2024-07-28
Mattarella interviene sul caso Campione
Il Quirinale trasmette al Viminale l’appello dei consiglieri del Comune oltre confine che chiedono il taglio agli stipendi d’oro. L’opposizione insorge dopo che la Corte dei conti ha bocciato il piano di risanamento: «A rischio un mutuo milionario».Il Quirinale ha preso sul serio l’appello lanciato al presidente Sergio Mattarella dagli esponenti dell’opposizione di Campione d’Italia, piccola exclave italiana (1.700 abitanti) sulle rive del lago di Lugano, che, come svelato dalla Verità avevano interpellato il Colle sulla vicenda degli stipendi d’oro di cui godono i dipendenti comunali. Nelle scorse ore, infatti, il segretariato generale della Presidenza della Repubblica ha comunicato a Simone Verda e a Gianluca Marchesini, esponenti della lista civica Campione 2.0, di aver «sottoposto» quanto da loro «rappresentato all’attenzione del ministero dell’Interno». Sarà, quindi, probabilmente il Viminale a cercare di fare ordine nella vicenda del dissesto del Comune italiano in terra svizzera, vicenda che somiglia sempre di più a una scommessa fatta ai tavoli da gioco del celebre casinò della cittadina, chiuso sei anni fa e riaperto nel 2021. Riavvolgiamo il nastro: nel 2018, dopo il fallimento della casa da gioco (che negli anni ’70-’80 era finita in mano alla mafia), Campione, in passato teatro di una sorta di «Dolce vita» popolata da personaggi del jet set internazionale, barbe finte e boss della criminalità, aveva a sua volta dichiarato bancarotta. La mancanza delle cospicue entrate provenienti dal casinò era stata un colpo fortissimo per l’affascinante borgo, che oltretutto, come abbiamo raccontato, doveva continuare a pagare ai dipendenti comunali veri e propri stipendi d’oro, conseguenza di una norma risalente agli anni ’80. Nell’occasione gli amministratori, vista la «particolare situazione geografica ed il contesto economico svizzero in cui è inserito il Comune di Campione d’Italia ove la valuta corrente è il franco svizzero», avevano assegnato un trattamento economico accessorio dei dipendenti del Comune, con decorrenza 1 gennaio 1986, che oggi varia, all’incirca, tra gli 8.000 e i 13.000 euro netti mensili.A Campione d’Italia arrivano quindi un Organismo straordinario di liquidazione (Osl), ancora attivo, e un commissario straordinario, che guida il Comune fino al 2020, quando alle elezioni viene eletto sindaco Roberto Canesi, oggi settantacinquenne, che di mestiere svolge la professione di commercialista e di revisore contabile. Nell’exclave dicono che il suo studio è prestigioso, ma sul sito del Comune non si trova il suo curriculum, quindi per i cittadini non è possibile verificare gli incarichi che Canesi ha ricoperto e, eventualmente, ricopre. Nel 2021 il consiglio comunale approva il «piano di riequilibrio finanziario pluriennale», necessario a traghettare l’ente in una fase di predissesto, propedeutica al ritorno alla normalità.Ma c’è un problema: il 10 marzo del 2022 la sezione di controllo per la Lombardia della Corte dei conti boccia il piano varato da Canesi con parole pesanti: «Il piano di riequilibrio, per come adottato dal Comune di Campione d’Italia, non risulta pertanto idoneo al risanamento finanziario dell’Ente, in entrambe le versioni prospettate dall’Ente. Conclusivamente per tutto quanto in precedenza esposto, si ritiene che il piano di riequilibrio finanziario pluriennale oggetto di esame non possa essere approvato». Il Comune di Campione fa ricorso, ma il 20 dicembre 2022 le sezioni unite della Corte dei conti confermano la bocciatura e mettono nero su bianco: «Il dissesto già dichiarato prosegue nel rispetto della data di segregazione patrimoniale individuata dall’articolo 254 comma 3 