2022-08-11
Le Borse mondiali restano in ribasso. Salite e discese dall’inizio dell’anno
Giù gli indici americani, il Ftsemib (-27,6%), il tedesco Dax (-24%) e il francese Cac40 (-22%). E la spirale negativa sembra destinata a continuare. A Piazza Affari bene Algowatt, Saras e Alerion clean power.Il 2022 ha registrato sino a luglio una fase di ribasso generalizzata sui principali mercati azionari europei e statunitensi, penalizzando e coinvolgendo soprattutto il Nasdaq100 (-34%) i cui titoli Fang - cioè di società quali Facebook/Meta, Amazon, Apple, Netflix e Google che insieme costituiscono circa un quarto della capitalizzazione totale delle quotate americane - hanno ridimensionato le performance dei portafogli degli investitori. Basti pensare che, per esempio, Amazon è scesa dai 188 dollari di novembre ai 101 dollari di giugno, perdendo oltre il 46%, e Meta (ex Facebook) è calata del 55% da inizio anno (-60% dai massimi di settembre 2021). Tra gli indici, l’S&P500 ha perso il 24,5%, mentre il Dow Jones (30 blue chips) ha contenuto le perdite limitandole al 19,7%. In Europa il nostro indice Ftsemib da inizio anno ha perso il 27,6%, il teutonico Dax il 24% e il francese Cac40 il 22%. Tra gli operatori di mercato, molti indicano come raggiunto il punto di minimo, ma è sempre meglio essere cauti: indici quali il Sox (quello dei semiconduttori) e l’Eurostoxx banche indicano come la fase di ribasso sia incompleta. Per ottimizzare la allocazione di portafoglio in Europa, complice anche il netto ridimensionamento del potere d’acquisto dell’euro, è quindi d’obbligo lo stock picking sfruttando i prossimi ripiegamenti, con attenzione a rimbalzi e volatilità. Tra i titoli italiani migliori la palma d’oro spetta ad Algowatt, società attiva nel settore delle energie rinnovabili quotata al segmento Euronext che ha messo a segno un ottimo +133%. Dopo l’exploit di maggio con massimi a 1,27 euro il titolo è sceso e attualmente si trova a 0,79 euro (-36% dai massimi). Indirizzata al test di area 0,68/0,58 euro, evidenzia risalite sino a 1,1 euro. Anche Saras, attiva nel settore della raffinazione, ha realizzato un’ottima performance: +103% da inizio anno. Attualmente vale 1,075 euro, in ripiegamento del -28% da area 1,5 euro raggiunta a fine giugno, ed è indirizzata al test di area 1/0,9 euro (rimbalzi a 1,25/1,35 euro). Anche la meno nota Alerion clean power (che opera nel settore della produzione e vendita di energia elettrica da fonti rinnovabili) è un titolo che si è comportato bene: in in Borsa la quotazione è a +67% da inizio anno. Ha sfiorato i 40 euro e, vista la cavalcata senza soste dai 23,7 euro, molto probabilmente assisteremo a delle prese di profitto a breve, che tenderanno a riportare i prezzi verso i 32/29 euro (trend sostenuto dal supporto a 25 euro). A fine luglio la società aveva comunicato gli ottimi risultati finanziari del primo semestre 2022: ricavi per 151 milioni di euro (più del doppio rispetto ai 71,1 milioni del primo semestre 2021; a tale performance ha indubbiamente contribuito l’aumento dei prezzi di vendita dell’energia elettrica), con indebitamento finanziario netto in ridimensionamento a 440,6 milioni di euro (dai 482,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e con 57,7 milioni di euro di investimenti già effettuati nel primo semestre 2022. Nel 2022 ha pagato un dividendo di 0,44 euro, nel 2021 il dividendo fu di 0,28.Tra i titoli migliori si posiziona anche Tenaris (+40%) con massimi toccati a maggio a 16,36 euro, livello da cui ha poi ripiegato velocemente perdendo il 33% scendendo a 10,94 euro per poi riacciuffare quota 13 euro. Attualmente si trova sui 12,83 euro ed è inserito in una fase laterale che potrà estendersi sino a fine anno, ad andamento irregolare con ritorni ribassisti a 11,2/10,2 euro e risalite a 14/14,30 euro. Vista la situazione geopolitica attuale, una scorsa ai titoli del settore difesa rivela come questo comparto sia esposto a prese di profitto. Il titolo