ovvero gestire i processi in anticipo rispetto al palesarsi dei «clienti», andava messa in campo prima dell'estate invece di dare appigli a persone già in bilico con il caos informativo su Astrazeneca e Johnson&Johnson. E, mentre l'epidemia rallenta, ma le restrizioni non accennano a placarsi e, anzi, dal 15 ottobre entrerà in vigore il divieto di lavorare senza pass, come in nessun Paese al mondo, non è ancora stato comunicato il target di vaccinati da raggiungere per poter uscire dall'emergenza.