2023-04-11
Il ministro ora segua la scienza. Quella vera
Orazio Schillaci (Imagoeconomica)
Lo studio dell’associazione Umanità e ragione non può essere ignorato. E le pseudo spiegazioni dell’Istat non reggono più. Il dossier impegna le istituzioni a fare chiarezza: su certi argomenti, occorre la massima trasparenza. Orazio Schillaci prenda nota.È venuto il momento di fare emergere alcune verità. Sappiamo che, da anni, si registra un eccesso di mortalità. Quello che non sappiamo è il vero motivo. Continuiamo a sentire scuse di ogni genere, l’ultima è quella partorita dall’Istat secondo cui i decessi in più sono stati prodotti dal clima ballerino. Un bel modo di rientrare nel perimetro della narrazione ecologista evitando ogni inquietante riferimento al Covid. Ebbene, questo genere di scuse non regge più. Ecco perché l’Associazione Umanità e ragione ha promosso la realizzazione di uno studio intitolato «Mortalità totale in eccesso anni 2021 e 2022 - Dati ufficiali dall’Italia e dal mondo». Si tratta di un lavoro molto approfondito che parte, appunto, da un dato di fatto. E cioè che «gli anni 2021 e 2022 registrano un eccesso di mortalità complessiva rispetto alla media storica del periodo 2015-2019, molto superiore alle normali fluttuazioni: l’eccesso di mortalità dell’anno 2022 è di 67.879 decessi, mentre la deviazione standard del quinquennio 2015-2019 è di 12.960 decessi». Non sono numeri entusiasmanti, anzi. Per questo è il caso che le istituzioni decidano di affrontarli con decisione, esaminandoli nel dettaglio, e sottoponendoli a serio esame da parte di esperti che non siano del tutto sottomessi ai dettami della Cattedrale sanitaria. È stata proprio la predominanza dell’ideologia pandemica a impedire, negli ultimi due anni, che si facesse chiarezza e che si prendesse in seria considerazione ciò che alcuni studiosi - a partire dal dottor Alberto Donzelli e dai componenti della Commissione scientifica indipendente - cercano da fin troppo tempo di portare all’attenzione del grande pubblico.«Il report è stato inviato per rendere edotte le istituzioni di ciò che sta accadendo a livello nazionale ed europeo. Lo scopo è far chiarezza ed evitare che il problema sia frettolosamente liquidato con scuse risibili e del tutto infondate», spiega alla Verità Olga Milanese, presidente di Umanità e ragione. «Chiediamo che vengano ufficialmente rilasciati i dati relativi alla mortalità generale (con distinzione tra vaccinati e non vaccinati, cause di morte, sesso e fasce di età), informazioni facilmente reperibili nelle banche dati gestite dagli Enti nazionali, regionali e locali. Sollecitiamo un confronto aperto e trasparente da parte delle istituzioni anche con chi opera a livello non istituzionale, ritenendo tale confronto indispensabile per la risoluzione delle problematiche rilevate in questo report». Secondo l’avvocato, «non affrontare il problema o cercare di nasconderlo non può far altro che aggravare una tendenza che già si mostra fortemente negativa, considerato il progressivo aumento della mortalità per tutte le cause (il 2022 ha chiuso con una mortalità in eccesso superiore al 2021 ed i primi mesi del 2023 confermano il trend). Chiediamo quindi che vi sia una presa di coscienza e un’assunzione di responsabilità rispetto ad una tematica così delicata, anche e soprattutto per limitare i danni in corso». A questo proposito, è fondamentale che sui dati ci sia massima trasparenza. «Vogliamo che i dati che dovranno essere resi pubblici siano chiari e non fuorvianti», continua Olga Milanese. «Se chiediamo la classificazione dei decessi con distinzione per status vaccinale è importante che questa distinzione non venga alterata. Attualmente si classificano come “non vaccinati” i soggetti deceduti entro i 14 giorni successivi a ciascuna inoculazione. È chiaro che una simile classificazione, occultando informazioni importanti, falsificherebbe il dato finale, impedendo o ostacolando l’accertamento delle reali cause dei decessi». Senza dati chiari, ogni tentativo di ottenere un po’ di verità cadrebbe nel vuoto. E si continuerebbe a lasciare campo aperto a ipotesi piuttosto fragili (per usare un eufemismo) come quelle presentate dall’Istat riguardo ai «morti per clima». Secondo la Milanese, lo studio sostenuto da Umanità e ragione «dimostra che le cause apoditticamente indicate dall’Istat non sono affatto credibili. Prima di spiegare il motivo», prosegue, «è importante ricordare che nello studio abbiamo utilizzato solo fonti istituzionali, nazionali ed internazionali, dunque i dati sono esattamente gli stessi utilizzati dai governi ai fini di ricerca o statistici». A parere della Milanese, le affermazioni dell’Istat sono smentite da diverse circostanze. «L’eccesso di mortalità registrato nel 2021 e 2022 rispetto alla media 2015-2019 è costante in tutti i mesi dell’anno; anche se raffrontiamo il 2021 e 2022 con l’anno pandemico notiamo che l’eccesso di mortalità del biennio 21-22 è superiore rispetto al 2020 per la maggior parte dell’anno; diversamente dal 2020, l’andamento dei decessi nel 2021-2022 è piuttosto lineare, privo di “ondate” evidenti, ed è quindi “destagionalizzato”». C’è poi un dato particolarmente rilevante che va tenuto in considerazione: «L’eccesso di mortalità rispetto al 2020 ha colpito in modo particolarmente rilevante le fasce giovani della popolazione, anche in questo caso quindi è da escludersi che la causa possa essere attribuita a fattori climatici», dice la Milanese. «Molto importante anche il raffronto con i Paesi Ue ed extra Ue con pari condizioni socio-economiche e sanitarie, da cui emerge un rilevante eccesso di mortalità in tutti gli Stati. Quest’ultimo dato non solo consente di escludere che l’anomalia sia attribuibile a fattori climatici (trattandosi di Paesi con situazioni climatiche anche molto diverse tra loro), ma archivia, a nostro avviso, in modo abbastanza lampante, la credenza che la causa debba essere rinvenuta nel mancato funzionamento delle strutture sanitarie italiane, essendo un fenomeno che si manifesta con eguale violenza nei Paesi tra i più all’avanguardia in campo sanitario. Su tale ultimo punto, facciamo notare che la lentezza del Ssn non può avere un impatto così repentino sulla mortalità, ma semmai può arrivare ad avere incidenza in un arco di tempo molto più esteso. Tanto meno le cosiddette morti improvvise possono essere imputate alle strutture sanitarie».Insomma, le raffazzonate spiegazioni fornite dall’Istituto nazionale di statistica di fronte a queste osservazioni puntuali crollano. E allora a che cosa si devono questi dati sulla mortalità? Noi non possiamo dirlo, perché di certezze non ne abbiamo. Ed è esattamente questo il motivo per cui urge un confronto serio e approfondito sull’argomento. Il report di Umanità e ragione è un ottimo punto di partenza e offre al ministro Orazio Schillaci una occasione d’oro per fare ciò che il suo predecessore non ha fatto: seguire finalmente la scienza. Quella vera.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.