Leonardo - che attualmente quota 9 euro - ha sviluppato un ottimo +57% nella prima parte del 2022 (sovraperformando l’indice Stoxx600), per poi ripiegare sugli attuali 9 euro. La società ha comunicato nei giorni scorsi i dati relativi agli utili del secondo trimestre. Il gruppo ha rilasciato anche gli utili per azione, che hanno toccato 0,46 euro. Il titolo sta sviluppando un’ampia ed elaborata fase laterale irregolare, con ripiegamenti che potranno spingersi a 7,2 euro e possibilità di discese ulteriori sui 5,50 euro. Leonardo ha inoltre finalizzato la costituzione del primo programma per l’emissione di cambiali finanziarie, denominato Multi-Currency Commercial Paper Programme, per titoli di durata triennale per un importo massimo complessivo di 1 miliardo di euro, destinato ad investitori qualificati. In difficoltà Saipem, che ha perso l’82% da inizio anno ed è penalizzata anche da un aumento di capitale per ben 2 miliardi di euro partito a fine giugno e che ha incorporato uno sconto di circa il 30% rispetto al prezzo teorico ex diritto, qualificando l’operazione come «fortemente diluitiva». Il titolo quota ora solo 0,813 euro, con immobilizzazioni, asset, portafoglio ordini enorme. Qui il valore c’è, eppure il calo continua (il titolo valeva 40 euro nel 2012). Chi lo detiene già in portafoglio non ha molta scelta se non attendere. Restiamo nel settore energia ed esaminiamo Enel, titolo che ha subito un forte ridimensionamento passando dai 9 euro di gennaio 2021 ai 4,6 euro di luglio. Attualmente è sui 4,95 euro (-36% da inizio anno e -48% dai massimi di inizio 2021) con una quotazione che si trova sotto il valore medio degli ultimi dieci anni (5,5 euro), quindi di per sé una situazione interessante. Anche perché, graficamente, si nota una spinta ribassista residua per ulteriori scivolamenti a 4,60/4,10 euro (quindi su livelli inferiori agli attuali), e rimbalzi a 5,7/6 euro e successivamente sui 7 euro. Enel è presente nei portafogli di molti italiani che la prediligono per le cedole generose; ad esempio il dividendo totale 2022 del colosso elettrico è stato pari a 0,38 euro, per un rendimento (dividend yield) complessivo pari al 7,3% (calcolato sul valore del titolo a metà luglio). Enel è anche il titolo più capitalizzato del nostro indice principale: da solo rappresenta il 16% del peso totale (seguito da Eni). Tiscali (-62% nel 2022) il 1° agosto ha realizzato la fusione per incorporazione con Linkem retail, varando il nuovo piano industriale per il periodo 2022/2026. Il titolo vale attualmente 0,67 euro (minimi a 0,6440 euro il 26 luglio). Rimbalzi a 0,86 euro e successivamente anche il raggiungimento di area 1/1,15 euro sono alla sua portata. A Piazza Affari però i settori più rappresentati sono quello bancario e finanziario: Banca Mps ha perso il 53,4% da inizio anno, con minimi a 0,4050 euro toccati solo dieci giorni fa, a conferma di una situazione negativa persistente. Ricordiamo che il Monte dei Paschi di Siena scende ininterrottamente dal luglio 2007. Anche in questo caso sarebbe opportuno porsi delle domande, visti anche i reiterati (e inutili) aumenti di capitale. Nel settore finanziario è Banca Mediolanum (-17,3% da inizio anno) a farla da padrona nel gestito (oltre 428 milioni di euro di afflussi netti), con una raccolta netta a luglio di 745 milioni di euro (complessivamente 5,1 miliardi da inizio anno) e utile netto di oltre 237 milioni di euro. Al 30 giugno 2022 il common equity tier 1 ratio (indice che determina la robustezza del patrimonio di una banca) risultava pari al 21,1%. Nel 2022 ha distribuito un dividendo di 0,58 euro (relativo all’esercizio 2021). Attualmente la quotazione a Piazza Affari si attesta sui 6,8 euro, cioè sul punto medio dell’oscillazione svolta dal 2020, nell’ampio range 4/10 euro. Ripiegamenti a 5,2 euro e anche sui 4,2/4 possono tuttora realizzarsi, mentre i rimbalzi evidenziano obiettivo normale sui 7,6 euro (in ottica più ampia potrà ritentare il test di 9,6 euro).