2024-03-20
        Dopo Maxxi e green la Melandri si dà al lusso
    
 
        Giovanna Melandri (Imagoeconomica)
    
Il colosso d’Oltralpe Kering (proprietario di Gucci e Balenciaga) vuole l’ex ministro nel board come consigliere indipendente. Pesano nel suo curriculum la doppia cittadinanza, le esperienze istituzionali in quota dem e le competenze sui temi ambientali.Nuova vita al «verde», ma di lusso, per Giovanna Melandri. Il cda del colosso francese Kering - proprietario di marchi come Gucci, Ysl, Balenciaga e Bottega veneta - proporrà il suo nome come consigliere indipendente del board alla prossima assemblea dei soci del 25 aprile. Oltre a lei verrà fatto il nome dell’imprenditrice cinese Rachel Duan e di Dominique D’Hinnin, presidente di Eutelsat. Queste nomine fanno seguito all’uscita dal cda di Jean-François Palus, oggi presidente e amministratore delegato di Gucci, di Tidjane Thiam, che ha preso la guida del Partito democratico della Costa d’Avorio alla fine di dicembre, e dell’attrice Emma Watson, l’Hermione di Harry Potter, il cui mandato è in scadenza. Quali sono le skills, pardon, le compétences di Melandri e perché il comitato nomine l’ha suggerita per occupare una poltrona di lusso in cda? Nel comunicato diffuso dal gruppo transalpino si ricorda che Melandri, «con doppia cittadinanza italiana e statunitense» (è nata a New York nel 1962, in una famiglia Rai. Figlia di un dirigente di viale Mazzini, cugina di Giovanni Minoli, e cresciuta nella scuola quadri di Legambiente, parificata a Botteghe oscure), parla tre lingue ed è «economista, specializzata in sostenibilità e questioni culturali». In realtà più politica che economista (è comunque laureata in economia cum laude in politica economica all’università di Roma, con una tesi sulla Reaganomics del 1981, e allieva di Federico Caffè, scomparso poco prima della sua laurea). Eletta alla Camera nel 1994, 1996, 2001, 2006, 2008 (Pds, Ds, Pd), ministro per i Beni culturali nei governi D’Alema I e II e Amato II (198-2001), dello Sport e Politiche giovanili nel Prodi II (2006-2008), ministro della Comunicazione nel governo ombra di Walter Veltroni. Dal marzo 2012 è presidente della Human foundation, «un’organizzazione che promuove l’economia d’impatto e la finanza sostenibile, nonché fondatrice e ambasciatrice globale dell’organizzazione Global steering group for Impact Investment», prosegue il comunicato di Kering. Dove si ricorda anche che Melandri ha presieduto per dieci anni il Museo nazionale delle arti contemporanee Maxxi di Roma. Nel 1992 ha fatto parte della delegazione italiana alla Conferenza di Rio de Janeiro sull’ambiente e lo sviluppo, durante la quale ha contribuito ai lavori preparatori della Convenzione sul clima». Insomma, viene aggiunto nella nota del colosso di François-Henri Pinault, «il cda di Kering beneficerà delle sue competenze in materia di sostenibilità, impatto sociale, finanza ed economia sostenibile». Perché la nuova vita di Melandri passa dal green, o meglio dalla finanza Esg, l’acronimo - Environmental (ambiente), social (sociale), governance (gestione di una società) - usato per etichettare le aziende «etiche» con la tassonomia verde europea. «Solo l’Europa ha scelto di regolare la finanza Esg. Ha espresso una leadership per la transizione social green. Ma, se non vogliamo tornare indietro, è arrivato il momento di prendere atto che l’armatura regolatoria non è sufficiente. Oltre al bastone ci vuole la carota», ha spiegato Melandri in un’intervista a Repubblica di qualche tempo fa. Mostrandosi come paladina di un nuovo modello di economia, a sostegno dell’impresa e della finanza a impatto. «Che non è tale se lascia invariate le emissioni di CO2, se non innalza i livelli di remunerazione del lavoro, o se sfrutta lavoratori irregolari». A capo della Humand foundation ma anche, dal 2016, della Social impact agenda per l’Italia (Sia), avamposto italiano del Global steering group for impact investment di cui è co-fondatrice con sir Ronald Cohen e il cui obiettivo, si legge sul sito, è promuovere la finanza a impatto come una nuova strategia di investimento, che supera l’approccio di massimizzazione dei profitti a tutti i costi e ne propone uno generativo, orientato alla risposta dei bisogni sociali e ambientali di persone e comunità». Nel dettagliatissimo curriculum, pubblicato sullo stesso sito della Sia, si legge anche che nel luglio del 2003 è stata insignita dal presidente della Repubblica francese, Jacques Chirac, del titolo di «Officier de la legion d’honneur». In realtà, a quanto risulta dall’archivio dell’agenzia Ansa, nel 2020 Melandri aveva deciso insieme ad altri di riconsegnare la Legion d’onore alla Francia dopo che l’Eliseo aveva conferito il più alto riconoscimento del Paese al presidente egizian,o Abdel Fattah Al Sisi. Un gesto compiuto per rispetto di Giulio Regeni. Una lunga carriera nel Pds, poi Ds e infine Pd, partito impegnato a combattere l’evasione fiscale e a contestare (anche in queste settimane attaccando pesantemente la riforma del governo Meloni) la strategia berlusconiana del «fisco amico», entrerà nel board di un colosso che nel 2019 aveva chiuso un contenzioso per tasse non pagate da attività svolte in Italia dal suo marchio di moda Gucci, firmando un accertamento con adesione e staccando un assegno da 1,25 miliardi di euro all’Agenzia delle entrate.
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
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