2021-01-16
L’Ue pianifica il passaporto per i vaccinati
La presidente della Commissione europea von der Leyen la ritiene una «buona idea». Anche il commissario Arcuri d’accordo Ma si apre la partita giuridica delle violazioni dei diritti e delle libertà sospese. Intanto gli hacker colpiscono i dati dell’Ema Per la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è una «buona idea avere un documento mutualmente riconosciuto in tutta la Ue che attesti le vaccinazioni anti Covid facilitando la vita degli europei», come proposto dal premier greco Kyriakos Mitsotakis. «È la strada giusta su cui andare avanti» ha detto ieri. Precisando che un altro tema riguarda i «diritti che questo potrebbe dare», come ad esempio la libertà di viaggiare perché questo «è un dibattito politico e giuridico che a livello europeo deve ancora avvenire». Ma «riusciremo a trovare il giusto ed equo bilanciamento tra chi ce l’ha e chi no, associandolo ad esempio al test Covid», ha sottolineato von der Leyen. Aprendo quindi all’ipotesi di un certificato che potrebbe anche dare priorità o accesso a certi beni o servizi, prevedendo dunque delle agevolazioni. Creando quindi delle forti disparità tra i cittadini sia all’interno dei singoli stati sia a livello europeo. A mostrarsi favorevole, in Italia, è stato anche il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri: «Quella di un patentino vaccinale per rilanciare il ritorno alle attività al più presto non credo sia una cattiva idea. Aspetto che ci sia una decisione definitiva», ha detto giovedì in conferenza stampa. Dimenticandosi che gestire questo tipo di certificazione non è una banalità, anzi. Se un cittadino è in lista per ricevere la somministrazione ma per tre mesi non arriva il suo turno nel rispetto delle scansioni previste e approvate dal Parlamento e quindi non ha ancora il patentino ma si vorrebbe comunque vaccinare, cosa succede? Resta bloccato mentre i patentati che hanno avuto la fortuna di ricevere prima la puntura possono salire su un aereo, andare all’estero, eccetera? Il rischio potrebbe anche essere quello di spingere le persone a scavalcare la fila, una sorta di istigazione «a delinquere». Meglio sarebbe, allora, una specie di «foglio rosa» quanto è il turno della categoria in cui si viene inseriti prima della somministrazione di massa.Non solo. Il patentino potrebbe trasformarsi in una specie di Sesamo cinese con un sistema di crediti sociali. Di cosa si tratta? La Repubblica popolare ha imposto alla popolazione il Social credit system (Scs). Ovvero un sistema di «rating» personale, basato sul controllo informatico di tutte le attività compiute attraverso lo smartphone. Alla base c’è un immenso sistema informatico che archivia ed elabora i dati individuali degli abitanti raccolti anche attraverso app come Alipay, per l’ecommerce, e Wechat, per i messaggi. Operativamente, il Social credit system si basa su un meccanismo di premi e di punizioni, la cui somministrazione risponde a una scala di punteggi. Il cittadino guadagna punti se compie azioni considerate «positive», come pagare regolarmente le tasse o rispettare il codice stradale, e ne perde se invece adotta comportamenti «negativi» per la società, o considerati tali dal governo. Per esempio se fuma nelle aree per non fumatori, se passa con il semaforo rosso o se paga in ritardo un debito con le banche. Solo chi ha punteggi alti accede al sistema premiale dello Scs, che i cinesi chiamano confidenzialmente «Zhìma», ovvero «sesamo» (anche perché i punti si accumulano come semi): si ottengono sconti su generi alimentari e benzina, bollette meno care, migliori tassi d’interesse bancari, ma si ha anche l’accesso scontato agli alberghi e ai ristoranti più lussuosi, o la possibilità d’iscrivere i figli alle migliori università. Chi invece ha punteggi bassi non accede a questi vantaggi e può anche perdere diritti importanti come quello di viaggiare in treno o in aereo, o di recarsi all’estero. Attenzione: Sesamo è iniziato prima su base volontaria ma dal 2019 è stato reso obbligatorio. In Europa potremmo chiaramente non arrivare all’estremo cinese ma la questione del patentino impone una accurata riflessione.«Per il momento» il Comitato di emergenza dell’Oms raccomanda comunque di «non introdurre requisiti di prova della vaccinazione o immunità per i viaggi internazionali» proprio perché «vi sono ancora incognite critiche sull’efficacia della vaccinazione nel ridurre la trasmissione» e per «la disponibilità limitata di vaccini», si legge in un documento pubblicato sul sito dell’Oms. In ogni caso, sottolinea il comitato, «la prova della vaccinazione non dovrebbe esentare i viaggiatori internazionali dal rispettare altre misure di riduzione del rischio».Nel frattempo, ieri un portavoce della Commissione europea ha detto che i documenti sul vaccino Pfizer-BioNtech rubati in un cyber-attacco all’Ema «sono stati manipolati prima della loro pubblicazione online, in modo tale da minare la fiducia nei vaccini. Tali documenti sono perciò da considerare col massimo della cautela». Nell’attacco informatico sono state rubate «e-mail riservate risalenti a novembre, relative ai processi di valutazione per i vaccini. Parte della corrispondenza è stata manipolata dagli autori prima della pubblicazione in modo che potrebbe minare la fiducia nei vaccini».