2019-08-05
La sinistra americana usa le stragi per fare propaganda contro Trump
Due sparatorie in 24 ore in Ohio e Texas: ci sono 29 morti. L'assalitore di El Paso avrebbe diffuso su Internet un proclama: «Agisco per fermare l'invasione ispanica». Un candidato dem: «Colpa del presidente razzista».Doppia sparatoria nel weekend Usa, con un tragico bilancio di sangue. L'ultimo episodio risale a ieri: 9 persone uccise e 26 ferite a Dayton, in Ohio, all'una di notte ora locale, in una zona di bar e ristoranti affollati nel primo fine settimana di piena estate. Lo sparatore è stato neutralizzato in un minuto. Secondo le autorità, non sarebbero chiare le motivazioni del gesto criminale. Ma l'America, 24 ore prima, era stata scossa da un'altra sparatoria, ancora più pesante in termini di vittime: 20 morti e 26 feriti a El Paso, in Texas, presso un supermercato Walmart, stracolmo di gente di sabato pomeriggio. Il principale sospettato, immediatamente preso in custodia dalle forze dell'ordine, sarebbe il ventunenne Patrick Crusius. Con apprezzabile cautela, l'Fbi ha precisato che è troppo presto per stabilire con certezza le motivazioni dello sparatore. Ma la fantasia dei commentatori, specie di quelli più connotati in senso anti trumpiano, si è accesa per un documento online forse attribuibile all'attentatore, in cui si evoca il tema dell'«invasione del Texas» da parte degli immigrati ispanici. Le autorità sono tuttavia prudenti: ritengono che sia stato il principale sospettato ad aver postato in rete quel testo delirante, ma stanno tuttora raccogliendo prove. Donald Trump è stato composto nel suo dolore, definendo la sparatoria «non solo tragica ma un atto di codardia. Sono vicino a tutti nella condanna di quest'atto di odio. Non ci sono ragioni o scuse che possano giustificare l'assassinio di persone innocenti». Ma, a cadaveri ancora caldi, Beto O'Rourke, uno dei candidati presidenziali dem, ha aggredito il presidente: «È un razzista, sta attizzando il razzismo in questo Paese, e questo cambia fondamentalmente il carattere del Paese e porta alla violenza». Alla domanda se la sparatoria a El Paso sia colpa di Trump, O'Rourke ha incredibilmente risposto «sì».Altri settori dem - prevedibilmente - hanno riaperto il tema di una legislazione più restrittiva per il controllo delle armi, dalla speaker della Camera, Nancy Pelosi, a un'altra discussa candidata alla nomination, Kamala Harris. Il tono emotivo dei loro appelli fa pensare che una delle carte che la sinistra giocherà contro Trump, in vista del 2020, sarà proprio questa. Ed è tuttavia un argomento destinato a scontrarsi con uno dei capisaldi del costituzionalismo Usa che, a partire dal secondo emendamento, garantisce il diritto al possesso di armi, strumento per la tutela di territori, case, famiglie. Oggi, a onor del vero, il quadro normativo Usa è estremamente complesso, con circa sette diversi tipi di legislazione adottati Stato per Stato, che oscillano da un ragionevolissimo controllo del background di chi acquista un'arma, fino a Stati che adottano norme severissime e iper restrittive per gli standard americani (fino alla confisca preventiva delle armi). In Ohio e Texas la legislazione non è particolarmente rigida: c'è un divieto essenzialmente limitato agli individui ad alto rischio (con precedenti, o con problemi di alcool, droga o salute mentale). Ma pochi giorni fa una strage è avvenuta con modalità analoghe anche in California, dove invece vigono le regole forse più rigide di tutti gli Usa. A ben vedere, dunque, il collegamento tra mass shooting e leggi sulle armi non è così automatico come i democratici raccontano. E le stragi, non a caso, sono sempre avvenute, anche quando alla Casa Bianca c'erano i democratici Bill Clinton e Barack Obama.Semmai, ccorre riflettere su una deriva difficilmente arrestabile, che porta sia criminali comuni sia terroristi a scegliere quelli che vengono definiti «soft target», cioè luoghi che, diversamente dai palazzi ufficiali, ampiamente presidiati dalle forze di sicurezza, hanno la caratteristica di attrarre ampie folle, ma - contemporaneamente - di poter essere facilmente oggetto di infiltrazioni da parte di malintenzionati. E se l'azione è condotta da soggetti senza precedenti specifici, le possibilità di difesa sono purtroppo ridotte al minimo.