2019-10-26
L’ultimo assalto alla Regione rossa «Liberiamoci di tasse e fighetti»
Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi battono l'Umbria palmo a palmo «Anche qui la sinistra sta con le élite, diamo loro una lezione».Compatto, anzi granitico, il centrodestra sente profumo di vittoria e chiude la campagna elettorale in Umbria con i tre leader, Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, impegnati in un vero e proprio tour de force. Più i leader giallorossi ripetono la filastrocca «il voto in Umbria non avrà conseguenze sul governo», più dimostrano la loro debolezza e il terrore che le conseguenze sul governo ci saranno eccome. Salvini, che ormai con la capigliatura del premier Giuseppi Conte ha un conto aperto, attacca a tutto ciuffo: «Se la Lega oggi ha un terzo del voto degli italiani», dice il leader del centrodestra a SkyTg24, «mentre Conte non lo ha mai votato nessuno, o gli italiani sono tutti rimbambiti oppure il signor Conte si è un pochino montato la testa e il ciuffo. E lunedì tornerà coi piedi per terra. Se Salvini è un cretino e gli italiani votano un cretino, o sono cretini gli italiani o il cretino è qualcun altro. Non ci si scappa. Domenica», aggiunge Salvini, «sarà una data come Natale, Capodanno, Pasqua, una data che resterà, la festa della liberazione dopo 50 anni». Il leader leghista è infaticabile: gira i comuni umbri, non si sottrae ai bagni di folla: «Si voterà per l'Umbria ma anche contro il governo dei traditori. Qualcuno vuole fare una foto? Vi mando Di Maio e la fate con lui», scherza l'ex ministro dell'Interno, ricevendo in risposta un «noooo» dalla folla plaudente. «Ci pensano Conte e Di Maio ai terremotati? Sono dei fenomeni», argomenta Salvini, «sono venuti a parlare di terremoto a Narni, dove non c'è stato... però Conte ha detto: non sono qui per la campagna elettorale. No, non sapeva se andare a Bolzano o Lampedusa ed è venuto in Umbria. Veramente vi prendono per fessi, pensano che qui c'è gente a cui regali due caramelle e un ciondolino e ti votano come cinquant'anni fa». «La vittoria di domenica», aggiunge il segretario della Lega, «la dedicheremo anche all'ex avvocato del popolo. Altro che voto non determinante, il popolo dell'Umbria darà una sonora lezione a questo governo del tradimento». «Ieri ero a Perugia», attacca ancora Matteo Salvini, «ho visitato un quartiere difficile. Nel frattempo Conte era da Cucinelli a giocare a calcetto: il popolo e le élite, le piazze e il palazzo, l'Umbria e i fighetti. Domenica questa terra gli darà una lezione di democrazia che se la ricordano per i prossimi cinquant'anni».Rigenerato dall'accoglienza che gli ha riservato il popolo di piazza San Giovanni, anche Silvio Berlusconi sta presidiando ormai da giorni l'Umbria. L'obiettivo del leader di Forza Italia è dimostrare che il suo partito può conseguire un buon risultato, anche per spegnere le voci critiche interne sull'alleanza con Salvini e la Meloni: «Il voto in Umbria», afferma Berlusconi, «oltre che ad essere importante per gli umbri avrà anche un significato simbolico per il governo nazionale. Le sinistre al governo temono un nostro risultato positivo, per questo dicono che non avrà ripercussione. Dopo mezzo secolo», aggiunge Berlusconi, «per i cittadini cadrà il fortino rosso, in giunta entreranno persone nuove e tra le prime cose da fare ci sarà da ristrutturare la sanità, così da permettere anche il rientro di alcuni medici che se ne erano andati». Tonico e determinato, Berlusconi non si sottrae alle richieste di selfie e strette di mano: «Sabato alla manifestazione in piazza San Giovanni a Roma», spiega il leader di Forza Italia, «ho avuto la grande soddisfazione di vedere finalmente dichiarata pubblicamente da parte di Salvini e Meloni la assoluta necessità che la coalizione delle forze politiche contro la sinistra sia una sola: hanno cambiato anche il nome e Salvini che non parlava di centrodestra da mesi ha parlato di Casa degli italiani, mi va benissimo. Il leader viene espresso dal partito che ha più voti e in questo momento è giusto che lo esprima la Lega che ha molti voti. La cosa importante», aggiunge Berlusconi, «è che per far vincere e governare l'Italia anticomunista, la coalizione deve essere con dentro tutti, e Forza Italia è l'unico movimento in Italia erede della tradizione democratica, liberale, cristiana, garantista della civiltà occidentale e dei suoi principi». Berlusconi annuncia anche un «No tax day» targato Forza Italia, oggi in varie piazze italiane, con gazebo per raccogliere firme per una proposta di legge costituzionale che fissi un tetto del 30% alle tasse.L'ultimo giorno di campagna elettorale di Giorgia Meloni in Umbria, poi, è senza sosta: la leader di Fratelli d'Italia prende di mira i leader delle sinistre: «Sono molto contenta», dice la Meloni, «che questa mattina in Umbria sia arrivato mezzo governo italiano per mettere la faccia sulla sconfitta che subiranno domenica. Perché lunedì sarà ancora più chiaro che i cittadini italiani non vogliono essere governati da queste persone e vogliono potersi scegliere liberamente un governo, come accade in tutto il mondo. I decreti del terremoto fatti all'ultimo minuto», prosegue la Meloni, «piuttosto che i soldi dati ai dipendenti regionali non serviranno: questa regione vuole libertà e una amministrazione che si occupi dei suoi problemi. E questo la sinistra non lo può più fare. In Umbria siamo stati diversi giorni, come accade anche fuori dalla campagna elettorale, e mai come ora troviamo entusiasmo intorno alle nostre idee e al nostro progetto. Questo ci lascia ben sperare sul risultato di domenica: vogliamo portare un futuro diverso all'Umbria», sottolinea la leader di Fdi, «e mandare a casa questi signori asserragliati nel palazzo a Roma».
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Piergiorgio Odifreddi (Getty Images)