lettera a del Tuel, non trovando applicazione l’articolo 243-quater comma 7 del Tuel». Il Comune però tira dritto, tanto che secondo l’opposizione non discute nemmeno in Consiglio la bocciatura e, a oggi, non ha mai approvato un nuovo piano di riequilibrio finanziario, continuando invece a portare avanti la strategia bocciata dalla Corte dei conti. Tanto che il sindaco, circa una mese fa, aveva dichiarato pubblicamente: «Per legge noi dobbiamo trovare 3 milioni e 162.000 euro. Una cifra a cui possiamo arrivare vendendo alcuni appartamenti pubblici e villa Mimosa. C’è una nuova trattativa in corso. Più complicato vendere il terreno del porto. Se non ci riuscissimo possiamo bussare alla porta di Cassa depositi e prestiti per ottenere un finanziamento da spalmare sui prossimi bilanci». Il mandato del sindaco scadrà l’anno prossimo e Canesi ha già annunciato che non intende ricandidarsi. Ma, intanto, in pochi sembrano essersi accorti della situazione che si è creata dopo la bocciatura del piano da parte della magistratura contabile. La patata bollente, quindi, tra un anno passerebbe in mano a una nuova giunta e a un nuovo consiglio comunale. A svelare quello che al tavolo da gioco verrebbe considerato un bluff è, però, un eccesso di fiducia del primo cittadino. Il quale si è rivolto ancora alla Corte dei conti per chiedere un parere rispetto alla deroga al «principio di esclusività» del lavoro di un dipendente pubblico. Lo scopo? Autorizzare una dipendente del Comune di Campione, L. C., vice segretario comunale e responsabile dei servizi finanziari dell’ente, a lavorare anche per l’Autorità di bacino lacuale Ceresio, Piano e Ghirla, della quale però il Comune di Campione non fa parte. Una richiesta che ha lasciato perplessa l’opposizione che, secondo quanto risulta alla Verità, starebbe predisponendo un’interrogazione da depositare in Consiglio comunale. Sta di fatto che il 5 luglio la Corte dei conti ha dichiarato inammissibile la richiesta e soprattutto, ha certificato che Campione d’Italia è «in dissesto dal 2022 a seguito della delibera di questa Sezione […] di non approvazione del piano di riequilibrio pluriennale, confermata dalle Sezioni riunite».Il documento ha iniziato a circolare e l’opposizione è insorta. Anche perché, secondo quanto spiegato alla Verità dal consigliere Verda, della lista Campione 2.0, le sentenze della Corte dei conti nascondono un rischio altissimo: «La cosa gravissima è che nel 2021, per far quadrare la procedura di riequilibrio, hanno rinegoziato un mutuo contratto dal Comune, con la condicio sine qua non che fosse approvata la procedura di riequilibrio del bilancio. Adesso è certo, perché lo scrive la Corte dei conti, che il piano è stato bocciato. Quindi la rinegoziazione del mutuo, da circa 40 milioni, relativo all’immobile dove oggi ha sede il casinò, è nulla». Uno scenario che, se confermato, avrebbe conseguenze nefaste. E il sindaco? Per adesso tace, limitandosi a respingere una richiesta di convocazione di una seduta del Consiglio comunale presentata da Campione 2.0 per discutere dei contenuti di una riunione avvenuta il 3 luglio scorso, alla quale avevano partecipato il sindaco, gli esponenti dell’opposizione e il rappresentante dell’Osl Luca Corvi. In quell’incontro, secondo gli esponenti di Campione 2.0, sarebbe emerso il rischio di una nuova procedura di dissesto. Per il primo cittadino, però, «da un primo esame sommario dell’argomento, non appare rientrante nella competenza del Consiglio comunale».Il vero rischio a questo punto è che, alla fine, sulla roulette di Campione d’Italia esca lo zero e vinca il banco. «Les jeux sont faits, rien ne va plus».
Francesca Albanese (Ansa)
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)