2020-07-09
L’invito di Giuseppi a Palazzo Chigi spacca e poi ricuce il centrodestra
L'opposizione era stata convocata per oggi: in un primo momento accettano solo Forza Italia e Giorgia Meloni (a patto di ottenere la diretta streaming). La lite poi si ricompone. Incontro unitario la prossima settimana. Fratelli d'Italia e le sue idee, se questa sarà la scelta condivisa dalla coalizione di centrodestra. Non mi è chiaro di cosa voglia parlare ora Conte, perchè noi avremmo voluto parlare di come sostenere le imprese, difendere i posti di lavoro e aiutare i più fragili grazie alle ingenti risorse a disposizione e che ora non ci sono più. Vuole parlare invece del decreto Semplificazioni, del quale non esiste ancora un testo? O forse non vuole, in realtà, parlare di nulla, e incontra le opposizioni come proforma, per rispondere agli appelli del capo dello Stato? Io penso sia quest'ultima, la verità. Ma se il governo intende davvero cercare una proposta condivisa con noi su temi concreti, a partire dal piano che va presentato in Europa, allora chiedo di discutere sulla base di un documento con proposte puntuali e non su vaghe esternazioni di stampa. Attendo che arrivi questo documento, augurandomi che esista. Chiedo anche al governo che l'incontro di domani (oggi, ndr) sia trasmesso in diretta streaming in modo che gli italiani possano giudicare chi sta facendo propaganda e chi sta pensando al bene dell'Italia. Noi», ha concluso la Meloni, «non abbiamo nulla da nascondere». Un post duro, quello della Meloni, che però accetta l'invito di Conte. Passano pochi minuti e Matteo Salvini chiude, anzi sbatte, la porta in faccia al premier: «Io non vado da nessuno», dice il leader della Lega, «sino a quando questo chiacchierone di Conte non assicura la cassa integrazione a chi non ha ancora ricevuto un euro. Domani (oggi, ndr) ho appuntamenti più importanti con lavoratori e operai. Non ho ricevuto alcun invito, niente di niente», risponde Salvini a chi gli chiede se abbia ricevuto l'invito. Da Palazzo Chigi replicano che l'invito è stato recapitato a tutti e tre i partiti di centrodestra, e che una telefonata è stata fatta anche alla segreteria della Lega.Emergono così le diverse sensibilità all'interno della coalizione dei moderati, con Salvini sulle barricate, Forza Italia dialogante e la Meloni che tenta di trovare un equilibrio. Conte non si lascia sfuggire l'occasione per punzecchiare le opposizioni: «C'è un po' di difficoltà», scherza il presidente del Consiglio in conferenza stampa a Madrid, «a concordare con l'opposizione un luogo e un tempo per confrontarsi: mi ricorda un pò Nanni Moretti di Ecce Bombo: mi si nota di più se lo facciamo a Chigi o a Villa Pamphili? Mi si nota di più se lo facciamo istituzionale o poco istituzionale? Mi si nota di più se lo facciamo in streaming o solo con rappresentazioni fotografiche? Io ci sono», aggiunge Conte, «gli inviti sono partiti: spero che ci sia questo confronto. Se io fossi un elettore di Lega e Fratelli d'Italia, non dico Forza Italia perché mi pare che abbia maggiore disponibilità, io pretenderei che il mio capo politico vada a un incontro con il presidente del Consiglio, perché è il presidente del Consiglio di tutti gli italiani. Credo che loro abbiano la responsabilità e il dovere», conclude Giuseppi, «di incontrare il presidente del Consiglio».Al termine di una giornata convulsa, fonti dell'opposizione diffondono una nota: «Il centrodestra», fanno sapere Lega, Fdi e Fi, «è pronto a incontrare il presidente del Consiglio Giuseppe Conte la settimana prossima. L'ipotesi di organizzare il confronto già domani (oggi, ndr) non è percorribile per il poco preavviso, per impegni già assunti precedentemente e per la scarsa chiarezza con cui Palazzo Chigi ha deciso di informare i leader, ovvero in tempi diversi. I prossimi giorni», aggiungono le fonti, «saranno utili al premier anche per inviare il documento di sintesi dopo gli Stati generali, documento che sarà la base per il confronto con l'opposizione. Il centrodestra conferma la ferma volontà di illustrare al governo una serie di misure urgenti: la situazione è sempre più preoccupante anche per l'evidente disfacimento della maggioranza su temi decisivi e urgenti come quelli delle concessioni autostradali».