2023-06-20
La Pec (quasi) obbligatoria dal 6 luglio rende un inferno la vita degli anziani
Cambia il modo di comunicare multe e cartelle. La Pa risparmierà così carta e costi (anche di personale). Occorre registrare il proprio domicilio digitale con lo Spid. Ma in molte zone non arriva nemmeno Internet. Tanti anni fa in tv imperversava lo spot delle siringhe Pic indolor («già fattooo?»). Ebbene, ciò che sta per accadere tra qualche settimana potrebbe essere raccontato con lo slogan «Pec che dolor», perché a differenza dell’ago che non faceva male alla bambina di quella vecchia pubblicità, questo complicherà assai la vita dei nonni. A partire dal 6 luglio, infatti, sarà necessario possedere un indirizzo di Posta elettronica certificata (la Pec, appunto) per poter ricevere multe e cartelle esattoriali che non verranno più recapitate tramite le classiche raccomandate cartacee. La novità fa parte della riforma fiscale del governo Meloni e riguarderà anche detrazioni e rimborsi fiscali. Lo scorso 6 giugno è nato l’Indice nazionale dei domicili digitali, una sorta di Pagine gialle delle email, dove i cittadini possono registrare il proprio domicilio digitale, come la Pec, dove ricevere tutte le comunicazioni ufficiali da parte della pubblica amministrazione. «Si tratta di un canale semplice e immediato per ricevere le comunicazioni ufficiali da parte della Pa, con un risparmio significativo di tempi e costi«, aveva spiegato il sottosegretario con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti. Il problema è che molti over 60 non sanno cosa sia una Pec, hanno difficoltà a navigare in rete e in molte zone del Paese hanno problemi ad avere una connessione internet che funzioni bene. L’obiettivo è ridurre la carta e, di fatto, il personale della pubblica amministrazione. Ma il risultato rischia di essere un gran caos con enormi disagi per molti anziani. Come funziona il nuovo sistema? Prima di rispondere, partiamo dalle basi spiegando cosa è una Pec: acronimo di «Posta elettronica certificata», è un servizio di posta elettronica che garantisce l’integrità, l’autenticità e la certificazione temporale delle comunicazioni digitali. Usata principalmente in Italia, dove è stata introdotta per fornire un metodo sicuro e legale di scambio di documenti e-mail, può fornire una prova legale dell’invio e della ricezione di un messaggio. Ogni messaggio inviato tramite Pec viene dotato di una firma digitale e di un certificato che ne garantisce l’autenticità. Inoltre, viene applicata una marca temporale che attesta l’orario esatto di invio o ricezione del messaggio. Passiamo al funzionamento del nuovo sistema che partirà dal 6 luglio e che si basa sulle «pagine gialle» di Inad, dove i cittadini e i professionisti potranno registrare la propria email associata ad una Pec per ricevere tutte le comunicazioni da parte della pubblica amministrazione. Dal 6 luglio l’indice sarà consultabile e la Pa, prima di inviare qualsiasi lettera dovrà verificare che il cittadino o il professionista abbia indicato un recapito email su Inad. Poi, la comunicazione con valore legale dovrà essere inviata alla mail riportata nell’elenco. La novità coinvolgerà comunicazioni come a raccomandate per multe, accertamenti, cartelle esattoriali, rimborsi e detrazioni fiscali. In sostanza, verranno usate solo comunicazioni digitali tramite Pec e non più le classiche raccomandate, anche gli avvocati potranno usare il domicilio digitale per inviare notifiche, in questo caso sarà possibile accedere all’Inad ed inserendo il codice fiscale di una persona si potrà verificare se quest’ultima è dotata di una pec attiva. Chi vorrà dotarsi (gratuitamente) di una pec dovrà accedere al sito www.domiciliodigitale.gov.it e cliccare su «Attiva il tuo domicilio». Anche per quelli attivati fin da subito, l’attivazione partirà dal 6 luglio. Attenzione: a quel punto bisognerà accedere con le proprie credenziali Spid, Cie o Cns per effettuare la registrazione. E anche questo potrebbe rappresentare uno scoglio soprattutto per gli anziani. Una volta effettuato questo passaggio, il sistema chiederà di scegliere ed inserire il proprio indirizzo di Pec poiché sarà proprio quest’ultimo ad essere eletto come domicilio digitale. E a chi non ha una Pec cosa succederà? In questo caso la comunicazione verrà inviata tramite il classico strumento della Raccomandata con ricevuta di ritorno o atto giudiziario a seconda della comunicazione. Questo vuol dire, però, che rimarranno dei costi di gestione. E il rischio corso, oltre a dover pagare somme in realtà non necessarie, è anche quello di restare indietro.Al momento sono già stati trasferiti circa 2,3 milioni di indirizzi Pec dei professionisti. Per i meno pratici con Pec, Spid e burocrazia, il percorso rischia di essere più complicato. Basta pensare a cosa è successo con le multe. Da febbraio 2018 la notifica delle sanzioni per violazioni del Codice della strada è inviata all’indirizzo Pec del trasgressore, o del proprietario del veicolo. Ma la Pec è uno strumento ancora ignorato da tanti e anche chi ce l’ha, spesso non la consulta con regolarità. Nel caso delle multe, questa distrazione è costata cara già a molti italiani che si sono trovati a sborsare una cifra ben superiore a quella che avrebbero speso se avesse saldato appena ricevuta la notifica.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.