2022-12-27
Letta racconta balle sull’approvazione della legge di Bilancio. Ora tocca al Senato
Si chiuderà prima della fine dell’anno, evitando l’esercizio provvisorio e in anticipo rispetto al «governo dei migliori».La mattina della Vigilia di Natale, dopo maratone notturne, rinvii, tensioni e qualche pasticcio alla Camera è stata approvato con la fiducia e 197 sì il testo della manovra. Adesso è il turno del Senato. La conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari è convocata per oggi alle 13, mentre l’Aula si riunirà alle 14 per l’invio del testo alla commissione Bilancio. Anche a Palazzo Madama il governo porrà la questione di fiducia per velocizzare l’iter ed evitare che i senatori possano mettere mano alle misure. Il testo dovrà infatti rimanere identico a quello approvato alla Camera per essere licenziato e diventare legge. Dopo la seduta del 27, il calendario prevede che l’assemblea di Palazzo Madama si riunisca il 28 dalle 9,30 e il 29 sempre dalle 9,30. L’ultima convocazione è prevista «se necessaria», si legge, il che fa intendere l’intenzione di provare a chiudere la pratica già nella giornata di domani. I tempi e i margini sono stretti, certo, ma sufficienti a far terminare i lavori entro la fine dell’anno ed evitare l’esercizio provvisorio. Opzione che non si verifica dal 1988 e che la maggioranza esclude mentre l’opposizione critica proprio i tempi della procedura. «Tutta la notte in Aula a tentare di farcambiare idea alla maggioranza sui tagli alla sanità, sulla fine di Opzione donna e sulle misure inique della legge di Bilancio», ha scritto il segretario del Pd, Enrico Letta. «E il primo voto di una delle Camere arriva la Vigilia di Natale. A rischio esercizio provvisorio. Mai successo». Su quel mai successo l’ex presidente del Consiglio Letta dimostra di avere la memoria breve come ricorda anche il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti: «Letta, dimostra di essere un “fatino smemorino”. Non è affatto vero, infatti, che mai prima d’ora si era arrivati col voto della manovra alla Vigilia di Natale. I tempi della legge di bilancio sono gli stessi dello scorso anno, con la differenza che il governo Meloni si è insediato solo pochi mesi fa e non gode dell’ampio sostegno di cui godeva inizialmente il cosiddetto governo dei migliori».Ripercorrendo gli ultimi anni, infatti, si può dimostrare che quello che dice il segretario del Partito democratico è assolutamente falso. Proprio l’anno in cui lui era premier, il 2013, la legge finanziaria per il 2014, che allora chiamavano legge di stabilità, fu approvata il 27 dicembre. Quindi come in questo caso in tempo appena utile ad evitare il tanto temuto esercizio provvisorio. Gli anni a seguire la situazione non è migliorata. Con Matteo Renzi premier, allora espressione sempre del Partito democratico, la finanziaria del 2016 fu approvata il 28 dicembre 2015, lo stesso giorno in cui potrebbe essere approvata anche quest’anno. L’anno a seguire la finanziaria sempre con Renzi, si approva l’11 dicembre ma solo perché il giorno seguente sarebbe cambiato il capo del governo. Il 12 dicembre 2016 infatti si insediò Paolo Gentiloni e l’anno a seguire la legge finanziaria espressione del suo governo, vide la sua approvazione sempre il 27 dicembre. Quella volta era il 2017. Il primo governo di Giuseppe Conte fa ancora meglio: la finanziaria del 2019 viene chiusa il 30 dicembre del 2018. Di nuovo succedeva per la legge di Bilancio 2021: otteneva l’approvazione ufficiale e definitiva il 30 dicembre 2020. Lo stesso giorno in cui è stata approvata la legge di bilancio anche del premier più acclamato degli ultimi anni, Mario Draghi. La legge finanziaria da lui promossa l’anno scorso è stata approvata sempre il 30 dicembre. Insomma, sono tre anni, negli ultimi quattro, che si dà il via libera il penultimo giorno utile. E in ogni caso anni e anni che l’approvazione arriva dopo il Natale, salvo qualche eccezione. Quest’anno, invece, la manovra probabilmente si chiuderà tra il 28 e il 29. Alla Camera tempi stretti per convertire in legge entro venerdì il decreto anti-rave, approda oggi a Montecitorio dalle ore 10 con votazioni non prima delle 14. Sforare oltre il 30 dicembre significherebbe farlo decadere.Nel frattempo, continuano i botta e risposta tra opposizione e maggioranza. Ad avviso del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nella manovra finanziaria «dal punto di vista dei sindaci non abbiamo nulla». «Siamo in una situazione di grande difficoltà», ha detto Sala che stamani ha partecipato alla messa nel carcere milanese di San Vittore, «pur capendo le difficoltà che il governo ha, mai come quest’anno sono mancati i fondi per i Comuni». Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha replicato: «Penso che soprattutto qualche sindaco di qualche grande città potrebbe lavorare per cercare dei risparmi nelle pieghe del suo bilancio visto che abbiamo deciso di aiutare le famiglie più in difficoltà, chi ha una pensione minima, chi ha uno stipendio più basso». Poi ha aggiunto: « È una manovra difficile: c’è la guerra, c’è ancora il Covid, c’è la crisi energetica. Mettere 20 miliardi nelle tasche di famiglie che hanno più bisogno di altri è importante. Poi è vero che non c’è tutto per tutti. Però lo stop alla legge Fornero c’è, l’innalzamento della flat tax c’è, l’intervento sugli stipendi bassi e le pensioni basse c’è. È un buon inizio».
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