2024-09-18
Il Vaticano va verso il «nulla osta» sulle apparizioni di Medjugorje
La statua della Vergine a Medjugorje (Ansa)
Domani dovrebbe arrivare dalla Santa Sede il massimo riconoscimento possibile con le nuove norme che non vertono più sulla soprannaturalità dei fenomeni, ma sulla positività del lavoro pastorale.Nelle pieghe della storia spesso si annidano i dettagli che fanno un’epoca. Non sappiamo se la conferenza stampa annunciata per domani alle 11.30 in Vaticano rientra in questa categoria, ma di certo vi rientra quella che viene definita come «l’esperienza spirituale di Medjugorje», con riferimento ai fatti che dal 1981 hanno reso la piccola cittadina bosniaca un innegabile centro di spiritualità mondiale. Da più di quarant’anni, infatti, ben 6 veggenti dicono di avere, in vario modo, delle apparizioni della Vergine Maria con anche dei messaggi a loro consegnati. Medjugorje è una grande truffa oppure davvero appare la Madonna? Sono decenni che la domanda rimbalza e domani dovrebbe arrivare il tanto atteso pronunciamento della Santa Sede, interverranno il cardinale Víctor Manuel Fernandez, prefetto del dicastero per la Dottrina della Fede, monsignor Armando Matteo, segretario per la Sezione dottrinale del medesimo Dicastero, e Andrea Tornielli, direttore editoriale del dicastero per la Comunicazione.Il fenomeno nel 1984 fu liquidato in modo negativo dalla commissione diocesana locale, poi nel 1991 i vescovi dell’allora Jugoslavia, con la «dichiarazione di Zara», dissero che «sulla base delle ricerche sin qui compiute non è possibile affermare che si tratta di apparizioni e fenomeni soprannaturali». Ma la realtà di Medjugorje è cresciuta di anno in anno, fino a diventare un luogo di pellegrinaggio di portata colossale. Nel 2010 papa Benedetto XVI, che da prefetto per la Dottrina della fede era sempre stato molto prudente rispetto alla soprannaturalità di queste apparizioni, ritenne finalmente di indagare e nominò la «commissione Ruini», composta da 17 membri e appunto presieduta dal cardinale Camillo Ruini. Dopo un lavoro durato 4 anni, la commissione espresse il suo giudizio: «a maggioranza, ritiene gli inizi del fenomeno di Medjugorje non riducibili a sole dinamiche umane, ma aventi un’origine soprannaturale»; su ciò che è avvenuto dopo le prime sette apparizioni, quelle dal 24 giugno al 3 luglio 1981, la commissione Ruini si è mostrata, invece, scettica ritenendo di non «procedere ora a una decisione sul loro carattere soprannaturale». Nel 2017 sull’aereo di ritorno dal viaggio in Portogallo per il centenario delle apparizioni di Fatima, papa Francesco sembrò gelare il «fenomeno Medjugorje». «Sulle presunte apparizioni attuali, la relazione (della commissione Ruini, ndr) i suoi dubbi. Io», aggiunse papa Bergoglio, «personalmente sono più cattivo, preferisco la Madonna madre che non la Madonna capo di ufficio telegrafico che ogni giorno invia un messaggio». Una doccia fredda. Tuttavia, proprio Francesco di lì a poco nel 2018 nominò visitatore apostolico il monsignore polacco Henryk Hoser per indagare meglio le cose, soprattutto con una preoccupazione pastorale. Al punto che poi, con un mezzo colpo di scena, nel maggio 2019 lo stesso papa Francesco autorizzò in modo ufficiale i pellegrinaggi a Medjugorje, fino a quel momento ammessi solo in «forma privata».Domani alle 11:30 in Vaticano arriverà però un pronunciamento più «definitivo», ma per comprendere cosa si dirà occorre fare riferimento al documento che nel maggio scorso è stato pubblicato dal dicastero dell’ex Sant’Ufficio, le Nuove norme sui presunti fenomeni soprannaturali. Il testo, firmato dal cardinale Fernandez, ha un focus preciso: il giudizio non verte più sul riconoscimento della soprannaturalità dei fenomeni, ma, ed è questo il punto, su un più sobrio «Nihil obstat (nulla osta, ndr), che autorizza un lavoro pastorale positivo, o da un’altra determinazione adatta alla situazione concreta». In tutto si ammettono sei giudizi conclusivi possibili con appunto al vertice il nihil obstat, che è la formula più piena di accoglienza del fenomeno, senza tuttavia esprimersi mai sulla sua effettiva soprannaturalità. Tanto che, anche nel caso del nihil obstat, «il Vescovo diocesano presterà attenzione […] a che i fedeli non ritengano nessuna delle determinazioni come un’approvazione del carattere soprannaturale del fenomeno». Secondo quanto apprende La Verità il «fenomeno Medjugorie» dovrebbe ricevere nel documento che verrà presentato domani il massimo dell’accoglienza prevista - il nihil obstat - sebbene appunto non vi sarà alcun pronunciamento sulla soprannaturalità delle apparizioni. Né sui veggenti. Ma il prospettarsi dell’utilizzo della formula di questa formula supere le attese, visto che in molti pensavano a un giudizio più prudente, prae oculis habeatur, che pur riconoscendo segni positivi avverte di «alcuni elementi di confusione o possibili rischi». Anche perché è noto che l’ambiente dell’ex Sant’Uffizio è sempre stato, anche prima dell’avvento del cardinale Fernandez, piuttosto scettico su Medjugorje.Se domani verrà, invece, confermata la formula più piena, allora dovremo dare credito anche a quelle voci che ci assicurano che sarebbe stato proprio papa Francesco a volerla imporre. Una ulteriore sorpresa di questo pontificato, visto che proprio papa Bergoglio aveva gettato quella doccia fredda sui devoti di Medjugorje nel 2017. Ma nelle pieghe della storia, dicevamo in apertura, spesso si trovano i dettagli che fanno la differenza. Il 1° novembre 2018, durante un incontro pubblico a Medjugorje, la fondatrice di «Nuovi Orizzonti» Chiara Amirante rivelò di aver ricevuto l’autorizzazione dal Papa per parlare del contenuto di un loro incontro svolto poco tempo prima. «Lui mi ha detto: «Chiara, guarda che sono io che ho salvato Medjugorje, perché la Commissione della Congregazione della Dottrina della Fede, sulla base di tante notizie anche false, aveva già detto: “Medjugorje è tutto falso”. Quindi sono io che ho salvato Medjugorje, sono io che ho a cuore Medjugorje, […] E puoi dire […] che mi ero reso conto che quella affermazione, che io ho detto a mio titolo personale, fosse arrivata in maniera così forte. Quindi puoi dire che ho a cuore Medjugorje, molto a cuore». Così a cuore che anche nel caso del documento che verrà presentato domani è probabile che ad aver salvato Medjugorje sia stato proprio papa Francesco.
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