Manovra, Mattarella fa retromarcia. Ma prepariamoci a una via crucis

Manovra, Mattarella fa retromarcia. Ma prepariamoci a una via crucis
ANSA
Qualcuno sul Colle deve aver suonato la ritirata. Eh, già: dopo aver lasciato correre per giorni la voce che il presidente della Repubblica intendesse rifiutarsi di firmare la manovra, rispedendola al mittente, cioè in Parlamento, al Quirinale ci deve essere stato chi ha provato a immaginare le conseguenze del gesto. Un capo dello Stato che neghi la sigla sul bilancio del Paese non è cosa che accada ogni giorno. In passato è capitato che l'uomo del Colle abbia detto no, ma non su documenti così importanti come la finanziaria. Giorgio Napolitano scosse il capo sul decreto che doveva salvare la vita a Eliana Englaro. Carlo Azeglio Ciampi storse il naso di fronte al provvedimento riguardante le tv del Cavaliere. Oscar Luigi Scalfaro si sottrasse dinnanzi (...)
«Vacanze romane» tra sacro e profano: monumenti iconici e quartieri autentici
Il Tempio di Esculapio, all’interno del parco di Villa Borghese (IStock)
La capitale in versione insolita: in giro dal ghetto ebraico a Villa Borghese, tra tramonti, osterie e nuovi indirizzi.
Love, peace & Hitler. L’ignota passione delle grandi rockstar per il Terzo Reich
John Lennon e la cover del libro di Daniel Rachel (Getty Images)
Un saggio riscrive la storia della musica: Lennon si ritraeva come il Führer e Clapton amava il superconservatore Powell.

L’ultimo è stato Fedez: dichiarando di preferire Mario Adinolfi ad Alessandro Zan e scaricando il mondo progressista che ne aveva fatto un opinion leader laburista, il rapper milanese ha dimostrato per l’ennesima volta quanto sia avventata la fiducia politica riposta in un artista. Una considerazione che vale anche retrospettivamente. Certo, la narrazione sul rock come palestra delle lotte per i diritti è consolidata. Non di meno, nasconde zone d’ombra interessanti.

Carofiglio, il samurai della giustezza in camicia bianca
Gianrico Carofiglio (Ansa)
Magistrato, politico in quota Pd per un breve periodo e romanziere. Si fa predicatore del «potere della gentilezza» a colpi di karate. Dai banchi del liceo insieme con Michele Emiliano, l’ex pm barese si è intrufolato nella cricca degli intellò scopiazzando Sciascia.
I veicoli elettrici non fanno calare la CO2
(IStock)
Pure la Francia fustiga l’ostinazione green di Bruxelles: il ministro Barbut, al Consiglio europeo sull’ambiente, ha detto che il taglio delle emissioni in Ue «non porta nulla». In Uk sono alle prese con le ambulanze «alla spina»: costate un salasso, sono inefficienti.

Con la Cop 30 in partenza domani in Brasile, pare che alcuni Paesi europei si stiano svegliando dall’illusione green, realizzando che l’ambizioso taglio delle emissioni in Europa non avrà alcun impatto rilevante sullo stato di salute del pianeta visto che il resto del mondo continua a inquinare. Ciò emerge dalle oltre 24 ore di trattative a Bruxelles per accordarsi sui target dell’Ue per il clima, con alcune dichiarazioni che parlano chiaro.

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