Simona Ercolani: «Porto in Rai le produzioni nazionali»
Ansa
L'imprenditrice: «L'emittente di Stato privilegi il sovranismo televisivo: persino la globalizzata Netflix ci chiede programmi sulle realtà locali. Fazio? Se c'è Giuli, giusto ci sia pure lui. La Maglie? Dovevano darle la striscia».
Il furbetto del quartiere (televisivo), un tempo sempre pronto a fingersi ostracizzato, ora che non è più in Rai ha l’aria di chi è in esilio (auto imposto). Odia essere definito «buonista», ma c’è un rimedio: basterebbe, una volta tanto, fare vere domande agli intervistati.
In un istituto a Spilimbergo (Pordenone) i docenti invocano la «clausola di minoranza», prevista da una legge del 2015: non possono essere forzati ad agire contro la loro morale. Per loro «Mario» non diverrà «Giorgia».